paoletz00
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Concetti Chiave

  • La terapia del carcinoma prostatico può variare da interventi completi a nessuna azione, basandosi sulle condizioni specifiche del paziente.
  • La vigile attesa è una strategia adottata per pazienti asintomatici con aspettativa di vita compromessa, dove si interviene solo alla comparsa di sintomi.
  • La sorveglianza attiva è indicata per pazienti con tumore a basso rischio e buona aspettativa di vita, monitorando regolarmente la malattia senza trattamenti immediati.
  • A Verona, la sorveglianza attiva include controlli semestrali di PSA e visite, oltre a risonanze annuali e biopsie al bisogno per rilevare progressioni tumorali.
  • Il trattamento radicale è riservato a tumori di rischio intermedio e superiore, con opzioni chirurgiche o radioterapiche.

Indice

  1. Terapia del carcinoma prostatico
  2. Sorveglianza attiva / vigile attesa
  3. Active surveillance (sorveglianza attiva)
  4. Trattamento radicale

Terapia del carcinoma prostatico

Con riferimento alla terapia ci sono situazioni nelle quali si introducono tutte le armi terapeutiche e situazioni nelle quali invece non si fa nulla.

Sorveglianza attiva / vigile attesa

Ci sono dei casi di tumore alla prostata in cui si può non fare nulla.
watchful waiting (vigile attesa): non faccio niente fino a che il paziente non ha dei disturbi. È una scelta che si fa per qualsiasi tumore della prostata in pazienti asintomatici che, per comorbilità o per età, hanno una aspettativa di vita compromessa, ovvero inferiore ai 10 anni. In questo tipo di paziente, a patto che sia asintomatico, si applica una sorveglianza non predeterminata: il paziente sarà chiamato a presentarsi qualora compaiano dei disturbi clinici e, nel caso, verranno messe in atto terapie per il controllo della sintomatologia.

Active surveillance (sorveglianza attiva)

si fa nei pazienti che invece hanno aspettativa di vita conservata e per i quali sarebbe proponibile un trattamento radicale, che tuttavia non è applicato in quanto si decide di fare sorveglianza attiva nel momento in cui la diagnosi è di tumore a basso rischio, ovvero gleason score inferiore a 6 (3+3), psa A Verona si prevede di ripetere ogni 6 mesi psa e visita, di ripetere annualmente rmn, di ripetere la biopsia se o psa o rmn hanno alzato il sospetto che ci possa essere un peggioramento della malattia tumorale inizialmente diagnosticata: il senso è di trattare tutti i tumori della prostata che sono evolutivi. Ogni 100 pazienti che iniziano sorveglianza attiva, 50 saranno trattati: i 50 non trattati sono coloro che portano un tumore alla prostata biologicamente indolente. La sorveglianza attiva ha l’obiettivo di intercettare questi soggetti e non trattarli e, viceversa, trattare coloro i quali hanno un tumore alla prostata che tende a proliferare. Il rischio di questa progressione sempre pericolosa è però un rischio basso. Tutte le casistiche di sorveglianza attiva, pur trovando nel 30-35% dei casi una malattia tumorale peggiore di quella si pensava potesse essere all’inizio di sorveglianza attiva, non impattano sulla sopravvivenza. È possibile quindi che la strategia di sorveglianza attiva comporti un piccolo rischio di avere una malattia più significativa di quella iniziale, ma, andando ad analizzare la sopravvivenza, non vi sono differenze sostanziali. In tutti i pazienti con tumore a basso rischio e aspettativa di vita non compromessa, va proposta la sorveglianza attiva; il paziente sarà poi libero di scegliere se procedere con questo schema di controlli a intervalli regolari oppure se procedere al trattamento.

Trattamento radicale

A partire dalle neoplasie della prostata di rischio intermedio si va verso il trattamento radicale, che può essere chirurgico o radioterapico.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le opzioni di trattamento per il carcinoma prostatico?
  2. Le opzioni di trattamento includono la sorveglianza attiva, la vigile attesa e il trattamento radicale, a seconda della situazione clinica del paziente.

  3. In quali casi si applica la sorveglianza attiva per il carcinoma prostatico?
  4. La sorveglianza attiva si applica nei pazienti con tumore a basso rischio, con gleason score inferiore a 6, PSA inferiore a 10 e stadiazione clinica organo limitata, e che hanno un'aspettativa di vita conservata.

  5. Qual è l'obiettivo della sorveglianza attiva nel trattamento del carcinoma prostatico?
  6. L'obiettivo è di monitorare i tumori della prostata biologicamente indolenti per evitare trattamenti non necessari e intervenire solo se il tumore mostra segni di progressione.

  7. Quando si considera il trattamento radicale per il carcinoma prostatico?
  8. Il trattamento radicale è considerato a partire dalle neoplasie della prostata di rischio intermedio e può essere chirurgico o radioterapico.

Domande e risposte

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