Concetti Chiave
- I linfociti B subiscono cambiamenti proteici per promuovere la sopravvivenza e la proliferazione, aumentando l'espressione di molecole costimolatorie come B7.
- Il riconoscimento congiunto tra linfociti B e T è fondamentale, richiedendo la presenza di epitopi riconosciuti all'interno dello stesso complesso molecolare.
- La presentazione dell'antigene da parte del linfocita B è cruciale per l'attivazione dei linfociti T helper attraverso il riconoscimento specifico del TCR.
- Chemochine come CXCL13 e CCL21 giocano un ruolo nel compartimentalizzare i linfociti, facilitando la migrazione e l'interazione tra linfociti B e T.
- I lipidi, come il 7-25 idrossicolesterolo, agiscono come fattori chemotattici per i linfociti B tramite il recettore EBI2, posizionandoli nelle regioni interfollicolari.
Cambiamenti fondamentali subiti dai linfociti
Dopo che c’è stato il riconoscimento dell’antigene, il linfocita B va incontro a una serie di cambiamenti fondamentali per renderlo attivo quali la trascrizione di proteine che promuovono la sopravvivenza quali Bcl2 e Bcl-XL. Inoltre vengono eliminati alcuni repressori in questo modo da dare un doppio stimolo, quello proliferativo e quello di resistenza agli stimoli apoptotici. Tale assetto proteico permette inoltre un’aumentata presentazione dell’antigene attraverso una maggior espressione di molecole costimolatorie come B7, descritto per la prima volta sulla superficie dei linfociti B più che sulle cellule dendritiche. Ciò porta ad un incremento della forza di interazione con i linfociti T helper. Aumenta anche l’espressione di recettori per le citochine che vengono rilasciate da linfociti T helper e fondamentali sia per quanto riguarda l’ulteriore proliferazione ma anche per lo switch isotipico. Avviene un cambiamento del repertorio di recettori per le chemochine in modo da aumentare la probabilità d’incontro tra i linfociti B e T in quanto normalmente la frequenza per un linfocita B e un linfocita T naive che riconoscono la stessa proteina è molto bassa stimabile attorno a 10^-5/10^-6. Affinché avvenga una risposta umorale T-dipendente i linfociti T e B devono riconoscere antigeni che sono presenti nello stesso complesso molecolare. Il primo evento è la coesistenza dell’epitopo riconosciuto dai linfociti B e dell’epitopo riconosciuto dai linfociti T all’interno dello stesso macrocomplesso. Nel caso di una particella virale a seguito della cattura del virus da parte del linfocita B avviene la presentazione dell’antigene che è fondamentale in quanto permette al linfocita CD4 che ha un TCR specifico per quell’epitopo possa riconoscere il peptide processato dal linfocita B.Questo processo è chiamato riconoscimento congiunto. La citochina prodotta nei follicoli è la CXCL13 mentre CCL21 è una delle citochine prodotte nell’area T. Queste citochine svolgono un ruolo importante in quanto compartimentalizzano la distribuzione dei linfociti. Esistono anche altri mediatori e quindi questi contribuiscono alla migrazione. Una classe di fattori che sta emergendo con funzione chemiotattica è rappresentata dai lipidi ad esempio il 7-25 idrossicolesterolo che è un fattore chemotattico per i linfociti B. È prodotto prevalentemente nelle zone esterne del follicolo ed è proprio qui che si forma il gradiente. Attraverso un recettore specifico, EBI2, che viene up-regolato dai linfociti B e serve a posizionare i linfociti B nelle regioni interfollicolari. L’interazione dei linfociti T mantiene l’espressione di questo recettore e permette ai linfociti B di muoversi nelle regioni interfollicolari e in questo modo contribuire alla formazione di foci primari e alla generazione di plasmablasti.
Domande da interrogazione
- Quali cambiamenti subiscono i linfociti B dopo il riconoscimento dell'antigene?
- Come avviene il riconoscimento congiunto tra linfociti B e T?
- Qual è il ruolo delle citochine CXCL13 e CCL21?
- Qual è la funzione del 7-25 idrossicolesterolo nei linfociti B?
Dopo il riconoscimento dell'antigene, i linfociti B trascrivono proteine come Bcl2 e Bcl-XL per promuovere la sopravvivenza, eliminano alcuni repressori per stimolare la proliferazione e la resistenza agli stimoli apoptotici, e aumentano l'espressione di molecole costimolatorie come B7 per migliorare l'interazione con i linfociti T helper.
Il riconoscimento congiunto avviene quando i linfociti B e T riconoscono epitopi presenti nello stesso complesso molecolare. I linfociti B presentano l'antigene processato, permettendo al linfocita CD4 con un TCR specifico di riconoscere il peptide.
CXCL13 e CCL21 compartimentalizzano la distribuzione dei linfociti, con CXCL13 prodotta nei follicoli e CCL21 nell'area T, contribuendo alla migrazione e posizionamento dei linfociti.
Il 7-25 idrossicolesterolo è un fattore chemotattico per i linfociti B, prodotto nelle zone esterne del follicolo, che attraverso il recettore EBI2, posiziona i linfociti B nelle regioni interfollicolari, facilitando la formazione di foci primari e plasmablasti.