Concetti Chiave
- La sindrome iperglicemica iperosmolare ha un'alta mortalità, specialmente tra gli anziani con complicazioni croniche legate al diabete.
- I fattori scatenanti della sindrome includono farmaci come corticosteroidi e antipsicotici, spesso assunti da pazienti anziani.
- Il rischio di coma iperglicemico iperosmolare aumenta in pazienti diabetici con patologie come la polmonite interstiziale da Covid-19.
- La poliuria osmotica e l'incapacità di compensare le perdite idriche possono aumentare la glicemia nei pazienti anziani con deterioramento cognitivo.
- Il trattamento con reidratazione in pazienti con scompenso cardiaco richiede cautela per evitare rischi aggiuntivi.
Indice
Mortalità e complicanze della sindrome iperglicemica
I casi di sindrome iperglicemica iperosmolare sono gravati da una mortalità elevata, raggiungendo il 20%. La mortalità risulta più elevata rispetto alla chetoacidosi diabetica in quanto i pazienti coinvolti sono molto spesso anziani, pluripatologici e già affetti da complicanze croniche legate al diabete.
La chetoacidosi invece, è spesso una manifestazione d’esordio del Dm e coinvolge quindi pazienti con una condizione clinica di partenza migliore.
La mortalità non è quindi tanto dovuta alla gravità della condizione in sé o alla terapia associata, quanto più al setting clinico di base.
Fattori scatenanti e rischi associati
Questi pazienti, oltre ad affrontare la sindrome iperglicemica, devono affrontare anche la condizione che
determina l’insorgenza della suddetta complicanza diabetica acuta. Tra i fattori scatenanti si annoverano i farmaci tipicamente assunti dalla popolazione anziana: corticosteroidi e antipsicotici atipici.
Paziente anziano con polmonite interstiziale da Covid19 e insufficienza respiratoria: terapia con corticosteroidi ad alte dosi (terapia standard). Se il paziente (pluripatologico) ha il diabete o una tendenza iperglicemica è esposto a rischio di coma iperglicemico iperosmolare.
Scompenso cardiaco e gestione clinica
Esistono due tipi di scompenso cardiaco:
1. Scompenso acuto de novo: pz che non ha una cardiopatia nota in anamnesi; bisogna dunque fare diagnosi eziologica.
2. Scompenso acuto su cronico: pz che ha già una diagnosi per scompenso e ha già una terapia in atto; bisogna capire qual è stato il fattore scatenante.
Conseguenze dell'iperglicemia negli anziani
L’iperglicemia conseguente determina poliuria osmotica.
Se i pazienti sono anziani, spesso presentano un certo grado di deterioramento cognitivo (spesso accompagnato da un senso della sete alterato e una ridotta capacità di comunicare i propri bisogni), non hanno libero accesso all’idratazione, non sono in grado di compensare le perdite idriche determinate dalla poliuria; l’introito idrico inadeguato porta all’aumento ulteriore dei valori di glicemia, instaurando un pericoloso circolo vizioso. I motivi non sono stati ancora del tutto chiariti ma sembra attribuibile ad un deficit di insulina relativo e meno grave (rispetto alla chetoacidosi diabetica) e una minore alterazione del rapporto insulina/glucagone.
Lo schema riassuntivo è:
- Deficit relativo di insulina/aumento relativo ormoni controregolatori aumento attività enzimi gluconeogenetici aumento gluconeogenesi e glicogenolisi, riduzione utilizzazione glucosio iperglicemia diuresi osmotica alterazioni elettrolitiche e disidratazione iperosmolarità;
- Deficit relativo di insulina/aumento relativo ormoni controregolatori aumento attività lipasi- ormone-sensibile assente o minima chetogenesi.
Rischi della reidratazione nei pazienti con scompenso
Se il pz che devo reidratare ha uno scompenso cardiaco l’idratazione sostenuta può avere dei rischi; ci muoviamo quindi su un terreno minato, il pz dovrà essere attentamente monitorato.
Domande da interrogazione
- Qual è la mortalità associata alla sindrome iperglicemica iperosmolare e perché è così elevata?
- Quali sono i fattori scatenanti comuni per la sindrome iperglicemica iperosmolare negli anziani?
- Quali sono le complicazioni dell'iperglicemia nei pazienti anziani?
- Quali sono i rischi associati alla reidratazione nei pazienti con scompenso cardiaco?
La mortalità associata alla sindrome iperglicemica iperosmolare è elevata, raggiungendo il 20%, principalmente perché colpisce pazienti anziani, pluripatologici e già affetti da complicanze croniche legate al diabete.
I fattori scatenanti comuni includono farmaci come corticosteroidi e antipsicotici atipici, spesso assunti dalla popolazione anziana.
L'iperglicemia nei pazienti anziani può causare poliuria osmotica, deterioramento cognitivo, alterazione del senso della sete e ridotta capacità di comunicare i bisogni, portando a un circolo vizioso di disidratazione e aumento della glicemia.
Nei pazienti con scompenso cardiaco, la reidratazione sostenuta può essere rischiosa e richiede un attento monitoraggio per evitare complicazioni.