Concetti Chiave
- I fattori genetici aumentano significativamente il rischio di melanoma, soprattutto con più parenti stretti affetti.
- La presenza di numerosi nevi, specialmente atipici, è un indicatore di rischio per i tumori della pelle.
- Immunosoppressione e fototipo chiaro aumentano la sensibilità ai danni UV, incrementando il rischio di tumori cutanei.
- L'esposizione ai raggi UV, anche attraverso lampade abbronzanti o trattamenti medici, è un fattore di rischio significativo.
- I nevi displastici possono evolvere in melanomi, con una progressione da crescita radiale a invasione verticale e metastasi.
Indice
Fattori genetici e nevi
I fattori di rischio dei tumori della pelle sono:
1. Genetici: avere più di 2-3 parenti stretti con melanoma aumenta di 35-70 volte il rischio di sviluppare un melanoma; avere 1 solo parente aumenta il rischio di 3 volte. Ad oggi, è possibile indagare nella famiglia la presenza di eventuali geni predisponenti.
2. Nevi: avere più di 100 nevi o avere molti nevi clinicamente atipici (grandi, irregolari, frastagliati, disomogenei).
3. Precedenti tumori cutanei: avere avuto già un melanoma o avere avuto un tumore cutaneo epiteliale (segno di ridotta tolleranza agli UV).
4.
Immunosoppressione e fototipo
Immunosoppressione: aumenta sia l’incidenza che l’evoluzione.
5. Fototipo del soggetto: i soggetti con pelle molto chiara, capelli chiari o rossi, lentiggini sono più sensibili al sole, si scottano più facilmente e possono sviluppare un danno che si mantiene per tutta la vita e può essere potenziato con un’esposizione successiva.
6.
Esposizione e difetti del DNA
Esposizione ai raggi UV o altre sostanze: sole o lampade abbronzanti, abuso di terapie UVA come nella psoriasi, fototerapia neonatale con luce blu (ancora discusso), esposizione a metalli pesanti/pesticidi.
7. Difetti nella riparazione del DNA: pazienti con xeroderma pigmentoso non possono riparare danni al DNA indotti da raggi UV.
Tutti questi fattori, considerati singolarmente, non aumentano di molto il rischio, ma se presenti in concomitanza, sono molto rilevanti.
Evoluzione da nevo a melanoma
Sono rappresentati gli stadi di passaggio da nevo a melanoma.
I nevi sono lesioni benigne che possono trovarsi a livello della giunzione dermo-epidermica, nel derma o in tutti e due. Molti nevi non si trasformeranno mai in melanomi. In alcuni casi si può verificare una mutazione di nevi già presenti oppure la comparsa di una mutazione di cellule melanocitarie che proliferano e formano un nevo displastico. Il nevo displastico presenta elementi di irregolarità sia morfologiche che genetiche che potrebbero evolvere in una forma maligna. Più è rilevante e severa la displasia, più è possibile che ci sia la trasformazione. Si viene quindi a formare il melanoma che prima cresce in senso radiale, all’inizio all’interno dell’epidermide (forma in situ, non ha sconfinato la membrana basale e non ha contatto con i vasi) per poi crescere in verticale, fase più aggressiva con invade il tessuto sottostante e può dare metastasi. Questa evoluzione si associa a mutazioni molecolari che
portano ad una maggiore capacità della cellula di superare la membrana basale e di aderire in altri organi e proliferare.
Domande da interrogazione
- Quali sono i principali fattori di rischio per lo sviluppo di tumori della pelle?
- Come avviene la trasformazione da nevo a melanoma?
- Qual è l'importanza della displasia nei nevi?
I principali fattori di rischio includono predisposizione genetica, presenza di molti nevi o nevi atipici, precedenti tumori cutanei, immunosoppressione, fototipo chiaro, esposizione ai raggi UV e difetti nella riparazione del DNA.
La trasformazione avviene attraverso mutazioni nei nevi esistenti o la comparsa di nevi displastici, che possono evolvere in melanoma. Il melanoma cresce inizialmente in senso radiale nell'epidermide e successivamente in verticale, invadendo il tessuto sottostante.
La displasia nei nevi è importante perché più è severa, maggiore è la possibilità che il nevo si trasformi in una forma maligna, come il melanoma.