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Concetti Chiave

  • Il riconoscimento del complesso MHC-peptide da parte del linfocita T tramite TCR innesca l'espressione di CD40L, che interagisce con CD40 sulla cellula dendritica, attivando ulteriormente quest'ultima.
  • L'attivazione delle cellule dendritiche porta all'espressione delle molecole B7 e alla secrezione di citochine, che potenziano la proliferazione e differenziazione dei linfociti T.
  • Le molecole di adesione sono cruciali per il traffico delle cellule immuni, facilitando la migrazione delle cellule dendritiche verso gli organi linfoidi secondari.
  • Difetti genetici nelle molecole di adesione, come LAD1 e LAD2, possono causare malattie genetiche che influenzano la funzione immunitaria, con diverse conseguenze sulla salute.
  • Nella LAD1, la mancanza di espressione delle integrine è dovuta a una mutazione nel gene CD18, mentre nella LAD2, il difetto riguarda la fucosilazione dei carboidrati, con impatti diversi sulla risposta immunitaria.

Indice

  1. Interazione tra linfociti T e DC
  2. Ruolo delle molecole di adesione
  3. Difetti genetici e malattie correlate

Interazione tra linfociti T e DC

In presenza o assenza di molecole costimolatorie, il linfocita T riconosce, tramite TCR, il complesso MHC-peptide sulla DC; questo porta il linfocita T a esprimere sulla sua superficie il ligando di CD40 (CD40L), che si lega al CD40 espresso sulla DC. L’interazione CD40–CD40L porta all’attivazione della cellula dendritica, che inizia a esprimere B7 e a secernere citochine; queste molecole potenziano l’attivazione dei linfociti T, e di conseguenza determinano un aumento della proliferazione (che in parte era già stata indotta dal riconoscimento dell’antigene) e della differenziazione delle cellule T stesse.

Tutto quello che è stato appena esposto è permesso grazie all’espressione di molecole di adesione.

Ruolo delle molecole di adesione

Esistono vari tipi di molecole di adesione che variano a seconda delle cellule coinvolte nel legame con i linfociti T, come HEV, APC, endotelio mucosale o attivato.

Le molecole di adesione svolgono un ruolo importante nel traffico delle cellule immuni, per es.

la DC, una volta attivata, modifica l’espressione delle molecole di adesione per poter uscire dal tessuto e migrare tramite i linfatici verso gli organi linfoidi secondari.

Inoltre, queste cellule mediano l’interazione tra i linfociti T naive e le APC (es. DC).

Inizialmente, il legame tra il linfocita T naive CD4+ e la APC avviene attraverso un’interazione a bassa affinità, per es. tra LFA-1ICAM-1. Questo permette il secondo legame con eventuale riconoscimento tra TRC e MHC di classe II; se il riconoscimento avviene con una buona affinità, viene trasdotto il segnale che permette il cambiamento conformazione di LFA-1 e, di conseguenza, aumenta la sua affinità consentendo un prolungato contatto tra le cellule.

[stesso meccanismo che permette il rolling e la successiva diapedesi del linfocita T attraverso le cellule di HEV]

Difetti genetici e malattie correlate

Difetti genetici che interessano le molecole di adesione e le loro interazioni determinano delle malattie genetiche, anche gravi: un esempio sono LAD1 e LAD2.

La LAD di tipo 1 è il risultato della mancanza dell’espressione delle integrine2, dovuta a una mutazione nel gene CD18 (che le codifica). Questo comporta che LFA-1 e MAC-1 non siano espresse e che, quindi, l’interazione attraverso I-CAM e V-CAM sull’endotelio venga bloccata.

Tuttavia, le risposte cellulo-mediate sono preservate grazie a ridondanza di altre molecole.

La LAD di tipo 2 risulta da un difetto nella fucosilazione dei carboidrati; per questo motivo, mancano i carboidrati sialyl–LewisX e di conseguenza viene inibita l’interazione con le E- e le P-selectine endoteliali.

L’immunodeficienza data da LAD2 è meno severa, anche se sono state evidenziate correlazioni tra questo tipo di difetto e ritardo nella crescita, dismorfia e deficit neurologici.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo delle molecole di adesione nel processo di attivazione dei linfociti T?
  2. Le molecole di adesione sono cruciali per il traffico delle cellule immuni e mediano l'interazione tra i linfociti T naive e le APC. Facilitano il legame iniziale a bassa affinità, che può evolvere in un contatto prolungato se il riconoscimento antigenico avviene con buona affinità.

  3. Come avviene l'attivazione della cellula dendritica (DC) nel contesto del licensing linfocitario?
  4. L'attivazione della DC avviene tramite l'interazione CD40–CD40L, che porta la DC a esprimere B7 e a secernere citochine, potenziando così l'attivazione e la proliferazione dei linfociti T.

  5. Quali sono le conseguenze dei difetti genetici nelle molecole di adesione?
  6. Difetti genetici nelle molecole di adesione possono causare malattie come LAD1 e LAD2. LAD1 è causata dalla mancanza di espressione delle integrine2, mentre LAD2 è dovuta a un difetto nella fucosilazione dei carboidrati, con conseguenze su crescita, dismorfia e deficit neurologici.

  7. In che modo le risposte cellulo-mediate sono preservate in presenza di difetti nelle molecole di adesione?
  8. Nonostante i difetti nelle molecole di adesione, le risposte cellulo-mediate sono preservate grazie alla ridondanza di altre molecole che compensano la mancanza di interazioni specifiche.

Domande e risposte