Concetti Chiave
- Lo studio 4S mostra che abbassare il colesterolo da 180 a 120 mg/dl riduce il rischio di malattie cardiovascolari dal 27% al 20%.
- La colesterolemia è principalmente determinata geneticamente; la dieta incide solo per il 10-20% e può ridurre il colesterolo solo del 30%.
- I fattori di rischio per le malattie cardiovascolari si suddividono in maggiori e indipendenti, predisponenti e condizionali, con diversa influenza sul rischio.
- Fattori di rischio maggiori come il fumo o l'ipertensione aumentano significativamente il rischio di malattie cardiovascolari.
- La stratificazione del rischio richiede considerazione dell'anamnesi familiare, caratteristiche etniche e aspetti psicosociali.
Indice
Riduzione del colesterolo e rischio cardiovascolare
Lo studio 4S, evidenzia come dopo avere abbassato il colesterolo da 180 a 120 (mg/dl) il rischio di ammalarsi di malattie cardiovascolari si è abbassato dal 27% al 20%. Solo abbassando di 60 mg il colesterolo ho abbassato la possibilità di sviluppare un infarto.
I vari studi, presenti nel grafico presentano risultati diversi perché i soggetti presi in considerazione hanno un rischio basale diverso. Si deve però focalizzarsi sul fatto che c’è comunque una diminuzione del rischio.
Influenza genetica sulla colesterolemia
Spesso e volentieri si cade nell’errore di pensare che la colesterolemia sia esclusivamente dipendente dalla dieta, purtroppo non è vero. La colesterolemia dal 10-20% è dovuta alla dieta, il restante 80-90% è geneticamente determinata. Interventi sulla dieta dunque riescono ad abbassare la colesterolemia solo del 30%. In alcuni casi dunque non si riesce ad abbassare al valore desiderabile di 200 mg/dl.
Altri fattori di rischio :
Altri fattori di rischio da sapere assolutamente sono suddivisi in 3 categorie:
- Fattori di rischio maggiori e indipendenti
- Predisponenti
- Condizionali
L’importanza dei fattori di rischio nel determinare il rischio è discendente tra quelli maggiori > predisponenti > condizionati. Ovvero i fattori maggiori e indipendenti anche da soli possono contribuire a far sviluppare una malattia cardiovascolare. Basta fumare o essere ipertesi che il rischio per la malattia aumenta.
I fattori di rischio predisponenti e condizionali, da soli non sono in grado di aumentare il rischio di malattia cardiovascolare ma mi predispongono a tale condizione, perché predispongono a sviluppare i fattori di rischio maggiori e indipendenti.
Esempio: L’inattività fisica mi predispone a eventuale malattia perché spesso è associata a soggetti fumatori, aumenta l’ipertensione, aumenta il colesterolo LDL, fa diminuire è l’HDL (ad oggi per fare aumentare l’HDL l’unica “terapia” è l’attività fisica) e aumenta il rischio di diabete mellito.
Stratificazione del rischio paziente
Per stratificare la meglio il rischio di un paziente bisogna tenere in considerazione:
● L’anamnesi familiare: se in famiglia ha avuto casi di infarto sarà più predisposto a quest'ultimo.
● Le caratteristiche etniche: il rischio nelle etnie originarie dell’Africa subsahariana hanno un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiovascolari (i soggetti di coloro tendono ad avere livelli di LDL più alti rispetto gli individui di razza caucasica).
● Aspetti psicosociali: lo stress impatta su tutti gli aspetti degli altri fattori (un soggetto che ha una vita particolarmente stressante avrà una maggiore tendenza all’ipertensione, probabilmente fumerà di più e per via del maggior stress ossidativo, avrà più LDL ossidato).
I fattori di rischio condizionali non impattano direttamente, ma in presenza di fattori di rischio maggiore non fanno altro che aumentare il rischio totale (effetto sinergico). Questi sono ipertrigliceridemia, fenotipo delle LDL piccole e dense, iperomocisteinemia, aumentati livelli di lipoproteina a, fattori protrombotici (tra cui fibrinogeno), marcatori infiammatori (come proteina C reattiva).
Domande da interrogazione
- Qual è l'effetto della riduzione del colesterolo sul rischio di malattie cardiovascolari secondo lo studio 4S?
- Quanto incide la dieta sulla colesterolemia rispetto ai fattori genetici?
- Quali sono le categorie di fattori di rischio per le malattie cardiovascolari?
- Come influiscono i fattori di rischio condizionali sul rischio totale di malattie cardiovascolari?
Lo studio 4S mostra che abbassando il colesterolo da 180 a 120 mg/dl, il rischio di malattie cardiovascolari si riduce dal 27% al 20%.
La dieta incide solo per il 10-20% sulla colesterolemia, mentre il restante 80-90% è determinato geneticamente.
I fattori di rischio sono suddivisi in tre categorie: maggiori e indipendenti, predisponenti, e condizionali.
I fattori di rischio condizionali non impattano direttamente, ma in presenza di fattori di rischio maggiori aumentano il rischio totale in modo sinergico.