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Concetti Chiave

  • I vaccini frazionati includono i vaccini split, derivati dalla frammentazione degli antigeni, e i vaccini a subunità, che utilizzano antigeni di superficie purificati.
  • Il vaccino antinfluenzale è annuale per via della variabilità genetica degli antigeni di superficie, e comunemente si usano vaccini tetravalenti.
  • I vaccini polisaccaridici mostrano bassa immunogenicità nei bambini sotto i 2 anni e sono coniugati con proteine per migliorare la risposta immunitaria.
  • I vaccini frazionati sono meno reattogeni rispetto a quelli interi, riducendo così il rischio di reazioni avverse.
  • La vaccinazione antitetanica richiede attenzione a intervalli di richiamo e sieroprofilassi, soprattutto in caso di ferite a rischio, e la sua importanza è sottolineata per la popolazione anziana.

Indice

  1. Tipologie di vaccini
  2. Caratteristiche dei vaccini antinfluenzali
  3. Esempi di vaccini coniugati
  4. Prassi e raccomandazioni sui vaccini

Tipologie di vaccini

Si distinguono in due tipologie:

    ● derivati dalla frammentazione e successivo isolamento di antigeni (esempio: catene polisaccaridiche della capsula dello pneumococco) → vaccino split;

    ● derivati dalla purificazione degli antigeni di superficie coinvolti nella risposta immunitaria (esempio: antigeni della neuroaminidasi e l’emoagglutinina del virus influenzale) → vaccino a subunità.

Caratteristiche dei vaccini antinfluenzali

Il vaccino antinfluenzale è un vaccino annuale perché c’è una grande variabilità genetica dei suoi antigeni di superficie (neuroaminidasi e emoagglutinina), per cui vengono utilizzati vaccini tetravalenti.
Le caratteristiche dei vaccini costituiti da componenti del microrganismo sono:

    - bassa immunogenicità in soggetti con età vaccini polisaccaridici). Tali catene polisaccaridiche, infatti hanno la caratteristica di essere strutture estremamente complesse dal punto di vista biochimico e questo ne limita l’utilizzo;

    - minor attività degli anticorpi prodotti perché si ha una prevalente stimolazione di IgM rispetto a IgG. Vengono quindi coniugati con proteine (anatossina tetanica e difterica, tossina atossica mutante del bacillo difterico, il complesso della proteina della membrana di Neisseria) per aumentarne l’immunogenicità

    - I vaccini frazionati sono meno reattogeni rispetto a quelli interi.

Esempi di vaccini coniugati

Esempio: i primi vaccini contro meningococco e pneumococco erano polisaccaridici, al giorno d’oggi si utilizzano vaccini coniugati che ci permettono di aumentare l’immunogenicità del vaccino a parità di dosi: per quanto riguarda lo pneuococco, nel bambino servono 3 dosi e nell’adulto solo 1.
I limiti del vaccino contro il tetano sono una memoria immunologica minore di 10 anni e efficacia minore di 5 anni. Per questi motivi, quando un soggetto si presenta in Ps dopo un trauma con lesione esposta e sporca, quindi a rischio contaminazione, nell’anamnesi bisogna chiedere l’età dell’ultimo richiamo o ricercare questa informazione nell’analisi vaccinale informatizzata (disponibile negli ultimi anni anche in Veneto), in quanto a seconda della risposta si applicano strategie terapeutiche differenti:

    ● se sono passati meno di 5 anni ci si limita a una corretta disinfezione della ferita;

    ● se sono passati tra i 5 e i 10 anni si propone di somministrare una dose di richiamo del vaccino e una sieroprofilassi specifica per inattivare eventuali tossine prodotte dal Clostridium tetani;

    ● se sono passati oltre 10 anni si propone la prima dose di vaccino antitetanico con successiva riprogrammazione dell’intero calendario vaccinale (a tempo 0, a 6 mesi e a 13 mesi) e viene somministrata la sieroprofilassi con immunoglobuline.

Prassi e raccomandazioni sui vaccini

Purtroppo, questa prassi consolidata, a volte, viene sottostimata, e ciò correla con un’incidenza ancora significativa dei casi di malattia, soprattutto nella popolazione anziana. Proprio per questo motivo, nell’ultima revisione del piano nazionale sui vaccini, l’antitetanica è stata fortemente raccomandata a tutta la popolazione anziana italiana.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le due tipologie principali di vaccini frazionati?
  2. I vaccini frazionati si distinguono in vaccini split, derivati dalla frammentazione e isolamento di antigeni, e vaccini a subunità, derivati dalla purificazione degli antigeni di superficie coinvolti nella risposta immunitaria.

  3. Perché il vaccino antinfluenzale è somministrato annualmente?
  4. Il vaccino antinfluenzale è annuale a causa della grande variabilità genetica degli antigeni di superficie del virus influenzale, come la neuroaminidasi e l'emoagglutinina, che richiede l'uso di vaccini tetravalenti.

  5. Quali sono i limiti del vaccino contro il tetano e come si gestiscono i traumi a rischio di contaminazione?
  6. Il vaccino contro il tetano ha una memoria immunologica minore di 10 anni e un'efficacia minore di 5 anni. In caso di trauma, si valuta l'età dell'ultimo richiamo per decidere se disinfettare la ferita, somministrare un richiamo o iniziare un nuovo ciclo vaccinale con sieroprofilassi.

  7. Qual è la raccomandazione per la popolazione anziana riguardo al vaccino antitetanico?
  8. A causa dell'incidenza significativa di casi di tetano nella popolazione anziana, l'ultima revisione del piano nazionale sui vaccini raccomanda fortemente la vaccinazione antitetanica per tutta la popolazione anziana italiana.

Domande e risposte

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