Concetti Chiave
- La catena delle malattie infettive inizia quando un microrganismo supera le difese aspecifiche umane, portando a un'infezione che può diventare una malattia infettiva se accompagnata da sintomi specifici.
- Il tetano è un esempio di malattia infettiva, dove il microrganismo vive nell'intestino dei mammiferi e si diffonde tramite spore nell'ambiente, richiedendo condizioni di anossia per crescere e produrre tossine.
- La catena epidemiologica identifica la sorgente di infezione come l'essere umano, animale o ambiente, e analizza come le caratteristiche del microrganismo influenzino la modalità di trasmissione, diretta o indiretta.
- Gli esseri umani possono essere sorgenti di infezione durante diverse fasi: incubazione, malattia manifesta, convalescenza e in caso di infezioni croniche, influenzando la trasmissione dei patogeni.
- L'uso di strumenti monouso in ambito ospedaliero, come le siringhe di plastica, ha migliorato la sicurezza riducendo il rischio di trasmissione dovuto a sterilizzazioni incomplete.
Catena delle malattie infettive
Quando il microrganismo riesce a superare le difese aspecifiche dell’essere umano (cute e mucose), si ha invasione e colonizzazione e l’inizio dello stato che noi chiamiamo infezione.Esempio del tetano: Il tetano deriva dal contatto tra una forma particolare del microrganismo che si trova nell’ambiente (spora) con l’essere umano, in una condizione di anossia per permettere la vegetazione del microrganismo (una ferita lacero-contusa sporca è tipicamente l’ambiente ideale). La spora quindi vegeta, produce la tossina e a distanza di un numero variabile di ore che dipende dalla localizzazione della ferita avremo i sintomi. Il C. tetani non è però di per sé sul terreno perché il contatto con l’ossigeno lo distruggerebbe, bensì vive nell’intestino dei grandi mammiferi. Quindi abbiamo il serbatoio o habitat naturale che è costituito dal mondo animale, ma il trasferimento avviene quasi sempre per la contaminazione da parte di una forma specifica del microrganismo che si trova nell’ambiente, che rappresenta quindi la fonte di infezione.
Il concetto di infezione prevede l’interazione del patogeno con l’ospite e la sua replicazione, non accompagnata però da specifici sintomi e segni clinici. Se invece questi ultimi sono presenti, la si può definire come malattia infettiva, passando da uno stato subclinico o da sintomi aspecifici (incubazione) ad una condizione clinicamente manifesta con sintomi specifici. A tutti questi soggetti verrà eseguito il richiamo della vaccinazione nell’antitetanica ogni dieci anni in termini di prevenzione.
Altre informazioni
Nel modello della catena epidemiologica si indentifica all’origine la sorgente di infezione (essere umano, animale, ambiente) da cui il microrganismo viene rilasciato tramite le vie di eliminazione. A questo punto lecaratteristiche peculiari del microrganismo come agente eziologico (modalità con cui aggredisce, patogenesi e virulenza) hanno un ruolo nel determinare la modalità di trasmissione, che può essere diretta senza che niente si interponga o indiretta tramite qualcosa di animato come un insetto o qualcosa di inanimato (si rende evidente l’importanza della disponibilità attuale degli strumenti monouso in ambito ospedaliero, una volta le siringhe erano in vetro e venivano sterilizzate per essere poi riutilizzate, con un rischio legato ad una eventuale sterilizzazione incompleta; oggi vengono utilizzate siringhe monouso in plastica e questo ha aumentato molto la sicurezza).
L’essere umano può avere un ruolo di sorgente di infezione in vari momenti del rapporto che instaura con il microrganismo:
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• Fase di incubazione. Il microrganismo ha superato le barriere specifiche, si sta moltiplicando senza però avere ancora dato un quadro clinico;
• Fase di malattia manifesta;
• Fase di convalescenza, quando il quadro clinico è regresso, ma c’è ancora possibilità di trasmissione. Conoscere il periodo di tempo in cui il soggetto mantiene la capacità di trasmettere pur non avendo più i sintomi può essere determinante, ad esempio nelle malattie esantematiche dell’infanzia come il morbillo: i bambini che contraevano la malattia potevano rientrare a scuola solo dopo un certo numero di giorni dalla risoluzione delle lesioni cutanee e quindi dei sintomi, in quanto la contagiosità non sparisce immediatamente con la risoluzione di questi;
• Infezione che non riesce ad essere guarita e diviene quindi cronica. Il soggetto in questi casi può essere a conoscenza o meno del suo stato di portatore, come ad esempio il portatore di epatite C che non ha una sintomatologia franca.
Domande da interrogazione
- Qual è il processo che porta all'infezione da tetano?
- Come si definisce un'infezione rispetto a una malattia infettiva?
- Qual è il ruolo degli strumenti monouso nella prevenzione delle infezioni?
- In quali fasi l'essere umano può essere una sorgente di infezione?
- Perché è importante conoscere il periodo di contagiosità dopo la risoluzione dei sintomi?
L'infezione da tetano avviene quando una spora del microrganismo entra in contatto con l'essere umano in condizioni di anossia, come in una ferita lacero-contusa sporca, permettendo la vegetazione del microrganismo e la produzione di tossina.
Un'infezione è l'interazione e replicazione del patogeno nell'ospite senza sintomi specifici, mentre una malattia infettiva si manifesta con sintomi specifici dopo un periodo di incubazione.
Gli strumenti monouso, come le siringhe in plastica, riducono il rischio di infezioni rispetto agli strumenti riutilizzabili, che potevano essere sterilizzati in modo incompleto.
L'essere umano può essere una sorgente di infezione durante la fase di incubazione, la fase di malattia manifesta, la fase di convalescenza e nel caso di infezioni croniche.
Conoscere il periodo di contagiosità è cruciale per prevenire la trasmissione, come nel caso delle malattie esantematiche, dove i bambini possono tornare a scuola solo dopo un certo periodo dalla scomparsa dei sintomi.