Concetti Chiave
- L'elettroforesi proteica è fondamentale per confermare diagnosi, monitorare trattamenti o effettuare valutazioni cliniche.
- Questo test di primo livello identifica anomalie proteiche e può guidare verso ulteriori indagini diagnostiche, come in casi di mieloma multiplo.
- Confrontare gli esami nel tempo è essenziale; si consiglia di effettuare i test presso lo stesso laboratorio per una maggiore precisione nei referti.
- Le proteine plasmatiche, eterogenee per natura e funzione, svolgono ruoli vitali come trasporto, difesa, coagulazione, regolazione e nutrizione.
- Il plasma contiene oltre 300 proteine diverse, che variano per natura chimica, proprietà fisiche, peso molecolare e origine.
Indice
Importanza dell'elettroforesi proteica
L’elettroforesi proteica è oggi uno dei test più richiesti alla medicina di laboratorio nel percorso diagnostico-terapeutico di molteplici contesti clinici. Dal punto di vista operativo, l’EP può essere richiesta per:
• avere una conferma diagnostica
• per il monitoraggio terapeutico
• per fare semplicemente una valutazione
Metodi qualitativi e quantitativi
L’EP consente di valutare il profilo di presenza delle principali proteine (che dà la possibilità di riconoscere un’ampia gamma di anomalie) e si presenta come una metodica di tipo qualitativo. Metodi quantitativi, invece, sono ad esempio turbinometria e nefelometria che ci permettono di quantificare la proteina scelta nel plasma.
L’elettroforesi proteica è considerato un test di primo livello, poiché permette al laboratorio di investigare in maniera autonoma la presenza di eventuali anomalie, che in alcuni casi possono orientare il percorso diagnostico verso la diagnostica ematologica. Ad esempio, in caso di mieloma multiplo (dopo meglio approfondito), il laboratorio può segnalare la presenza di presenza di un picco monoclonale.
Confronto e continuità degli esami
Il professore sottolinea che è importante avere la possibilità di confrontare gli esami di uno stesso paziente nel tempo, per tale ragione è importante consigliare ai propri pazienti di rivolgersi per i controlli agli stessi centri. Per i laboratoristi avere l’esame precedente permette di argomentare con maggior accuratezza il referto.
Caratteristiche delle proteine plasmatiche
Le proteine del plasma siero costituiscono un gruppo eterogeneo di proteine con un’utilità clinica e diagnostica. Il plasma contiene più di 300 proteine diverse, le quali si differenziano per:
• Natura chimica – proteine semplici costituite solo da AA (come albumina), glicoproteine, lipoproteine
• Proprietà fisiche – albumina è solubile in acqua, le altre proteine in soluzioni saline
• Peso molecolare – da 20,000 daltons della prealbumina a circa 900,000 del pentamero IgM
• Origine – fegato, plasmacellule per Ig, macrofagi per fattori complemento, cellule intestinali per lipoproteine
• Funzioni.
Funzioni delle plasmaproteine
Le plasmaproteine possiedono diverse funzioni, fra le quali si citano:
• Trasporto – esempio albumina e transferrina
• Enzimi
• Coagulazione
• Regolazione – cioè gli ormoni
• Funzione tampone
• Pressione oncotica (o colloidosmotica)
• Difesa – Ig o fattori del complemento
• Funzioni nutritive – esempio albumina fonte e trasporto di aminoacidi, i quali possono appartenere a diverse categorie in relazionale alle loro singole caratteristiche.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza dell'elettroforesi sieroproteica nel contesto clinico?
- Quali sono le differenze tra i metodi qualitativi e quantitativi nella valutazione delle proteine plasmatiche?
- Perché è consigliato ai pazienti di effettuare i controlli nello stesso centro?
L'elettroforesi sieroproteica è fondamentale per confermare diagnosi, monitorare terapie e valutare anomalie proteiche, essendo un test di primo livello che può orientare verso la diagnostica ematologica.
L'elettroforesi proteica è un metodo qualitativo che valuta il profilo proteico, mentre turbinometria e nefelometria sono metodi quantitativi che misurano specifiche proteine nel plasma.
È consigliato per permettere ai laboratoristi di confrontare gli esami nel tempo, migliorando l'accuratezza del referto grazie alla disponibilità di esami precedenti.