Concetti Chiave
- Il trattamento degli svenimenti e della sincope mira a prolungare la sopravvivenza, limitare i danni fisici e prevenire ricorrenze.
- Per la sincope cardiogena, è fondamentale trattare la patologia cardiaca sottostante e considerare dispositivi come pacemaker o defibrillatori.
- La sincope riflessa e l'intolleranza all'ipotensione ortostatica richiedono attenzione particolare, anche in relazione a farmaci neuropsichiatrici.
- Il tilt test associato all'EEG può aiutare a distinguere tra sincope, pseudosincope e patologie neurologiche o psichiatriche.
- Educare i pazienti a riconoscere i prodromi e adottare manovre preventive come il leg crossing può aiutare a gestire gli episodi di sincope.
Obiettivi del trattamento sono:
• Prolungare la sopravvivenza (vero soprattutto per le cardiogene)
• Limitare i danni fisici- traumatismi
• Prevenire ricorrenze.
Inoltre Per la sincope cardiogena:
• Trattare la patologia cardiaca sottostante eventuale
• Somministrare farmaci antiaritmici
• Se bradicardia significativa: impianto di pacemaker
• Se c'è rischio di innesco di Tv: impianto del defibrillatore.
• Per la sincope riflessa e intolleranza all'ipotensione ortostatica.
Sincope e neuropsichiatria
Per quanto riguarda l’ultimo punto è importante l’associazione tra sincope e neuropsichiatria in quanto:
• I farmaci che vengono assunti per le suddette patologie possono allungare il qt e quindi favorire aritmie e torsione di punta
• Il paziente psichiatrico può fingere sia di sincopare oppure che la sincope sia un attacco epilettico (pseudosincope o pseudoepilessia, ma rispettivamnte senza ipopefusione e senza riduzione pressione o senza attività anomala all’elettroencefalogramma). Il tilt test può essere associato all’Eeg per valutare eventuale patologia neurologica epilettica sottostante, disautonomie o eventuale patologia psichiatrica. La pseudosincope ha una durata prolungata (può durare alcuni minuti, mentre nella sincope il paziente si riprende dopo pochi secondi o minuti); ha una frequenza di attacchi rapida e di solito non c’è un evento scatenante; di solito il paziente si fa meno male con la pseudosincope anche se sono possibili leggere lesioni o traumatismi; nella pseudosincope, inoltre, il pz tende a chiudere gli occhi, mentre nell’evento sincopale gli occhi sono chiusi.
Ruolo del looprecorder
Detto questo, grazie soprattutto al ruolo del looprecorder, ad oggi la percentuale di casi di sincope ad eziologia ignota arriva al 20%.
È importante rassicurare il pz circa la benignità della sua condizione, educarlo a riconoscere i prodromi e ad evitare situazioni trigger e condizioni connesse ad un abbassamento della PA. E' importante insegnare al pz con ipotensione ortostatica, soprattutto anziano, di evitare la disidratazione. Bisogna prestare attenzione all’assunzione di antiipertensivi, vasodilatatori e valutare i fattori di rischio. Possono essere insegnate delle manovre/posizioni da assumere che potrebbero contenere l'evoluzione dell'episodio qualora fossero riconosciuti i prodromi: acquisizione di una posizione supina o esecuzione delle Pcm - handgrip / legcrossing e armtensing (PhysicalCounterpressureManoeuvres). (vengono lette le manovre nell’immagine). Viene riportata poi la tecnica del "tilt training": il pz viene "desensibilizzato" al riflesso vasovagale tramite sedute ripetute con lettino del tilt-test. Sono stati ottenuti scarsi risultati, eventualmente più validi in adolescenti. Dall'immagine è possibile capire come la manovra di handgrip in assenza di disautonomie permetta di aumentare la Pa e Fc, contrastando la tendenza al calo pressorio. Non sempre le manovre sono efficaci.
Domande da interrogazione
- Quali sono gli obiettivi principali del trattamento degli svenimenti e della sincope?
- Come viene trattata la sincope cardiogena?
- Qual è il ruolo del tilt test nella diagnosi di sincope?
- Quali strategie possono essere insegnate ai pazienti per gestire la sincope?
Gli obiettivi principali sono prolungare la sopravvivenza, limitare i danni fisici e prevenire le ricorrenze, specialmente per le sincopi cardiogene.
La sincope cardiogena viene trattata affrontando la patologia cardiaca sottostante, somministrando farmaci antiaritmici, e, se necessario, impiantando un pacemaker o un defibrillatore.
Il tilt test, associato all'EEG, aiuta a valutare eventuali patologie neurologiche epilettiche, disautonomie o patologie psichiatriche, distinguendo tra sincope e pseudosincope.
Ai pazienti possono essere insegnate manovre fisiche come handgrip, legcrossing e armtensing, oltre al tilt training, per riconoscere i prodromi e gestire l'ipotensione ortostatica.