Concetti Chiave
- Il test del D-dimero misura una famiglia eterogenea di prodotti di degradazione per valutare la fibrinolisi, non un singolo prodotto omogeneo.
- Un percorso diagnostico-terapeutico include esami di laboratorio essenziali per valutare lo stato emostatico del soggetto, con l'anamnesi come elemento chiave.
- I test di primo livello, come PT, aPTT e fibrinogeno, aiutano a identificare le cause dei deficit emostatici attraverso l'analisi dei risultati specifici.
- Test di secondo livello, come il test di miscela e la valutazione del fattore di von Willebrand, approfondiscono le anomalie emostatiche riscontrate nei test di base.
- I test di terzo livello utilizzano metodi immunologici per determinare con precisione fattori di coagulazione specifici, come il fibrinogeno e il fattore di von Willebrand.
Indice
Il test del D-dimero
Il test del D-dimero può andare a misurare questa intera famiglia di prodotti diversi; valuta non un prodotto omogeneo (come, ad esempio, il test della valutazione del fibrinogeno che misura direttamente una proteina che è il fibrinogeno) bensì una eterogeneitá di prodotti di degradazione che hanno in comune solo la presenza di due domini D. D-dimero è il test più famoso per valutare la fibrinolisi.
Percorso diagnostico-terapeutico
Da questo punto di vista quindi si pone la possibilità di formulare un percorso diagnostico-terapeutico inserendo gli esami di laboratorio che possono essere utili per valutare lo stato emostatico del soggetto. Essenziale per valutare l’emostasi di un soggetto è l’anamnesi all’obiettivo che consente di discriminare tra un deficit di emostasi primaria o secondaria. Per quanto concerne l’emostasi secondaria, una volta che è stata esclusa l’emostasi primaria, si va a valutare con questi test se vi sono delle storie familiari o se sono dei casi isolati.
Test di primo livello
I test essenziali che oggi sono il primo livello sono il PT, l’aPTT e il fibrinogeno. Questi test permettono di argomentare quali sono le possibili cause quando si riscontrano aPTT allungati, aPTT normali e fibrinogeno alterato.
In presenza di un PT allungato e di un aPTT normale il deficit è riconducibile alla via estrinseca a monte del fattore X dove agisce il fattore VII.
Con un PT normale e un aPTT allungato sono presenti dei deficit della via intrinseca a monte del fattore X quindi nei fattori VIII, IX, XI, XII, o precallicreina.
Test di secondo livello
I test di primo livello, pertanto, sono quelli precedentemente trattati ma ci sono anche dei test di secondo livello che di solito vengono richiesti dal clinico alla luce di un dato di laboratorio che lui cerca di contestualizzare nel suo percorso.
Il primo test è il test di miscela, poi ci sono il tempo di trombina, la determinazione dei fattori della coagulazione con metodi coagulativi se si può fisicamente determinare la concentrazione dei singoli fattori, la valutazione del fattore di von Willebrand antigenico quindi la determinazione della proteina in quanto tale cioè della sua presenza per valutare eventuali deficit quantitativi, del fattore di von Willebrand come cofattore ristocetinico (la Ristocetina era un antibiotico ritirato dal commercio perchè determinava delle aggregazioni trombocitiche e per il laboratorio questo è stato uno spunto per creare un test che sfruttasse queste proprietà della ristocetina per valutare la funzionalità del fattore di von Willebrand) quindi la valutazione dei difetti qualitativi del fattore e infine l’aggregazione piastrinica.
Test di terzo livello
Esiste anche un terzo livello per determinare i fattori di coagulazione con metodi immunologici, ad esempio la valutazione del fibrinogeno con metodo antigenico e la valutazione del fattore di von Willebrand come attività di legame al collagene.
Domande da interrogazione
- Qual è la funzione principale del test del D-dimero?
- Quali sono i test di primo livello per valutare l'emostasi?
- Cosa indica un PT allungato con un aPTT normale?
- Quali test di secondo livello possono essere richiesti per ulteriori indagini?
Il test del D-dimero è utilizzato per valutare la fibrinolisi, misurando una famiglia eterogenea di prodotti di degradazione che condividono la presenza di due domini D.
I test di primo livello includono il PT, l’aPTT e il fibrinogeno, che aiutano a identificare le possibili cause di anomalie emostatiche.
Un PT allungato con un aPTT normale indica un deficit nella via estrinseca a monte del fattore X, dove agisce il fattore VII.
I test di secondo livello includono il test di miscela, il tempo di trombina, la determinazione dei fattori della coagulazione, la valutazione del fattore di von Willebrand e l’aggregazione piastrinica.