paoletz00
Ominide
3 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • I linfociti B1, presenti nelle mucose e nella cavità peritoneale, producono rapidamente IgM, agendo come prima barriera contro batteri capsulati.
  • Gli antigeni timo-indipendenti di tipo 1 stimolano i linfociti attraverso l'interazione con componenti dell'immunità innata, come LPS, fungendo da attivatori policlonali ad alte concentrazioni.
  • Gli antigeni di tipo 2, come i polisaccaridi dello pneumococco, causano un cross-linking, attivando linfociti B maturi ma non quelli immaturi nei bambini piccoli.
  • La stimolazione da BAFF e APRIL, prodotte da cellule mieloidi, può indurre uno switch isotipico nei linfociti B senza l'intervento dei linfociti T.
  • I linfociti B1 possono produrre anticorpi di bassa affinità anche in assenza di infezioni, garantendo una protezione costante.

Indice

  1. Linfociti B1 e la loro funzione
  2. Antigeni timoindipendenti di tipo 1
  3. Antigeni di tipo 2 e risposta immunitaria

Linfociti B1 e la loro funzione

La risposta timo indipendente è dovuta a linfociti diversi da quelli follicolari, come ad esempio i linfociti B1 che si trovano a livello delle mucose e della cavità peritoneale che sono distinguibili grazie ad un corredo di marcatori di superficie che permette di distinguerli, come CD5. I linfociti B1 producono IgM ad un’alta velocità, questi risultano una prima barriera contro i batteri provvisti di capsula o altri batteri che presentano polisaccaridi, glicolipidi complessi sulla membrana cellulare e lipidi ossidati che sono presenti sulle pareti batteriche e le cellule apoptotiche. Si possono avere in alcuni casi grazie all’azione di citochine solubili lo switch isotipico verso igG2 e nelle mucose in parte anche IgA. Le cellule B1 possono produrre anticorpi anche senza segnali di infezioni, sebbene sia di bassa affinità rappresentano una barriera persistente. Gli antigeni riconosciuti sono in genere polimerici, compresi acidi nucleici, e si identificano due tipi in base al meccanismo di azione.

Antigeni timoindipendenti di tipo 1

Gli antigeni timoindipendenti di tipo 1, hanno la caratteristica di possedere epitopi riconosciuti da anticorpi e delle porzioni che stimolano l’attivazione dei linfociti T attraverso il legame di componenti dell’immunità innata come LPS. Quando LPS è presente ad alte concentrazioni, come in caso d sepsi avanzate, le porzioni di questo antigene che vengono riconosciute da recettori dell’immunità innata stimolano una grande classe di linfociti a prescindere dal riconoscimento antigenico specifico, quindi ad alte concentrazioni fungono da attivatori policlonali. A concentrazioni più basse i due segnali cioè la stimolazione dei TLR e quello degli anticorpi che riconoscono uno specifico epitopo collaborano alla stimolazione di una determinata classe di linfociti vengono perciò prodotti un ristretto profilo di anticorpi. Questo vuol dire che a seconda dei casi si possono formare un numero variabile di IgM con diverse specificità. Questo è molto importante nei linfociti B umani perché i TLR non sono costitutivamente presenti ma sono attivati solo dopo un iniziale stimolo che passa BCR receptor.

Antigeni di tipo 2 e risposta immunitaria

Gli antigeni di tipo 2 come i polisaccaridi di molti batteri come lo pneumococco sono in grado di dare origine ad un cross-linking perché l’epitopo è ripetuto numerose volte, questi sono riconosciuti da linfociti della zona marginale e in parte dai B1. Solo i linfociti B maturi rispondo a questo tipo di stimolazione, in quanto i linfociti B immaturi che sono presenti nei bambini fino all’età di cinque anni, sono incapaci di rispondere anzi, l’incontro con questi macrocomplessi porta ad una paralisi della risposta immunitaria. Inoltre attraverso una stimolazione da parte di BAFF e APRIL prodotte da cellule mieloidi come macrofagi o cellule dendritiche può portare ad uno switch isotipico di questi linfociti B senza l’intervento di linfociti T.

Domande da interrogazione

  1. Che cosa caratterizza la risposta timo-indipendente?
  2. La risposta timo-indipendente è caratterizzata dall'azione di linfociti B1, che producono IgM rapidamente e agiscono come barriera contro batteri con capsule o polisaccaridi complessi.

  3. Quali sono le differenze tra antigeni timoindipendenti di tipo 1 e tipo 2?
  4. Gli antigeni di tipo 1 stimolano l'attivazione dei linfociti T attraverso componenti dell'immunità innata come LPS, mentre quelli di tipo 2, come i polisaccaridi batterici, causano un cross-linking riconosciuto da linfociti della zona marginale.

  5. Come avviene lo switch isotipico nei linfociti B1?
  6. Lo switch isotipico nei linfociti B1 può avvenire grazie all'azione di citochine solubili, portando alla produzione di IgG2 e, nelle mucose, anche IgA, senza l'intervento dei linfociti T.

  7. Perché i linfociti B immaturi nei bambini non rispondono agli antigeni di tipo 2?
  8. I linfociti B immaturi nei bambini fino a cinque anni non rispondono agli antigeni di tipo 2, poiché l'incontro con questi macrocomplessi può portare a una paralisi della risposta immunitaria.

Domande e risposte