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Concetti Chiave

  • L'esame emocromocitometrico è un test di primo livello che aiuta a identificare anomalie cellulari indicative di condizioni onco-ematologiche.
  • La presenza di linfociti atipici, mieloblasti immaturi o linfoblasti suggerisce la necessità di un approfondimento diagnostico da parte di un ematologo.
  • La tipizzazione linfocitaria, eseguita tramite citofluorimetria, è un esame di secondo livello fondamentale per la classificazione onco-ematologica e per pazienti HIV positivi.
  • Le anemie sono classificate in base a criteri eziopatogenetici e morfologici: microcitica, normocitica e macrocitica, con differenti cause sottostanti.
  • Le anemie emolitiche comprendono vari tipi, tra cui quelle da autoanticorpi e microangiopatiche, e possono essere scatenate da sostanze ossidanti in soggetti con deficit di G6PD.

Indice

  1. Esame emocromocitometrico e anomalie cellulari
  2. Tipizzazione linfocitaria e citofluorimetria
  3. Visualizzazione in laboratorio e anemia
  4. Classificazione delle anemie
  5. Anemie emolitiche e loro cause

Esame emocromocitometrico e anomalie cellulari

L’esame emocromocitometrico viene considerato un esame di primo livello in quanto consente di individuare anomalie cellulari che rappresentano le spie di una situazione onco-ematologica. Se per esempio osservando il vetrino si notano linfociti atipici (cellule con molto citoplasma e nucleoli ben evidenti), mieloblasti immaturi o linfoblasti, la presenza di questi elementi viene riportata nel referto con aggiunta della nota “si consiglia approfondimento diagnostico”.

Tipizzazione linfocitaria e citofluorimetria

Il paziente viene dunque indirizzato alla figura di un ematologo, il quale richiede l’esame di tipizzazione linfocitaria, eseguito con la tecnica della citofluorimetria ( quest’ultima si basa sull’utilizzo di anticorpi monoclonali diretti contro i CD). La tipizzazione rappresenta dunque un esame di secondo livello centrale in ematologia che viene eseguito non solo per la classificazione onco-ematologica, ma anche per interesse infettivo in caso di pazienti HIV positivi. L’esame emocormocitometrico rappresenta dunque un vantaggio per l’ematologo in quanto velocizza l’iter diagnostico (per esempio indirizzando già verso una leucemia mieloide o linfoide). Alcuni laboratori riportano inoltre la presenza di promielociti, metamielociti e mielociti.

Visualizzazione in laboratorio e anemia

In laboratorio le formule vengono visualizzate in forma di citogrammi, ovvero grafici che riportano in ordinata le dimensioni e in ascissa diversi parametri quali lobularità o attività perossidasica (enzima contenuto nei lisosomi o nei granuli di neutrofili ed eosinofili). Con anemia si intende la riduzione della quantità totale di emoglobina circolante negli eritrociti del sangue periferico (hb inferiore a 12 g/dL per le donne; inferiore a 13 g/dL per gli uomini)

Classificazione delle anemie

Le anemie sono classificate secondo un criterio eziopatogenetico e morfologico:

• microcitica (MCV minore 80) : anemia sideropenica, talassemie

• Normocitica (MCV 80-95): sferocitosi, anemia aplastica

• Macrocitica (MCV maggiore 95): deficit di B12 e acido folico, epatopatie croniche

Classificazione patogenetica:

• Anemie ipoproliferative: insufficienza midollare, sideropenica, difettosa stimolazione midollare

• Anemia da disordini della maturazione degli eritrociti: talassemie o carenza di B12 e acido folico

Anemie emolitiche e loro cause

• Anemie emorragiche o da iperemolisi: autoimmuni, emorragiche, emoglobinopatie Anemie emolitiche Le anemie emolitiche comprendono anemie da autoanticorpi, anemie microangiopatiche e crisi emolitiche a seguito di assunzione di sostanze ossidanti in pazienti con deficit di G6PD.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza dell'esame emocromocitometrico nella diagnosi onco-ematologica?
  2. L'esame emocromocitometrico è considerato di primo livello perché individua anomalie cellulari indicative di situazioni onco-ematologiche, come linfociti atipici o mieloblasti immaturi, e guida verso ulteriori approfondimenti diagnostici.

  3. Quali sono i criteri di classificazione delle anemie?
  4. Le anemie sono classificate secondo criteri eziopatogenetici e morfologici, come microcitica, normocitica e macrocitica, basati su parametri come il volume corpuscolare medio (MCV) e le cause sottostanti.

  5. Qual è il ruolo della tipizzazione linfocitaria in ematologia?
  6. La tipizzazione linfocitaria, eseguita tramite citofluorimetria, è un esame di secondo livello fondamentale per la classificazione onco-ematologica e per valutazioni in pazienti HIV positivi, utilizzando anticorpi monoclonali diretti contro i CD.

Domande e risposte

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