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Concetti Chiave

  • I linfociti T inducibili, a differenza dei Treg, non esprimono FOXP3 e possono essere differenziati in vitro in cellule CD4 con capacità immunosoppressiva.
  • Popolazioni come le cellule TH3 e TR1, presenti nei tessuti linfoidi associati alle mucose e nell'intestino, contribuiscono alla tolleranza immunitaria attraverso la risposta a citochine.
  • I linfociti T naïve possono rispondere a citochine che inducono fattori trascrizionali come AHR, legati a sostanze endogene prodotte dai batteri.
  • Le barriere fisiche impediscono l'accesso degli antigeni, ma il loro superamento può consentire ai linfociti di causare danni tessutali.
  • La mancata attivazione completa dei linfociti T naïve, dovuta a segnali co-stimolatori assenti, può portare all'anergia o all'apoptosi senza risposta infiammatoria.

Linfociti inducibili

Accanto ai linfociti T regolatori ci sono anche altre popolazioni di Treg inducibili che non esprimono FOXP3. La loro natura è stata descritta soprattutto in vitro, dove cellule T naïve umane CD44 e CD25 negative venivano sottoposte a diversi trattamenti in presenza di varie sostanze portando alla differenziazione in cellule CD4 con capacità immunosoppressiva. Per alcune di queste popolazioni sono stati identificati degli analoghi nei tessuti linfoidi associati alle mucose o alla cute.
Ad esempio, dopo somministrazione di antigeni per via orale, viene indotta una tolleranza orale e si generano delle cellule TH3 immunosoppressive che possono essere responsabili della tolleranza, non solo nella sede dove questo è avvenuto, ma anche in altri tessuti. Un’altra popolazione, chiamata TR1, si trova nell’intestino e molto probabilmente dipende dalla capacità che hanno i linfociti T naïve di rispondere ad alcune citochine che inducono dei fattori trascrizionali, compreso AHR. Non si conosce ancora bene il repertorio di sostanze che vengono riconosciute da questo, ma probabilmente si tratta di sostanze endogene dal basso peso molecolare prodotte dai batteri nel corso del metabolismo, principalmente lipidico. Questi fattori possono legare il fattore trascrizionale per permettere la regolazione di un profilo genetico complesso che contribuisce alla generazione di cellule T regolatorie di tipo 1 e che porta alla produzione soprattutto Alcuni antigeni sono segregati perché esistono delle barriere fisiche che ne impediscono l’accesso e solo quando queste barriere vengono alterate i linfociti possono entrare e creare un danno. Queste barriere fisiche sono spesso associate con meccanismi attivi. Si tratteranno ora altri aspetti cioè l’anergia, la deviazione funzionale e l’activation-induced cell death.

Nella risposta normale, l’incontro tra una cellula dendritica e un APC in generale, grazie alla presenza di un segnale 1 e di un segnale 2, permette una piena attivazione dei linfociti T naïve e la loro differenziazione in cellule di memoria e nelle varie sottopopolazioni, oltre alla polarizzazione delle varie sottopopolazioni Th1, Th2, Th17. Nel caso in cui uno dei due segnali sia non-senso, soprattutto se si tratta del segnale co-stimolatorio, si hanno delle conseguenze completamente opposte. Nel caso manchi B7-1 si ha un’attivazione parziale, nel senso che viene generata una transizione cellulare che permette alle cellule di rimanere vive, ma sono anergiche, non responsive. In altre parole, anche se poi incontrano lo stesso segnale in un formato pienamente attivatorio questi linfociti anergici non saranno in grado di rispondere.
È stato già citato un meccanismo di soppressione attiva attraverso le cellule T regolatorie che è diverso dal punto di vista molecolare dall’anergia, ma non è l’unico modo per bloccare l’attivazione dei linfociti.
Ci sono poi situazioni in cui c’è comunque un’attivazione parziale dove, come estensione della fase di anergia oppure come meccanismo indipendente, si verifica l’eliminazione fisica della cellula per apoptosi che non va ad indurre una risosta infiammatoria. Di IL10 e di altre citochine nell’intestino.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche principali dei linfociti Treg inducibili?
  2. I linfociti Treg inducibili non esprimono FOXP3 e possono differenziarsi in vitro da cellule T naïve CD44 e CD25 negative. Alcune popolazioni, come le cellule TH3 e TR1, sono associate a tolleranza orale e intestinale, rispettivamente, e rispondono a citochine e fattori trascrizionali come AHR.

  3. Come avviene la tolleranza orale e quali cellule sono coinvolte?
  4. La tolleranza orale avviene dopo la somministrazione di antigeni per via orale, inducendo cellule TH3 immunosoppressive che contribuiscono alla tolleranza in vari tessuti, non solo nel sito di somministrazione.

  5. Qual è il ruolo delle barriere fisiche nel controllo dell'accesso degli antigeni?
  6. Le barriere fisiche impediscono l'accesso degli antigeni, e solo quando queste barriere sono alterate, i linfociti possono entrare e potenzialmente causare danni. Queste barriere sono spesso associate a meccanismi attivi di controllo.

  7. Cosa succede quando manca il segnale co-stimolatorio durante l'attivazione dei linfociti T naïve?
  8. Se manca il segnale co-stimolatorio, come B7-1, si verifica un'attivazione parziale che porta all'anergia, dove i linfociti rimangono vivi ma non sono responsivi, anche se successivamente incontrano un segnale attivatorio completo.

Domande e risposte