Concetti Chiave
- I saggi immunometrici (IMA) sono interferiti dalla presenza di anticorpi, mentre i saggi radioimmunologici (RIA) non lo sono, ma l'uso di RIA è limitato per ragioni di sicurezza.
- I dosaggi LC-MS/MS evitano l'interferenza degli anticorpi, ma non sono praticabili clinicamente.
- La presenza di autoanticorpi può falsare i risultati dei dosaggi IMA, rendendo necessario il monitoraggio costante dei TgAb.
- In pazienti tiroidectomizzati, i livelli di Tg possono variare post-operatorio, richiedendo trattamenti e monitoraggi continui.
- Nonostante i trattamenti con radioiodio, i livelli di Tg possono rimanere elevati, indicando la possibilità di recidive tumorali.
Problemi dei saggi immunometrici
il problema della Tg non è solo dovuto alla sua struttura terziaria, ma anche per la presenza di anticorpi. Ciò rappresenta un problema per i saggi immunometrici (IMA) ma non per i saggi radioimmunologici (RIA). I RIA vengono meno utilizzati per preservare il personale di laboratorio da danni da sostanze radioattive. Anche i dosaggi LC-MS/MS sarebbero liberi da questa interferenza, tuttavia non sono applicabili nella pratica clinica.
Si vede un confronto tra i metodi RIA e IMA e si può vedere che in assenza di autoanticorpi i dosaggi sono confrontabili. Se sono presenti autoanticorpi i dosaggi IMA sono falsamente diminuiti perché la Tg è legata agli autoanticorpi e non può legarsi agli Ab usati per il saggio immunologico.
I TgAb devono essere dosati ogni volta che si richiede il dosaggio della Tg perché possono cambiare nel tempo. Anche questi anticorpi non sono liberi da interferenze, ma presentano lo stesso problema della Tg.
Nel grafico si vede come dovrebbe essere l’andamento della Tg (ultrasensibile) in pazienti che hanno avuto una tiroidectomia senza trattamento con radioiodio e senza AbTg. Nell’arco di 6-12 mesi i pazienti raggiungono valori carcinoma papillare della tiroide che viene trattato con tiroidectomia totale. Viene rimosso un tumore di 3 cm e 4 su 8 linfonodi positivi. Prima dell’operazione i livelli di Tg erano molto elevati (144 microgrammi/L). Durante il post-operatorio la paziente è in terapia con levotiroxina e il TSH è soppresso. Le frecce viola indicano la terapia con radioiodio e si vede un abbassamento della Tg che però si rialza subito, nonostante un total body scan negativo. Si esegue un altro trattamento con radioiodio e si vedono in scintigrafia dei foci di uptake in un linfonodo sottomandibolare. I due trattamenti hanno poco effetto sulla Tg, che rimane elevata per 5 anni. Viene quindi eseguita una PET che rileva un linfonodo positivo per CDT, confermato tramite biopsia, a cui segue un ulteriore intervento chirurgico per togliere la metastasi linfonodale (1,5cm). A questo punto si ha una diminuzione di Tg per 5 anni, ma successivamente aumenta con un tempo di raddoppiamento di 4 anni e si trova un altro linfonodo con metastasi. Nonostante la rimozione delle metastasi e i trattamenti con radioiodio I valori non scendono mai sotto al cut-off e vi è probabilità di avere recidive.
Domande da interrogazione
- Qual è il problema principale associato alla presenza di anticorpi nei saggi immunometrici (IMA)?
- Perché i dosaggi LC-MS/MS non sono utilizzati nella pratica clinica nonostante siano liberi da interferenze?
- Qual è l'andamento tipico della Tg in pazienti post-tiroidectomia senza trattamento con radioiodio e senza AbTg?
La presenza di anticorpi rappresenta un problema per i saggi immunometrici (IMA) perché la tireoglobulina (Tg) si lega agli autoanticorpi, impedendo il legame con gli anticorpi usati nel saggio, portando a risultati falsamente diminuiti.
I dosaggi LC-MS/MS, pur essendo liberi da interferenze, non sono applicabili nella pratica clinica, probabilmente a causa di limitazioni tecniche o di disponibilità.
In pazienti post-tiroidectomia senza trattamento con radioiodio e senza AbTg, la Tg dovrebbe diminuire nel tempo, ma nel caso descritto, nonostante i trattamenti, i livelli di Tg rimangono elevati, indicando la possibilità di recidive.