Concetti Chiave
- Le reazioni allergiche agli anestetici locali sono rare, spesso legate agli amino-esteri per i metaboliti dell'acido para-aminobenzoico.
- Gli anestetici amino-amidi possono causare reazioni allergiche se addizionati con adrenalina e additivi come il metilparaben.
- Un numero significativo di arresti cardiaci in Europa non riceve un'adeguata assistenza sul posto e un recupero neurologico completo.
- La defibrillazione è essenziale per trattare ritmi defibrillabili come fibrillazione e tachicardia ventricolare senza polso.
- Ritmi non defibrillabili come asistolia e Pea rappresentano il 25% degli arresti cardiaci, spesso evoluzione di ritmi defibrillabili.
Reazioni allergiche all'anestesia
Le reazioni allergiche all’uso di anestetici locali sono rare ( Ogni anno in Europa oltre 400000 persone soffrono di arresto cardiaco, e di questi solo una percentuale estremamente bassa riceve un’assistenza sul posto adeguata (bystander Cpr) e un recupero neurologico adeguato. Questo concetto è fondamentale, l’obiettivo della rianimazione cardiopolmonare è infatti la restituzione alla vittima la medesima qualità di vita che aveva prima dell’attacco, l’organo che infatti soffre di più durante un attacco cardiacoè il cervello, quindi il paziente durante e dopo l’attacco cardiaco dev’essere considerato al pari di un paziente neuroleso, almeno fino a prova contraria (paziente che si sveglia e risponde in modo coerente alle domande).
Ritmi defibrillabili: sono la fibrillazione ventricolare e la tachicardia ventricolare senza polso. In queste situazioni il miocardio è attraversato da una corrente elettrica disorganizzata che comporta una contrazione altrettanto disorganizzata (normalmente, il miocardio ventricolare eietta il 70% del contenuto della cavità ventricolare, che ha una capacità di circa 100ml, quindi 65-75 ml per sistole, sia in aorta che in arteria polmonare). Data l’inefficacia della corrente elettrica presente a livello cardiaco, è necessario riportare quest’ultima ad un “ground zero” o “livello zero”, in modo che possa ripartire il nodo segnapassi (nodo Sa) e si possa tornare ad un ritmo normale. La terapia salvavita in questo caso è quindi la defibrillazione. Attenzione alla tachicardia ventricolare con polso, che Non è un ritmo dell’arresto cardiaco, ma fa parte delle tachiaritmie peri-arresto che può comunque essere trattata con la cardioversione elettrica ma anche con terapia farmacologica. La distinzione è importante perché il pz con Tv con polso è sveglio e parla. Il 75% degli arresti cardiaci inizia con un ritmo defibrillabile.
Altri aspetti
Ritmi non defibrillabili: è dato dalle condizioni di asistolia e Pea (Pulseless Electrical Activity, ovvero una situazione nella quale il miocardio è attraversato da una corrente elettrica ma in assenza di polso, ovvero un ritmo elettrico senza contrazione miocardica: ritmo sinusale, Bav, ritmo idioventricolare, tachicardie, tutte in assenza di polso). Le bradiaritmie e i Bav sono le condizioni più frequentemente riscontrate in questo gruppo.Il 25% circa degli arresti inizia in queste condizioni (di solito iniziano così gli arresti che avvengono in presenza di condizioni di cardiopatia già presente) ma più spesso si tratta dell’evoluzione di un ritmo defibrillabile dovuto all’esaurimento funzionale dei cardiomiociti; infatti, se si trova il paziente in ritmo non defibrillabile tendenzialmente vuol dire che sono già passati dei minuti.
Domande da interrogazione
- Qual è l'obiettivo principale della rianimazione cardiopolmonare?
- Quali sono i ritmi defibrillabili e come vengono trattati?
- Cosa distingue la tachicardia ventricolare con polso dai ritmi dell'arresto cardiaco?
- Quali sono le condizioni associate ai ritmi non defibrillabili?
L'obiettivo principale della rianimazione cardiopolmonare è restituire alla vittima la medesima qualità di vita che aveva prima dell'attacco cardiaco, con particolare attenzione al recupero neurologico.
I ritmi defibrillabili includono la fibrillazione ventricolare e la tachicardia ventricolare senza polso. La terapia salvavita in questi casi è la defibrillazione per riportare il ritmo cardiaco a uno stato normale.
La tachicardia ventricolare con polso non è un ritmo dell'arresto cardiaco, ma una tachiaritmia peri-arresto. Può essere trattata con cardioversione elettrica o terapia farmacologica, e il paziente è sveglio e in grado di parlare.
I ritmi non defibrillabili includono asistolia e Pea (Pulseless Electrical Activity), caratterizzati da un'attività elettrica senza contrazione miocardica. Le bradiaritmie e i Bav sono frequentemente riscontrate in questo gruppo.