Concetti Chiave
- L'intervento chirurgico può essere classificato in pulito, pulito-contaminato e contaminato, basandosi sul rischio di contaminazione batterica e sulla manipolazione degli organi.
- Le infezioni del sito chirurgico si dividono in superficiali, coinvolgendo la cute e sottocute, profonde, che interessano le fasce muscolari, e d'organo/spazio, con raccolte di liquido infetto nelle cavità.
- Gli interventi chirurgici rappresentano un rischio elevato di trombosi venosa profonda, specialmente in pazienti anziani, obesi o con protesi, rendendo obbligatoria la profilassi antitrombotica.
- La profilassi antitrombotica in chirurgia si attua mediante eparina a basso peso molecolare, calze elastocompressive e mobilizzazione precoce del paziente.
- Le complicanze chirurgiche, logiche e deducibili, includono sanguinamento, complicanze neurologiche, dolore, infezioni e trombosi venosa profonda.
Valutazione del rischio di infezione
A seconda del rischio di contaminazione batterica, ogni intervento può essere classificato in:▪ Intervento pulito: che sono gli interventi sulla cute, oppure quegli interventi in cui si accede a una cavità (sia addominale che toracica), senza però una manipolazione diretta dei visceri.
▪ Intervento pulito-contaminato: (sono la maggioranza) in cui c'è una manipolazione diretta degli organi, che quindi predispone un rischio che ci sia una perforazione (e quindi uno spiller, cioè una fuoriuscita di materiale non sterile) che possa contaminare il campo operatorio.
▪ Intervento contaminato: qualora quest’ultima condizione si verificasse (quindi c'è una fuoriuscita di liquido che sia biliare/ urina/ liquido enterico), l'intervento diventa contaminato. È dovere del chirurgo ridurre al minimo la contaminazione.
▪ Superficiale: è l'infezione che occorre a livello del taglio / della laparotomia o della toracotomia. È un' infezione limitata alla cute e sottocute.
▪ Profonda: quando l'infezione coinvolge le fasce muscolari;
▪ D'organo o di spazio: se invece ci sono delle raccolte, degli ascessi, degli accumuli di liquido infetto a livello delle cavità (sia toracica che addominale).
Infezione del sito chirurgico
In chirurgia ci può essere lo sviluppo di ascessi o in generale raccolte/ formazioni liquide intraddominali, ma anche il rischio di trombosi venosa profonda e/o di flebiti superficiali: tutti gli interventi chirurgici rappresentano un fattore di rischio maggiore per trombosi venosa profonda (a maggior ragione gli interventi in chirurgia generale con un approccio addominale che sia open, laparoscopico o robotico).Pensate al rischio aumentato che può avere un paziente anziano, obeso, che magari ha già una frattura d'anca di anni prima e quindi porta già una protesi. Questi sono pazienti ad altissimo rischio per i quali diventa mandatoria una profilassi antitrombotica, che in chirurgia si fa sostanzialmente in due modi:
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1. Farmacologico: eparina a basso peso molecolare. Tutti i pazienti che devono essere sottoposti ad un intervento di chirurgia maggiore, dal giorno precedente iniziano a fare una profilassi con terapia a bassissimo dosaggio;
2. Il posizionamento delle cosiddette case elastocompressive: vengono messe prima dell'intervento chirurgico e mantenute in sede per tutta la durata della degenza;
3. Mobilizzazione precoce: non è farmacologico e si cerca di tirare fuori il malato dal letto il prima possibile.
• Quindi chi va al mulino si infarina, quindi chi va in saloperatorio può sanguinare (cit).
• Non c'è intervento che non posso avere una complicanza di tipo neurologica.
• Dolore: Abbiamo “aperto” il paziente.
• L'infezione: è un evento che può occorrere per quanto si cerca di tenere il campo sterile
• Trombosi venosa profonda: i pazienti rimangono ipomobili.
Domande da interrogazione
- Quali sono le classificazioni degli interventi chirurgici in base al rischio di infezione?
- Quali sono i tipi di infezione del sito chirurgico?
- Quali sono le misure di profilassi antitrombotica in chirurgia?
- Quali sono le complicanze comuni degli interventi chirurgici?
Gli interventi chirurgici possono essere classificati in puliti, puliti-contaminati e contaminati, a seconda del rischio di contaminazione batterica e della manipolazione degli organi.
Le infezioni del sito chirurgico possono essere superficiali, profonde o d'organo/spazio, a seconda della profondità e della localizzazione dell'infezione.
Le misure di profilassi antitrombotica includono l'uso di eparina a basso peso molecolare, il posizionamento di calze elastocompressive e la mobilizzazione precoce del paziente.
Le complicanze comuni includono sanguinamento, complicanze neurologiche, dolore, infezioni e trombosi venosa profonda, tutte deducibili logicamente.