Concetti Chiave
- I marcatori circolanti sono sostanze nel siero o plasma associate alle neoplasie, prodotte dalle cellule tumorali o dall'organismo in risposta al tumore.
- La concentrazione di questi marcatori nel sangue è influenzata da variabili come la produzione da tessuti normali, sostanze interferenti, metabolismo e clearance.
- I marcatori tumorali presentano criticità come scarsa specificità, essendo prodotti da numerosi organi, e scarsa sensibilità, richiedendo tecniche avanzate per la rilevazione.
- Le applicazioni cliniche dei marcatori includono screening di soggetti a rischio, diagnosi differenziale, valutazione post-operatoria e monitoraggio della terapia.
- Attualmente, non è possibile utilizzare i marcatori circolanti per lo screening di popolazione, sebbene sia una potenziale applicazione futura.
Marcatori circolanti
Sono stati introdotti per superare quelli che erano i limiti dei marcatori tissutali. Un marcatore tumorale, valutato in laboratorio analisi, è una qualsiasi sostanza presente nel siero o nel plasma associata a neoplasia, cioè prodotta o dalle cellule tumorali o dall’organismo in risposta a un tumore:• nel primo caso (sostanze prodotte da cellule tumorali) si ricercano sostanze associate o alla rapida proliferazione cellulare (es. aumentati livelli di proteine e metaboliti) o alla sdifferenziazione cellulare (proteine oncofetali, oncoproteine, proteine codificate da geni oncosopressori);
• nel secondo caso (sostanze prodotte in risposta al tumore) si possono dosare immunoglobuline, anticorpi anti-antigene tumore-specifico, linfochine, altre proteine infiammatorie.
La concentrazione di un marcatore nel sangue è il risultato di molte variabili che si sommano in modo algebrico. Inoltre, nel referto di laboratorio non c’è mai un intervallo di riferimento, bensì una soglia o cut-off: il dosaggio del marcatore è positivo o negativo quando sarà sopra o sotto il cut-off.
La concentrazione quindi dipende da più variabili:
• la sostanza che viene usata come marcatore può esser prodotta anche da parte dei tessuti normali;
• ci possono essere sostanze interferenti;
• c’è un grado di diluizione, essendo un marcatore circolante;
• sono molecole che vengono metabolizzate;
• c’è un certo grado di clearance (grado di eliminazione).
Criticità dei marcatori circolanti
1. Scarsa specificità. I marcatori tumorali sono sostanze biochimiche prodotte da numerosi organi o tipi cellulari. Non sono segnali specifici di una data neoplasia, ma sono specifici del tessuto o dell’organo dove si sviluppa il tumore.
Inoltre, esistono dei fattori che determinano il rialzo in circolo dei marcatori anche senza neoplasia: iperplasia d’organo, infezioni, malattie autoimmuni, traumi, farmaci, compromissione della funzionalità epatica che interferisce con il metabolismo del marcatore o della funzionalità renale che interferisce con la sua eliminazione.
2. Scarsa sensibilità. Per esempio, se si vuole cercare una molecola rilasciata da un tessuto molto piccolo, il marcatore sarà molto diluito, da qui la necessità di utilizzare tecniche ad elevatissima sensibilità per poterlo misurare, ma non sempre è possibile rilevare quantità infinitesimamente piccole di marcatore.
Applicazioni cliniche dei marcatori circolanti
• screening di popolazione (N.B. applicazione solo potenziale: oggi non è ancora possibile attuarla);
• screening di soggetti a rischio;
• diagnosi differenziale in soggetti sintomatici;
• bilancio iniziale della neoplasia;
• valutazione post-operatoria;
• monitoraggio dopo la terapia con intenti di radicalità del tumore primitivo;
• monitoraggio della terapia in pazienti con la malattia avanzata.
Domande da interrogazione
- Quali sono i principali limiti dei marcatori circolanti?
- Come viene determinata la positività o negatività di un marcatore tumorale?
- Quali sono le applicazioni cliniche dei marcatori circolanti?
- Perché i marcatori circolanti non sono ancora utilizzati per lo screening di popolazione?
I principali limiti dei marcatori circolanti includono la scarsa specificità e sensibilità. Non sono segnali specifici di una data neoplasia e possono essere influenzati da altri fattori come infezioni o malattie autoimmuni. Inoltre, la loro concentrazione può essere troppo diluita per essere rilevata con precisione.
La positività o negatività di un marcatore tumorale viene determinata confrontando la sua concentrazione nel sangue con una soglia o cut-off, piuttosto che con un intervallo di riferimento. Se la concentrazione è sopra il cut-off, il dosaggio è considerato positivo, altrimenti è negativo.
Le applicazioni cliniche dei marcatori circolanti includono lo screening di soggetti a rischio, la diagnosi differenziale in soggetti sintomatici, il bilancio iniziale della neoplasia, la valutazione post-operatoria, e il monitoraggio della terapia in pazienti con malattia avanzata.
I marcatori circolanti non sono ancora utilizzati per lo screening di popolazione perché, attualmente, non è possibile attuare questa applicazione a causa delle limitazioni in termini di specificità e sensibilità, che ne riducono l'efficacia in un contesto di screening ampio.