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Concetti Chiave

  • L'alcol viene metabolizzato principalmente tramite l'enzima alcol deidrogenasi, che agisce sia nello stomaco che nel fegato, convertendo l'alcol in acetaldeide.
  • Un consumo eccessivo di alcol può portare a condizioni come la steatosi epatica, causata dall'accumulo di lipidi dovuto alla carenza di NAD.
  • I radicali liberi possono essere generati sia da fonti esogene, come fumo e smog, sia da fonti endogene, come i mitocondri, producendo ROS.
  • Gli antiossidanti, che possono essere enzimatici o non enzimatici, svolgono un ruolo cruciale nel neutralizzare i radicali liberi e prevenire danni cellulari.
  • Le reazioni SET e HAT sono processi attraverso i quali gli antiossidanti interrompono la catena di reazioni radicaliche, trasferendo un elettrone o un atomo di idrogeno.

Indice

  1. Processi metabolici dell'alcol
  2. Effetti del consumo eccessivo di alcol
  3. Radicali liberi e antiossidanti

Processi metabolici dell'alcol

I processi metabolici avvengono attraverso tre enzimi: alcol deidrogenasi, catalasi e aldeide deidrogenasi. Tuttavia un consumo moderato di alcol richiede solamente l’intervento del primo enzima, dove per consumo moderato si fa riferimento a un’assunzione inferiore ai 2/3 litri di vino al giorno o 5/6 per la birra che diventano già eccessivi.

L’alcol deidrogenasi si trova sia a livello della parete gastrica che a livello epatico. La sua azione determina, in presenza di NAD che funge da accettore di idrogeni, la produzione di acetaldeide e NADH (che blocca la gluconeogenesi). L’acetaldeide viene poi trasformata in acetato da parte dell’acetaldeide deidrogenasi. In fine dall’acetato si trasforma in acetil CoA che attraverso il ciclo di Krebs si ossida a CO2 e H2O.

Effetti del consumo eccessivo di alcol

Oltre al blocco della gluconeogenesi, all’incremento dell’acidità dovuta ai corpi chetonici e la sottrazione dei metaboliti un consumo eccessivo di alcol comporta anche la steatosi epatica. Con questo termine ci si riferisce ad un accumulo di lipidi nel citosol dovuto alla mancanza di NAD che stimola la reazione di riduzione del diidrossiacetone fosfato a glicerolo fosfato.

Radicali liberi e antiossidanti

L’attivazione dell’ossigeno può essere determinata da sistemi non enzimatici come luce, metalli e enzimatici. Con un solo é acquisito si forma il radicale superossido e con due il perossido. Se l’O è legato all’azoto si può avere tutta un’altra gamma di radicali a carico dell’azoto. Le fonti esogene di questi radicali sono il fumo, smog, radiazioni, ecc. A livello endogeno i radicali più importanti sono i ROS che si formano a livello mitocondriale. Un radicale secondario è invece l’alcossido (COO*). Anche gli antiossidanti possono essere enzimatici (SOD, catalasi, glutatione per ossidasi e reduttasi) o non enzimatici (vit E, vit C, tocoferoli), endogeni o esogeni, lipo o idrosolubili. Gli interruttori di catena sono degli antiossidanti che possono trasferire un singolo é o un H, le reazione associate prendono il nome di SET e HAT. Le sostanze che invece prevengono la formazione dei radicali sono quelli interagiscono con l’ossigeno (es. Fe) per impedire che agisca come radicale.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono gli enzimi coinvolti nel metabolismo dell'alcol e qual è il loro ruolo?
  2. I processi metabolici dell'alcol avvengono attraverso tre enzimi: alcol deidrogenasi, catalasi e aldeide deidrogenasi. L'alcol deidrogenasi, presente nella parete gastrica e nel fegato, trasforma l'alcol in acetaldeide, che viene poi convertita in acetato dall'aldeide deidrogenasi.

  3. Quali sono gli effetti di un consumo eccessivo di alcol sul metabolismo?
  4. Un consumo eccessivo di alcol può bloccare la gluconeogenesi, aumentare l'acidità dovuta ai corpi chetonici e causare steatosi epatica, che è l'accumulo di lipidi nel citosol a causa della mancanza di NAD.

  5. Quali sono le fonti e i tipi di radicali liberi e antiossidanti menzionati nel testo?
  6. I radicali liberi possono essere generati da fonti esogene come fumo e smog, o endogene come i ROS mitocondriali. Gli antiossidanti possono essere enzimatici o non enzimatici, endogeni o esogeni, e agiscono per prevenire la formazione di radicali o interrompere le reazioni a catena.

Domande e risposte