paoletz00
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Concetti Chiave

  • La ricostruzione con protesi è necessaria quando la sintesi semplice non è sufficiente, ma deve essere evitata in interventi sporchi.
  • Esistono diverse tecniche di posizionamento delle protesi, come Onlay, Inlay, Sublay e Underlay, ciascuna con specifiche applicazioni chirurgiche.
  • L'infezione delle protesi è un problema significativo, spesso richiede la rimozione della protesi e può causare complicazioni come necrosi cutanea.
  • Il tasso di infezione delle protesi varia tra il 3% e il 5%, con una rimozione necessaria nel 5% dei casi, specialmente nei pazienti più vulnerabili.
  • La tecnica di "component separation" può evitare l'uso di protesi, permettendo di chiudere ampi difetti con membrane biologiche.

Indice

  1. Intervento con protesi
  2. Infezione delle protesi
  3. Tasso di infezione

Intervento con protesi

In alcuni casi non è possibile effettuare la ricostruzione con la semplice sintesi e l’utilizzo del materiale protesico è necessario. Tuttavia, come già detto, le protesi non vanno utilizzate negli interventi sporchi. Esistono varie sedi di posizionamento:
    • Onlay: posizionate al di sotto del sottocute. Secondo il professore queste protesi non hanno alcuna utilità;
    • Inlay: hanno lo scopo di ripristinare la linea mediana sostituendosi a essa ponendosi come un ponte tra i muscoli;
    • Sublay: posta posteriormente ai
    • Underlay preperitoneale: posta tra la guaina del retto e il peritoneo;
    • Underlay intraperitoneale: utilizzata in laparoscopia.
Per risolvere questa situazione, è stato necessario effettuare una resezione, coinvolgendo anche una parte della cavità addominale, poiché la protesi si era ormai integrata profondamente nei tessuti del paziente.

Infezione delle protesi

L’approccio che il professore sostiene essere il migliore per le ernie incisionali è la component separation: questa tecnica consente di chiudere difetti anche di dimensioni considerevoli, facendo uso anche di membrane di materiale biologico (vedi paragrafo successivo). Nel caso mostrato a pg. 4 è stata eseguita una riparazione con component separation posteriore che ha consentito di chiudere il difetto senza l’utilizzo di protesi. Il
problema nell’utilizzo dei muscoli retti in questi casi di recidiva
è la presenza di mesh infette.
Nell’immagine si vede una ferita riaperta da cui si nota la protesi (bianca) che era stata messa dietro i muscoli. La tensione era così elevata che la parete ha ceduto, riaprendo la ferita e causando un'infezione. In quest’altra immagine è presente un caso in cui si è verificata addirittura una necrosi cutanea. La protesi si trova immersa in un materiale purulento, rendendo necessaria la sua rimozione in quanto il paziente non può guarire in queste condizioni.
Nel caso clinico che ha aperto la lezione, l’orifizio fistoloso specillabile arrivava direttamente alla raccolta. Come evidenziato nella Pet, questa raccolta era contenuta nei due foglietti della protesi, e si è formata a anche a causa della differenza strutturale tra prolene e Ptfe.

Tasso di infezione

Il tasso di infezione delle protesi oscilla tra il 3% e il 5% e la rimozione si rende necessaria nel 5% dei casi. Per questo motivo bisogna essere molto cauti nell’utilizzo delle protesi: i pazienti anziani, defedati, ipoalbuminemici, diabetici ecc. possono andare più facilmente incontro a questo tipo di problemi per cui il trattamento deve sempre essere personalizzato.
Una volta che la protesi si è infettata, è fondamentale controllare l’infezione. Va presa in considerazione la possibilità di preservare la mesh, anche se molto improbabile; nella maggior parte dei casi è necessario espiantare la protesi. Dopo l'espianto di una protesi infetta spesso non è possibile chiudere immediatamente la ferita, pertanto inizialmente si procede solo con la chiusura della cute. Un approccio terapeutico in tali circostanze è l'utilizzo del vacuum (vedi figura), ovvero un sistema di aspirazione per la pulizia della ferita.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le diverse sedi di posizionamento delle protesi?
  2. Le protesi possono essere posizionate in diverse sedi: Onlay (sotto il sottocute), Inlay (come ponte tra i muscoli), Sublay (posteriormente), Underlay preperitoneale (tra la guaina del retto e il peritoneo), e Underlay intraperitoneale (utilizzata in laparoscopia).

  3. Qual è il problema principale associato all'uso delle protesi negli interventi chirurgici?
  4. Il problema principale è l'infezione delle protesi, che può portare a complicazioni come la necrosi cutanea e la necessità di rimozione della protesi, specialmente in pazienti anziani o con condizioni mediche preesistenti.

  5. Qual è il tasso di infezione delle protesi e quali sono le conseguenze?
  6. Il tasso di infezione delle protesi varia tra il 3% e il 5%, e la rimozione è necessaria nel 5% dei casi. È fondamentale controllare l'infezione e spesso è necessario espiantare la protesi infetta.

  7. Quali sono le tecniche alternative per evitare l'uso delle protesi?
  8. Una tecnica alternativa è la "component separation", che permette di chiudere difetti considerevoli senza l'uso di protesi, utilizzando membrane di materiale biologico.

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