Concetti Chiave
- Il trofismo muscolare si riferisce al volume del muscolo, aumentando con l'attività fisica (ipertrofia) e diminuendo con l'inattività (ipotrofia).
- Esistono tre tipi di ipotrofia muscolare: da mancato uso, miogena e neurogena, ciascuna con cause specifiche.
- Le ossa si classificano in lunghe, piatte e brevi; la loro struttura include uno strato esterno di osso compatto e uno interno di osso spugnoso.
- Le articolazioni collegano le ossa e si dividono in sinartrosi (immobili) e diartrosi (mobili), queste ultime dotate di capsula articolare e cartilagine.
- Il liquido sinoviale, prodotto dalla membrana sinoviale, lubrifica e nutre le articolazioni, contribuendo alla loro funzionalità.
Indice
Trofismo muscolare e ipertrofia
Il trofismo muscolare indica il volume del muscolo. In caso di intensa attività fisica, si verifica un aumento del trofismo muscolare, cioè una ipertrofia. Viceversa, bastano pochi giorni di inattività per avere una perdita del trofismo muscolare, cioè una ipotrofia: le unità motorie si assottigliano, si riducono di grandezza. Complessivamente, ciò si traduce in una riduzione del volume del muscolo striato, causata dalla diminuzione del numero delle fibre contrattili che lo costituiscono.
Tipi di ipotrofia muscolare
Possiamo distinguere tre diversi tipi di ipotrofia muscolare:
- ipotrofia da mancato uso - dovuta all’immobilizzazione prolungata;
- ipotrofia miogena - dovuta ad una lesione delle fibre muscolari;
- ipotrofia neurogena - dovuta ad una lesione del secondo motoneurone (denervazione del muscolo).
Classificazione e struttura delle ossa
In base alla forma, le ossa si raggruppano in tre classi: lunghe, piatte o brevi. La superficie esterna delle ossa è costituita da uno strato di osso compatto, la parte interna è formata da osso spugnoso: fa eccezione la parte centrale delle ossa lunghe che è costituita interamente da osso compatto. Nella descrizione delle ossa è importante tenere a mente alcuni termini ricorrenti, come ad esempio l’epifisi, che attiene all’estremità delle ossa lunghe, la diafisi, che indica la parte centrale delle ossa lunghe, la metafisi, che è la zona di confine tra epifisi e diafisi.
Articolazioni e loro caratteristiche
Le ossa del nostro scheletro sono fra loro collegate dalle articolazioni. Queste ultime sono suddivise in due categorie: sinartrosi (immobili) e diartrosi (mobili). Nelle diartrosi le ossa sono collegate tra loro da una capsula fibrosa costituita di connettivo denso, chiamata capsula articolare. Le superfici dei capi articolari, però, non sono in diretta continuità: esse sono rivestite da cartilagine articolare ialina, la quale è a sua volta rivestita da uno strato di connettivo, la membrana sinoviale. Questa è responsabile della produzione del liquido sinoviale, che serve a lubrificare e nutrire l’articolazione. Talvolta fra i capi articolari sono presenti dischi o menischi (mezzi dischi), dispositivi di correzione che servono ad adattare meglio un capo articolare all’altro.
Domande da interrogazione
- Quali sono i tipi di ipotrofia muscolare e le loro cause?
- Come sono classificate le ossa in base alla loro forma?
- Qual è la funzione del liquido sinoviale nelle articolazioni diartrosi?
Esistono tre tipi di ipotrofia muscolare: ipotrofia da mancato uso, causata dall'immobilizzazione prolungata; ipotrofia miogena, dovuta a lesioni delle fibre muscolari; e ipotrofia neurogena, causata da lesioni del secondo motoneurone.
Le ossa sono classificate in tre categorie in base alla loro forma: ossa lunghe, ossa piatte e ossa brevi. La loro struttura interna ed esterna varia, con uno strato di osso compatto all'esterno e osso spugnoso all'interno, tranne nella parte centrale delle ossa lunghe.
Il liquido sinoviale, prodotto dalla membrana sinoviale, ha la funzione di lubrificare e nutrire l'articolazione, facilitando il movimento tra le superfici articolari rivestite da cartilagine articolare ialina.