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Concetti Chiave

  • MI di tipo 1 è il più comune, rappresentando l'80% degli infarti, causato da alterazioni di placche aterosclerotiche.
  • MI di tipo 2 è una categoria più recente, spesso con coronarie pulite, senza una significativa base aterosclerotica.
  • MI di tipo 3 è rilevante principalmente per autopsie, associato a decessi improvvisi.
  • MI di tipo 4 e 5, detti infarti iatrogeni, accadono durante procedure di rivascolarizzazione come l'angioplastica.
  • Esistono infarti rilevati casualmente tramite ECG, non recenti ma avvenuti tempo addietro.

Indice

  1. Categorie di infarto cronico
  2. Infarto diagnosticato post-mortem
  3. Infarto inspiegabile e tipo 2
  4. Infarti iatrogeni e rivascolarizzazione
  5. Infarti scoperti casualmente

Categorie di infarto cronico

Esistono 5 categorie di infarto cronico del miocardio (in realtà MI di tipo 4 e 5 sono molto simili, sono entrambi infarti iatrogeni).
MI di tipo 1 (infarto miocardico spontaneo). È causato dalla presenza di una malattia aterosclerotica di base, ovvero causato da un’alterazione di una placca aterosclerotica preesistente (può essere una fissurazione, rottura, ulcerazione di una placca aterosclerotica) che provoca una fuoriuscita di materiale.

Questo è il tipico infarto di tipo 1, è un reperto autoptico di un’arteria coronaria di un paziente morto per infarto del miocardio. Si vede bene il colesterolo giallastro, è una placca che si è ulcerata, si è formato un coagulo che ha ostruito completamento il lume della coronaria.

L’infarto di tipo 1 rappresenta l’80% di tutti gli infarti cardiaci.

Infarto diagnosticato post-mortem

MI di tipo 3. A noi interessa relativamente poco, mentre interessa di più agli anatomopatologi e ai medici legali perché è l’infarto che viene reperito mediante autopsia. Di fatto viene portato in ospedale un paziente che è morto per strada (quella che si chiama “sudden death”), viene predisposta l’autopsia e si trova che è morto per infarto acuto del miocardio.

Dal punto di vista diagnostico ci interessa poco, ci interessa molto quello di tipo 2.

Infarto inspiegabile e tipo 2

MI di tipo 2. Anni fa questa categoria non esisteva e veniva catalogato con il termine di infarto inspiegabile. Al fronte dell’80% di pazienti che aveva un infarto di tipo 1, l’altro 20% di pazienti che aveva un infarto non si trovava una malattia aterosclerotica sufficiente a giustificare un’insorgenza di ischemia irreversibile del miocardio (poteva esserci una piccola placca stabile, non erosa o addirittura l’infarto si era manifestato a coronarie pulite). Oggi li possiamo catalogare, nonostante non si riconosca una base aterosclerotica importante.

Infarti iatrogeni e rivascolarizzazione

• MI di tipo 4 e 5. Si chiamano infarti iatrogeni perché si manifestano durante le procedure di rivascolarizzazione. Ad esempio, quando faccio l’angioplastica, mentre ritiro lo specillo per pulire l’arteria può succedere che provochi un’ulteriore lesione al vaso e quindi la formazione di un ulteriore coagulo e quindi un reinfarto. Prende il nome di tipo 4 o 5 a seconda della procedura che sto utilizzando per fare la rivascolarizzazione. Non accade molto frequentemente: dal 2 al 5% dei soggetti che viene sottoposto a rivascolarizzazione.

Infarti scoperti casualmente

Vi è inoltre un gruppo di infarti che non è catalogabile in nessun modo: gli infarti che vengono riconosciuti e riscontrati del tutto casualmente. Viene fatto un ECG per un qualsiasi altro motivo (es. preoperatorio, per aritmia cardiaca) e si ritrova un segno elettrocardiografico di un infarto vecchio che nella maggior parte dei casi è l’onda Q. Non si tratta di un infarto recente, ma di un infarto avvenuto giorni, settimane, mesi e addirittura anni prima.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la causa principale dell'infarto miocardico di tipo 1?
  2. L'infarto miocardico di tipo 1 è causato da una malattia aterosclerotica di base, con alterazioni di una placca aterosclerotica preesistente che provocano la fuoriuscita di materiale e la formazione di un coagulo che ostruisce l'arteria coronaria.

  3. Perché l'infarto miocardico di tipo 3 è di interesse per gli anatomopatologi e i medici legali?
  4. L'infarto miocardico di tipo 3 è di interesse per gli anatomopatologi e i medici legali perché viene reperito mediante autopsia, spesso in casi di morte improvvisa, e non ha rilevanza diagnostica immediata per i clinici.

  5. Come viene classificato oggi l'infarto miocardico di tipo 2 rispetto al passato?
  6. In passato, l'infarto miocardico di tipo 2 veniva catalogato come infarto inspiegabile, ma oggi è riconosciuto come una categoria distinta, nonostante non si trovi una base aterosclerotica sufficiente a giustificare l'ischemia miocardica.

  7. Cosa caratterizza gli infarti miocardici di tipo 4 e 5?
  8. Gli infarti miocardici di tipo 4 e 5 sono iatrogeni, si manifestano durante le procedure di rivascolarizzazione come l'angioplastica, e sono causati da lesioni accidentali al vaso che portano alla formazione di coaguli.

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