paoletz00
Ominide
1 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il midollo osseo si divide in due tipi: il midollo emopoietico e il midollo giallo dominato da tessuto adiposo.
  • Con l'età, il midollo giallo tende a sostituire progressivamente il midollo rosso, occupando spazi come il canale diafisario.
  • L'osso è ricoperto da un involucro connettivale chiamato periostio, che offre protezione e supporto.
  • Le trabecole ossee, sebbene sembrino disordinate, sono orientate lungo le linee di maggiore carico per distribuire efficacemente le forze.
  • Immergendo l'osso in enzimi proteolitici si ottiene una struttura resistente ma fragile, data la rimozione delle fibrille di collagene.

Indice

  1. Il midollo osseo
  2. Disposizione delle trabecole

Il midollo osseo

Abbiamo detto che le cavità dell’osso trabecolare sono, in vivo, riempite da un tessuto connettivale che è sede di proliferazione e rimodellamento delle cellule ematiche: il midollo emopoietico. Proprio al centro del preparato è anche visibile una certa quantità di midollo che ha un aspetto diverso. È un midollo dominato da tessuto adiposo e per questo motivo è detto midollo giallo.

Col passare degli anni il midollo giallo tende a sostituire progressivamente il midollo rosso, ed è particolarmente abbondante in certe sedi. Il midollo osseo giallo occupa interamente il canale diafisario ed è poi importante sottolineare che l’osso è interamente avvolto da un involucro connettivale, il periostio.

Disposizione delle trabecole

Se guardiamo le trabecole in questo riquadro ingrandito la loro disposizione appare relativamente disordinata, ma se allarghiamo lo sguardo e osserviamo la “foresta” nel suo insieme, anziché il “singolo albero”, emerge un disegno che è

tutt’altro che casuale. Le trabecole sono in realtà disposte lungo le linee di maggiore carico e maggiore sollecitazione meccanica. Grazie al loro orientamento sono in grado di distribuire le forze che gravano sulle articolazioni scaricandole principalmente sulle corticali, che sono invece robuste. D’altra parte, se si immerge l’osso in una soluzione contenente enzimi proteolitici in grado di rompere le fibrille di collagene, si ottiene una struttura molto dura ma fragile.

Domande e risposte