Begna
di Begna
Genius
2 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • L'esperimento di Hershey e Chase del 1952 ha utilizzato il batteriofago T2 per studiare l'infezione di Escherichia coli.
  • Il batteriofago T2 è composto da un capside proteico, una guaina, una piastra basale e code di proteine fibrose.
  • Il ciclo litico del virus comporta l'iniezione del suo DNA nella cellula ospite, che poi sintetizza nuovi componenti virali.
  • Hershey e Chase hanno utilizzato isotopi radioattivi 35S per le proteine e 32P per il DNA per tracciare il materiale infettante.
  • L'esperimento ha dimostrato che solo il DNA del virus entra nella cellula e dirige la formazione di nuovi fagi.

Indice

  1. Esperimento di Hershey e Chase
  2. Ciclo litico del virus
  3. Conclusioni sull'importanza del DNA

Esperimento di Hershey e Chase

Hershey e Chase nel 1952 realizzare un altro esperimento su dei batteri attraverso il batteriofago T2, un virus in grado di infettare l’escherichia coli.
Tale virus ha una testa, il capside proteico, che protegge il DNA, una guaina (un colletto) e una piastra basale, di materiale proteico, e delle code di proteine fibrose fondamentali per ancorarsi al batterio.

Ciclo litico del virus

Il virus durante l’infezione compie il ciclo litico, ossia attacca il batterio con le strutture fibrose, vi inietta il suo DNA che induce la cellula ospite a sintetizzare i vari componenti virali che vengono poi assemblati. Infine la cellula ospite viene lisata liberando nuove particelle fagiche.
Hershey e Chase a questo punto marcarono DNA e proteine con isotopi radioattivi differenti: le proteine con 35S e il DNA con 32P. Permisero poi ai virus di dare inizio al ciclo litico: quando marcarono le proteine si accorsero dopo un’omogenizzazione con centrifuga che le proteine rimanevano in sospensione, invece il materiale più denso, ossia quello che costituiva il batterio, si depositava sul fondo della provetta, ciò significa che le proteine marcate non entrano nella cellula. Al contrario, omogenizzando i batteri infettati da virus marcati con il 32P, il materiale radioattivo si trovava sul fondo della provetta, ciò implica che il DNA marcato andava a costituire i nuovi fagi.

Conclusioni sull'importanza del DNA

Ne deriva che l’esclusiva presenza del DNA, e non delle proteine, fornisce tutte le informazioni necessarie alla formazione del batteriofago.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community