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Concetti Chiave

  • I marcatori tumorali sono biomarcatori circolanti studiati dagli anni '90 per la diagnosi precoce di neoplasie, ma il loro ruolo clinico è limitato a pochi casi.
  • La misurazione dei marcatori su tessuto ha una sensibilità e specificità dipendenti dalla tecnica analitica utilizzata, non essendo diluiti come quelli circolanti.
  • Le limitazioni includono una bassa rappresentatività del campione, dato che le misure sono effettuate su una piccola quantità di tessuto rispetto al tumore totale.
  • La misura è puntuale, basata su biopsia, e può non riflettere accuratamente la biologia del tumore nel tempo, specialmente nelle metastasi.
  • I marcatori tissutali sono usati oggi per scopi prognostici e predittivi, ma la loro specificità non è ancora abbastanza elevata da giustificare l'uso su popolazioni non selezionate.

I marcatori tumorali sono molecole circolanti e costituiscono un gruppo particolare di biomarcatori.

L’interesse per questi marcatori è sorto alla fine degli anni ’90, con una crescita esponenziale di pubblicazioni per anno, perché si riteneva possibile arrivare a una diagnosi precoce di neoplasia attraverso la determinazione di un marcatore circolante. In realtà questo non è ancora attuabile, se non in rarissimi casi, quindi ad oggi il ruolo clinico dei marcatori tumorali è stato ridimensionato, seppur rimangano molti i campi di applicazione.

Indice

  1. Limiti dei marcatori tissutali
  2. Criticità tecniche e applicazioni

Limiti dei marcatori tissutali

Il marcatore è misurato nel tessuto bersaglio (non è diluito come quello circolante).

Di conseguenza la misura che facciamo su tessuto ha una sensibilità e una specificità diagnostica che dipendono esclusivamente dalla sensibilità e specificità della tecnica analitica usata per misurarli.

Limiti

1. Bassa rappresentatività del campione. L’esame immunoistochimico di solito è effettuato su 1 mg di tessuto e, per esempio, nel caso di un tumore di 1 cm di diametro, che pesa circa 1 g, la misura non è completamente rappresentativa dell’intero campione. Questo aspetto è importante nei tumori con elevata eterogeneità.

2. Caratteristica puntuale della misura. Attraverso la biopsia si fa una descrizione puntuale della biologia del tumore e spesso le decisioni cliniche effettuate in merito alla terapia vengono prese sulla base di quell’unica misura. È un problema soprattutto nel caso delle metastasi: ad esempio, l’espressione di HER2 e di recettori per estrogeni nelle metastasi è diversa, nel 25% dei casi, dall’espressione del tumore primitivo. Quindi le decisioni cliniche prese a distanza di tempo a volte potrebbero non essere corrette.

3. Criticità tecniche. Le misure immunoistochimiche sono determinazioni qualitative o semiquantitative, nonostante i risultati siano dati come punteggi o percentuali. Inoltre richiedono una destrezza dal punto di vista tecnico non indifferente.

Criticità tecniche e applicazioni

Ambiti di applicazione

Oggi i marcatori tissutali sono utilizzati in senso prognostico e predittivo.

Non è ancora attuabile perché le caratteristiche di specificità dei marcatori disponibili non sono sufficientemente elevate in relazione alla prevalenza delle relative neoplasie, quindi non c’è un valore predittivo adeguato del marcatore che ne giustifichi la misurazione in una popolazione non selezionata. Qual è il legame tra specificità, prevalenza, sensibilità e valore predittivo?

Se applichiamo il test a una popolazione mista (sani e malati), il valore predittivo POSITIVO del test è la capacità del test di evidenziare soggetti malati attraverso un risultato positivo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo attuale dei marcatori tumorali nella diagnosi precoce delle neoplasie?
  2. Attualmente, il ruolo dei marcatori tumorali nella diagnosi precoce delle neoplasie è limitato, poiché la determinazione di un marcatore circolante per una diagnosi precoce non è ancora attuabile, se non in rarissimi casi.

  3. Quali sono i principali limiti dei marcatori tumorali misurati nel tessuto bersaglio?
  4. I principali limiti includono la bassa rappresentatività del campione, la caratteristica puntuale della misura, e le criticità tecniche delle misure immunoistochimiche, che possono influenzare la precisione e l'affidabilità dei risultati.

  5. In quali ambiti vengono utilizzati oggi i marcatori tissutali?
  6. Oggi, i marcatori tissutali sono utilizzati principalmente in senso prognostico e predittivo, piuttosto che per la diagnosi precoce, a causa delle limitazioni nella specificità e nel valore predittivo dei marcatori disponibili.

Domande e risposte