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Concetti Chiave

  • I criteri di sospetto per il tumore del retto includono sanguinamento rettale persistente, alterazioni dell'alvo, massa rettale palpabile, anemia sideropenica inspiegabile e sangue occulto fecale.
  • La stadiazione del tumore del retto si basa su tecniche di imaging come RM addome inferiore-pelvi, eco trans-anale, TC torace-addome e ano-rettoscopia.
  • I nomogrammi di trattamento semplificati suggeriscono diverse strategie terapeutiche a seconda dello stadio e dei fattori di rischio, come Folfox, Xelox, e trattamenti specifici per mutazioni genetiche.
  • I criteri minimi di radicalità per la resezione comprendono un margine libero di almeno 2 cm e l'asportazione di almeno 12 linfonodi, fondamentale per una corretta stadiazione.
  • Per la malattia metastatica, la chirurgia è considerata dopo un'appropriata risposta a trattamenti citoriduttivi, con opzioni aggiuntive come crioablazione e radiofrequenza.

Indice

  1. Criteri di sospetto
  2. Stadiazione
  3. Nomogrammi semplificati di trattamento
  4. Criteri minimi di radicalità

Criteri di sospetto

I criteri di sospetto sono:
• Soggetti di età ≥ 40 anni e • Soggetti di età ≥ 60 anni con sanguinamento rettale e/o alterazioni dell’alvo (comparsa incontinenza e/o aumento della frequenza dell’evacuazione) che persistono da 6 settimane;
• Soggetti con massa rettale palpabile (endoluminale e non pelvica), indipendentemente dall’età;
• Uomini con riscontro di anemia sideropenica con valori emoglobinici (≤ 11 gr/dL), non giustificabile con altre motivazioni clinico-patologiche (es. nota microcitemia);
• Donne in menopausa con valori emoglobinici ≤ 10 gr/dL non giustificabili in altro modo;
• Soggetto di qualunque età e sesso, con riscontro di sangue occulto fecale.

In questo caso sono molto rilevanti le alterazioni dell’alvo (in termini di aumento di frequenza delle evacuazioni e/o incontinenza) e vanno valutate nel sospetto di tumore del retto.
In presenza di una delle precedenti condizioni, si procede con l’esecuzione di:

    1. Esplorazione rettale digitale: va fatta sempre ma non è una metodica che dà una certezza del 100%. Il reperto di massa palpabile non sempre può essere rilevato considerando che il retto è lungo circa 15 cm e la massa può localizzarsi in alto.
    2. Pan-colonscopia con biopsia
    3. Rettosigmoidoscopia con biopsia + clisma opaco

Stadiazione

Si avvale di tecniche di imaging e reperti di laboratorio:
• Rm addome inferiore-pelvi con mdc;
• Eco trans-anale con sonda rotante;
• Tc torace-addome;
• Ano-rettoscopia;
• Dosaggio Cea.
Dall’imaging è importante carpire informazioni utili per selezionare il trattamento più adeguato: prime fra tutte l’infiltrazione, l’integrità, la funzionalità dell’apparato sfinteriale e la distanza dalla rima anale e dalla riflessione peritoneale.
Il retto è lungo circa 15 cm e si differenzia in basso/medio/alto spingendosi fino alla giunzione con il sigma in alto. Il canale anale è lungo invece 2-3 cm: per i chirurghi arriva alla fionda pubo-rettale, per gli anatomisti, alla linea dentata.

Nomogrammi semplificati di trattamento

    • Stadio 1 o 2 senza fattori di rischio: non indicato trattamento adiuvante.
    • Stadio 2 con fattori di rischio (es. Braf mutato) e stadio 3: sempre indicato il trattamento adiuvante.
    • Stadio 4: Folfox (oxaliplatino + 5-fluorouracile ev ogni 15 gg) oppure Xelox (oxaliplatino + capecitabina orale x 6 mesi).
    • Stadio 4 con malattia localmente avanzata: in presenza di Braf e k-RAS mutati, si opta per trattamenti che prevedono la combinazione di Folfoxiri + bevacizumab, Folfoxiri + cetuximab o panitumumab;
    • Nei tumori Msi positivi si utilizza il pembrolizumab.

    Criteri minimi di radicalità

    • resezione radicale con margine libero prossimale e distale di almeno 2 cm;
    • asportazione ≥12 linfonodi, fondamentali per la stadiazione: solo l’esame istologico permette di conoscere il numero di linfonodi effettivamente rimossi; più stazioni linfonodali vengono asportate, più è probabile che il numero prefissato venga raggiunto;
    • resezione multiorgano en bloc, se necessaria (es. neoplasia che infiltra il rene);
    • nella malattia metastatica, la chirurgia è possibile dopo appropriata risposta a trattamento citoriduttivo. Possono essere considerati altri trattamenti (crioablazione, radiofrequenza, microonde) sulla base delle caratteristiche della metastasi e del paziente.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i criteri di sospetto per il tumore del retto?
  2. I criteri di sospetto includono sanguinamento rettale e alterazioni dell'alvo in soggetti di età ≥ 40 anni, presenza di massa rettale palpabile, anemia sideropenica inspiegabile, e sangue occulto fecale.

  3. Quali tecniche vengono utilizzate per la stadiazione del tumore del retto?
  4. La stadiazione si avvale di tecniche di imaging come RM addome inferiore-pelvi, eco trans-anale, TC torace-addome, ano-rettoscopia e dosaggio CEA.

  5. Quali sono i trattamenti indicati per i diversi stadi del tumore del retto?
  6. Per stadio 1 o 2 senza fattori di rischio non è indicato trattamento adiuvante; stadio 2 con fattori di rischio e stadio 3 richiedono trattamento adiuvante; stadio 4 prevede Folfox o Xelox, e trattamenti specifici per mutazioni Braf e k-RAS.

  7. Quali sono i criteri minimi di radicalità per la resezione del tumore del retto?
  8. I criteri includono resezione radicale con margine libero di almeno 2 cm, asportazione di ≥12 linfonodi, e resezione multiorgano en bloc se necessaria.

  9. Quali trattamenti sono considerati per la malattia metastatica del tumore del retto?
  10. La chirurgia è possibile dopo risposta a trattamento citoriduttivo, e possono essere considerati trattamenti come crioablazione, radiofrequenza e microonde in base alle caratteristiche della metastasi e del paziente.

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