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Concetti Chiave

  • La trasfusione deve considerare l'età del paziente, poiché i meccanismi di compenso sono più efficaci nei giovani, mentre gli anziani potrebbero richiederla immediatamente.
  • I rischi infettivi delle trasfusioni, oggi ridotti grazie ai rigorosi controlli, erano più elevati in passato, come dimostrato da epidemie di epatite C e HIV.
  • I controlli sulle donazioni, sia anamnestici che tramite test, sono essenziali per minimizzare le contaminazioni, sebbene il rischio infettivo zero non sia garantito.
  • La decisione di trasfusione considera anche l'anamnesi patologica, con particolare attenzione a problemi cardiaci e respiratori.
  • Nel caso trattato, la trasfusione è stata scelta per precauzione, con successiva diagnosi di anemia perniciosa e trattamento con vitamina B12, portando a miglioramenti clinici.

Indice

  1. Importanza dell'età nella trasfusione
  2. Sicurezza delle trasfusioni moderne
  3. Controlli e rischi delle donazioni
  4. Caso clinico e diagnosi di anemia
  5. Gestione della paziente in PS
  6. Ricovero e trattamento della paziente

Importanza dell'età nella trasfusione

Nella scelta della trasfusione serve tener presente anche l’età, dato che il corpo di un giovane è in grado di attivare i meccanismi di compenso meglio (a parità di quadro clinico, un paziente di 80 anni sarebbe stato subito trasfuso). L’età incide anche nell’analisi del rischio legato alla trasfusione, non solo per quanto riguarda le complicanze immediate, ma anche per il rischio infettivo.

Sicurezza delle trasfusioni moderne

A tal riguardo, negli anni, i controlli si sono espansi, il sangue viene definito pertanto sicuro. Oggigiorno le infezioni legate alle trasfusioni sono pochissime, mentre in passato, prima dell’individuazione di Hcv c’è stata un’epidemia di epatite C nei pazienti politrasfusi, così come nel caso dell’Hiv.

Controlli e rischi delle donazioni

Per evitare contaminazioni, si fanno controlli periodici alle persone donatrici sia a livello anamnestico, che se dubbio pone la non idoneità a donare, sia tramite test per i virus noti. Il problema si pone in caso di infezione e donazione nel periodo finestra quando ancora si devono formare gli anticorpi. Il rischio zero dal punto di vista infettivo non c’è.

La scelta trasfusiva si pone anche sull’anamnesi patologica e in particolare problemi cardiaci e respiratori pongono indicazione alla trasfusione.

Caso clinico e diagnosi di anemia

In questo caso clinico il pz è stato trasfuso per un principio di precauzione. Dopo la trasfusione, l’Hb è passata a 8,6 g/dL. I restanti EEemostrano conta reticolocitaria bassa (segno di una situazione iporigenerativa), bilirubina nella norma, grande carenza di vit B12 con folati e ferro normali.

Si potrebbe sospettare un problema alimentare, dato anche il calo ponderale, ma l’esclusiva carenza di B12, fa sospettare un’anemia perniciosa. Vengono pertanto dosati gli anticorpi anti-cellule parietali gastriche che sono positivi e si supplementa vit B12 per via intramuscolo. Dopo una settimana, alla dimissione, Hb risulta in aumento, crisi reticolocitaria, gastroscopia che alla biopsia rileva flogosi cronica attiva con impronta tropica.

Se non fosse stato trasfuso, essendo all’interno di un contesto di anemia cronica, in cui Hb bassa viene maggiormente tollerata, si sarebbe potuta aspettare la terapia suppletiva di B12.

Gestione della paziente in PS

In Ps si decide di non trasfondere la pz, in quanto la sintomatologia è lieve, l’Fa all’Ecg non è databile. L’Mcv basso e i Gr nella norma posso portare a sospettare la presenza di un trait talassemico.

Le comorbidità potrebbero far propendere per una trasfusione, ma non ci sono dati critici se rapportati all’età del paziente. La citopenia trilineare potrebbe far propendere per una causa ematologica, che porta indicazione di trasfusione.

Ricovero e trattamento della paziente

Successivamente la pz viene ricoverata e trasfusa, i reticolociti erano solo lievemente aumentati, bilirubina totale ai limiti superiori (prevalentemente indiretta), nei limiti folati e vit B12, carenza marziale (per cui viene supplementata con ferro per via endovenosa). Si ha crisi reticolocitaria che porta all’aumento dell’Hb fino a 10g/dL in breve tempo.

Si effettua una gastroscopia che evidenzia un’angiodisplasia trattata con elettrocoagulazione. Andranno eseguite le emoglobine frazionate.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i fattori da considerare nella decisione di effettuare una trasfusione?
  2. Nella decisione di effettuare una trasfusione, è importante considerare l'età del paziente, il rischio di complicanze immediate e infettive, e l'anamnesi patologica, in particolare problemi cardiaci e respiratori.

  3. Come è cambiata la sicurezza delle trasfusioni nel tempo?
  4. La sicurezza delle trasfusioni è migliorata nel tempo grazie all'espansione dei controlli, riducendo significativamente le infezioni legate alle trasfusioni rispetto al passato, quando c'erano epidemie di epatite C e Hiv.

  5. Quali sono le indicazioni per la trasfusione nel caso clinico descritto?
  6. Nel caso clinico descritto, la trasfusione è stata effettuata per precauzione, con un aumento dell'Hb a 8,6 g/dL. La paziente presentava una carenza di vitamina B12, sospettata di anemia perniciosa, e successivamente è stata trattata con supplementazione di B12 e ferro.

  7. Quali sono le considerazioni per non trasfondere un paziente in Pronto Soccorso?
  8. In Pronto Soccorso, si può decidere di non trasfondere un paziente se la sintomatologia è lieve, non ci sono dati critici rapportati all'età, e se la bassa Hb è tollerata nel contesto di anemia cronica.

Domande e risposte