Concetti Chiave
- La trombosi delle vene del cervello colpisce principalmente individui giovani, con un'età mediana di insorgenza intorno ai 37 anni, e solo una minoranza sviluppa sintomi dopo i 65 anni.
- Fattori di rischio includono condizioni protrombotiche genetiche e acquisite, uso di contraccettivi orali, gravidanza, condizioni paraneoplastiche, infezioni della testa e traumi cranici.
- I sintomi possono variare ampiamente, complicando la diagnosi; si presentano spesso in forma di ipertensione intracranica, sintomi neurologici focali o, nei casi avanzati, encefalopatia.
- La tomografia computerizzata (Tc) è l'esame di primo livello, ma può risultare normale in molti casi; la risonanza magnetica (Rm) offre un quadro diagnostico più dettagliato per la conferma della patologia.
- L'Rm è fondamentale per caratterizzare le lesioni cerebrali dovute all'occlusione venosa e per diagnosticare con precisione il tromboembolismo venoso cerebrale.
interessa tipicamente la fascia di età più giovane, a differenza di quanto si osserva nelle altre patologie tromboemboliche.
Infatti, la mediana di età di insorgenza è intorno ai 37 anni; solo l’8% dei pz presenta la sintomatologia d’esordio ad un’età superiore ai 65 anni.
Seppur poco frequente, questo tipo di tromboembolismo merita attenzione clinica, viste la potenziale gravità e le possibili sequele dell’evento.
Fattori di rischio
Si tratta dei classici fattori di rischio correlati allo stato pro-trombotico. Il prof cita i seguenti:
• Patologie protrombotiche genetiche e acquisite
• Utilizzo di contraccettivi orali
• Stato di gravidanza
• Condizioni paraneoplastiche
• Infezioni: soprattutto quelle localizzate a livello di testa e massiccio facciale, che per contiguità possono dare alterazioni del Snc (per esempio un’otite media complicata, una mastoidite…)
• Traumi cranici.
Clinica e diagnosi
Per completezza si allega l’elenco delle slide, con fattori di rischio transitori e permanenti. La clinica di questi pz può essere estremamente eterogenea, e ciò può complicare significativamente il sospetto diagnostico.
In termini di esordio temporale, il quadro può essere acuto, subacuto o cronico. Inoltre, si riconoscono tre gruppi sindromici principali:
Sintomi e sindromi
• Ipertensione intracranica: si manifesta con cefalea, sintomo preponderante associato o meno a nausea e vomito; ci può essere papilledema, caratteristico dell’ipertensione, che può portare a disturbi visivi, che la pz del nostro caso clinico lamentava
• Sintomi neurologici focali veri e propri, più o meno accentuati
• Nel disturbo particolarmente avanzato: un quadro complesso di encefalopatia, con segni multifocali e deterioramento progressivo dello stato cognitivo, fino al sopore e al coma.
Diagnostica per immagini
L’esame di neuro-imaging caratteristico di primo livello è la Tc, che può tuttavia avere una resa diagnostica non ottimale. Infatti, nei casi di trombosi venosa cerebrale può risultare normale fino al 30% dei casi e spesso mostra riscontri aspecifici.
Questo fa capire la necessità di indirizzare il collega radiologo verso il sospetto della patologia, e procedere con la richiesta di un ulteriore approfondimento mediante Rm. Comunque, la Tc rimane l’esame di primo livello e può dare segni indiretti della patologia. I segni indiretti di patologia sono i più frequenti, spesso eterogenei, con aspetti sia emorragici sia non emorragici. Si possono riscontrare iperdensità (nella Tc senza mdc) a suggerire vasi venosi trombosati o segni di mancato riempimento (nella Tc con mdc) a livello dei seni venosi.
Oltre agli aspetti di occlusione trombotica ed ischemia citati, si mostra un altro possibile riscontro: l’infarcimento emorragico. Infatti, l’infarto della trombosi venosa cerebrale si complica facilmente con congestione e spandimenti emorragici. Tale quadro diagnostico, più suggestivo che definito, necessita l’approfondimento con Rm, la metodica più sensibile.
La Rm, oltre ad individuare il quadro di interessamento venoso, caratterizza bene il tipo di lesioni cerebrali parenchimali secondarie all’occlusione.
La ricerca diagnostica sfrutta anche l’angio-Rm e l’Rm permette dunque di fare la diagnosi di questo
tromboembolismo.
Domande da interrogazione
- Qual è l'età mediana di insorgenza della trombosi delle vene del cervello?
- Quali sono i principali fattori di rischio per la trombosi delle vene del cervello?
- Quali sono i tre gruppi sindromici principali associati alla trombosi delle vene del cervello?
- Quali esami di neuro-imaging sono utilizzati per diagnosticare la trombosi delle vene del cervello?
La mediana di età di insorgenza della trombosi delle vene del cervello è intorno ai 37 anni, con solo l'8% dei pazienti che presenta sintomi d'esordio oltre i 65 anni.
I principali fattori di rischio includono patologie protrombotiche genetiche e acquisite, utilizzo di contraccettivi orali, stato di gravidanza, condizioni paraneoplastiche, infezioni localizzate a livello di testa e massiccio facciale, e traumi cranici.
I tre gruppi sindromici principali sono: ipertensione intracranica, sintomi neurologici focali, e un quadro complesso di encefalopatia nei disturbi avanzati.
L'esame di primo livello è la TC, che può mostrare segni indiretti della patologia. Tuttavia, la RM è necessaria per un approfondimento diagnostico, essendo più sensibile e in grado di caratterizzare le lesioni cerebrali parenchimali.