Concetti Chiave
- I traumi duodeno-pancreatici sono comuni nei giovani magri, spesso causati da traumi diretti come un calcio in epigastrio.
- L'integrità del dotto pancreatico è cruciale; se lesionato, richiede trattamento e diagnosi tramite colangio-RM.
- I traumi della coda del pancreas sono meno preoccupanti rispetto a quelli della testa, che richiedono interventi più complessi.
- Nel trauma duodenale, la complessità aumenta vicino alla papilla; le riparazioni variano in base alla gravità della lacerazione.
- Il metodo anglosassone per ricordare i segmenti epatici utilizza la mano destra per visualizzare il piano portale del fegato.
Trauma duodeno e pancreas
E’ un trauma tipico di pazienti giovani magri, con trauma diretto (es. calciatore che riceve un calcio in epigastrio che va a spaccare l’istmo del pancreas o a dare una lesione da scoppio). Molto spesso, soprattutto le fratture dell’istmo pancreatico, vengono riscontrate tardivamente ed è bene averesempre un indice di sospetto anche in base alle dinamiche del trauma.
È fondamentale valutare l’integrità del dotto pancreatico, che, se lesionato, va trattato,e per fare diagnosi di sicurezza si fa la colangio-Rm.
I traumi della coda del pancreas preoccupano meno rispetto a quelli della testa, mentre nei primi, infatti, è possibile fare una splenopancreasectomia, nella testa è necessario fare una chirurgia maggiore (dcp), già complicata in paziente stabile, si valuta quindi caso per caso, effettuando magari un intervento in due tempi. Solitamente il trattamento è conservativo, anche se c’è ematoma retroperitoneale (se non è in rapida espansione) il paziente non si anemizza o va in shock e quindi può essere lasciato stare. Se si instabilizza si deve solitamente ricorrere a nefrectomia.
Per quanto riguarda il trauma duodenale, più vicino è alla papilla più è complesso, se la lacerazione è Qualora sia presente urina in peritoneo bisogna intervenire, si cuce la vescica, se la perdita è extraperitoneale solitamente viene applicato invece un catetere.
L’ematuria è un sintomo che non correla con la gravità, è inoltre fondamentale, prima di intervenire, verificare sempre presenza del rene controlaterale.
Lo studio diagnostico delle vie escretrici viene fatto con Tc che valuta l’intero tratto urinario; la cistografia che deve essere fatta sia a vescica distesa e dopo svuotamento e l’uretrografia retrograda. Il rene sopporta male l’ischemia calda, va in necrosi dopo 30’. La lesione vescicale va esplorata per assicurarsi che non vi sia interessamento del trigono, zona in cui sboccano gli ureteri (zona più critica, se si chiudono gli sbocchi si incorre in idronefrosi).
Cenni di anatomia epatica
Un metodo anglosassone per ricordare i segmenti epatici è quello di osservare la propria mano destra girata verso di sé e facendo passare per le nocche una linea trasversale rappresentante il piano portale che divide il fegato in una porzione superiore ed una inferiore.La maggior parte dei traumi del torace si risolve con drenaggio toracico, nello pneumotorace esso permette la rimozione dell’aria e, mettendo sottovuoto, riespande il polmone, lo stesso
nell’emotorace, il polmone riespandendosi va spesso a bloccare l’emorragia. In una piccola percentuale non è sufficiente, sono i casi in cui vi sono altri danni oltre quelli della parete toracica (es emopericardio, ed emorragia massiva).
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche tipiche del trauma duodeno-pancreatico nei pazienti giovani?
- Come si gestiscono i traumi della coda e della testa del pancreas?
- Qual è l'approccio al trauma duodenale e quali sono le considerazioni per la riparazione?
- Quali sono le tecniche diagnostiche per valutare le vie escretrici e le lesioni vescicali?
Il trauma duodeno-pancreatico è tipico nei pazienti giovani e magri, spesso causato da un trauma diretto come un calcio in epigastrio. Le fratture dell'istmo pancreatico sono spesso riscontrate tardivamente, quindi è importante avere un alto indice di sospetto basato sulle dinamiche del trauma.
I traumi della coda del pancreas sono meno preoccupanti e possono essere trattati con splenopancreasectomia. I traumi della testa richiedono una chirurgia maggiore, come la dcp, e il trattamento è valutato caso per caso, spesso in due tempi. Il trattamento è solitamente conservativo, a meno che il paziente non si instabilizzi.
Il trauma duodenale è più complesso quanto più è vicino alla papilla. Se la lacerazione è inferiore al 50%, si può fare una riparazione diretta; altrimenti, si considerano altre metodiche, fino alla dcp in emergenza. È importante intervenire se c'è urina in peritoneo e verificare la presenza del rene controlaterale prima di intervenire.
Le vie escretrici vengono studiate con TC per valutare l'intero tratto urinario, cistografia a vescica distesa e dopo svuotamento, e uretrografia retrograda. Le lesioni vescicali vanno esplorate per assicurarsi che non vi sia interessamento del trigono, zona critica per evitare idronefrosi.