Concetti Chiave
- La teoria della generazione spontanea ipotizzava che i microbi nascessero da materia organica decomposta, senza intervento di organismi viventi.
- In passato, si credeva che piccoli organismi chiamati "animaculi" fossero l'origine della vita e che si impiantassero nell'utero femminile.
- Le malformazioni nei bambini erano attribuite a comportamenti peccaminosi delle madri, per mancanza di conoscenze genetiche.
- L'evoluzione dei microscopi, da quelli elementari di Hooke ai moderni ottici, ha migliorato la capacità di osservare microbi, cellule e batteri.
- I microscopi elettronici, successivi a quelli ottici, consentono di vedere particelle, proteine e molecole di DNA con maggiore dettaglio.
Origini della teoria della generazione spontanea
A seguito della scoperta dei microrganismi, gli scienziati cominciarono a domandarsi da dove provenissero. Osservarono che la frutta ed il materiale organico in generale, a seguito di un’esposizione all’aria di diversi giorni, venivano degradati e decomposti e, in relazione a questo, inizialmente ipotizzarono che fosse questa la provenienza dei microbi.
Partendo da questi presupposti, elaborarono la teoria della generazione spontanea, secondo cui gli esseri viventi si possono sviluppare da organismi non viventi o dalla materia organica in decomposizione in modo spontaneo. Questa teoria fu ritenuta corretta per diversi anni. Si pensava, per esempio, che le mosche derivassero dalle carcasse e dalla carne di animali ormai in putrefazione, i topi invece dai funghi che infettano il grano. Gli scienziati del tempo non avevano la possibilità di dimostrare questo, perché non era ancora nato il metodo scientifico come procedura per dimostrare, scientificamente appunto, che un fenomeno sia veramente dotato di specifiche caratteristiche ipotizzate e descritte.Credenze sugli animaculi e microscopi
Fra gli “animaculi” egli disegna anche dei piccoli ometti, che a quei tempi, non essendo ancora a conoscenza delle cellule germinali, si credeva fossero all’origine della vita, piccoli organismi che poi si impiantavano nell’utero della donna. Secondo le credenze dell’epoca, non avendo nozioni di genetica, qualsiasi malformazione avesse avuto il bambino si sarebbe dovuta imputare a dei comportamenti scorretti e peccaminosi della madre. In conclusione, questi “animaculi” rappresentavano l’origine di tutti i nuovi esseri che sarebbero cresciuti all’interno di un organismo femminile. Dopo l’invenzione del microscopio elementare introdotto da Hooke sono stati costruiti, nel tempo, microscopi sempre più evoluti, per esempio tramite aggiunta di lenti, il passaggio alla luce come fonte di illuminazione e così via, fino ad arrivare al classico microscopio ottico ampiamente utilizzato ancora oggi (a contrasto di fase). Il microscopio ottico permette un aumento, grazie agli oculari, di 10 volte e prevede l’utilizzo di obiettivi con diversa capacità di amplificazione (quelli ad amplificazione più bassa sono sufficienti per visualizzare le cellule, quelli ad amplificazione massima garantiscono un ingrandimento di 100 volte, adatto per l’osservazione dei batteri). Oltre ai microscopi ottici, sono stati successivamente inventati microscopi elettronici, che permettono di visualizzare non soltanto particelle, ma anche proteine e molecole di DNA.
Domande da interrogazione
- Qual era la teoria iniziale sulla provenienza dei microbi?
- Come si pensava si sviluppassero gli esseri viventi secondo le credenze dell'epoca?
- Quali progressi tecnologici hanno migliorato l'osservazione dei microbi?
Gli scienziati ipotizzarono che i microbi provenissero dalla decomposizione della materia organica, elaborando la teoria della generazione spontanea.
Si credeva che gli esseri viventi si sviluppassero da organismi non viventi o dalla materia organica in decomposizione in modo spontaneo, come le mosche dalle carcasse e i topi dai funghi nel grano.
L'invenzione del microscopio ottico e successivamente dei microscopi elettronici ha permesso di visualizzare cellule, batteri, proteine e molecole di DNA con maggiore dettaglio.