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Concetti Chiave

  • Al momento della diagnosi di DMT2, una significativa percentuale di pazienti presenta complicanze croniche quali retinopatia, malattia renale e cardiovascolare.
  • Nel corso di un decennio, la prevalenza di complicanze come CVD e retinopatia nei pazienti con DMT2 tende a raddoppiare o, nel caso della retinopatia, quadruplicare.
  • La gestione del diabete richiede il controllo di vari fattori di rischio, tra cui iperglicemia, ipertensione, dislipidemia e trombofilia, per prevenire danni d'organo.
  • La lipotossicità e la glucotossicità contribuiscono al danno vascolare e renale, influenzando negativamente la funzione delle cellule β e l'efficacia dell'insulina.
  • La prevenzione delle complicanze croniche include interventi su glicemia, profilo lipidico, ipertensione, trombofilia e l'astensione dal fumo per ridurre il rischio di eventi cardiovascolari.

Indice

  1. Dati iniziali sui pazienti con DMT2
  2. Complicanze e progressione nel tempo
  3. Fattori di rischio e complicanze
  4. Prevenzione delle complicanze croniche
  5. Esempi di danni cardiovascolari

Dati iniziali sui pazienti con DMT2

Da dei dati raccolti a Verona, si vede che in pazienti con DMT2 al momento della diagnosi:

• circa il 5% presenta retinopatia;

• circa il 13% ha albumine abbondanti nelle urine;

• circa il 9% ha malattia renale con EGFR che arriva a 60;

• circa il 20% presenta una neuropatia somatica;

• quasi il 20% presenta una neuropatia autonomica;

• quasi il 20% ha malattia cardiovascolare (CVD) pregressa di varia natura (11% manifesto e 7,6% preclinico, individuabile per esempio con ECD):

- 11% riferiva un evento clinico cardiovascolare pregresso (infarto del miocardio, angina, ictus, TIA, rivascolarizzazione coronarie-carotidi-arti inferiori, gangrena arti inferiori, amputazioni)

- 5 % aveva un ECG che dimostrava una precedente ischemia

- 5% aveva una stenosi delle carotidi >40%

- 6% aveva stenosi delle arterie degli arti inferiori.

Complicanze e progressione nel tempo

Se misurati nell’arco di 10 anni a partire dal momento della diagnosi, tali valori incrementano notevolmente. Infatti, in un decennio la prevalenza di CVD in soggetti con DMT2 in Italia raddoppia, e lo stesso vale per la malattia renale e per l’albuminuria, mentre la prevalenza di retinopatia aumenta di 4 volte in 10 anni. Quest’ultima è considerata una complicanza diabete-specifica, tipica esclusivamente dei diabetici, a differenza di CVD o malattia renale che possono essere presenti anche in soggetti non diabetici.

Fattori di rischio e complicanze

Come già visto, l’iperglicemia è un importante attore nello sviluppo di danni a occhio, rene, cuore, nervi ecc. Essa però non agisce da sola, bensì insieme ad altri fattori come fumo, ipertensione e in parte trombofilia, dislipidemia ecc. Il diabete è quindi accompagnato da un mosaico di alterazioni ancillari, che contribuiscono allo sviluppo di danno d’organo, alle complicanze e all’outcome della malattia.

La lipotossicità indica la presenza di prodotti intermedi e metaboliti complessi, che causano danno vascolare e renale, mentre la glucotossicità indica una glicemia alta che danneggia i tessuti,peggiora la funzione β cellulare e riduce l’efficacia biologica dell’insulina.

Queste persone hanno spesso eccesso di peso (80% sono in sovrappeso o obesi) o di adipe addominale, ipertensione (80%), dislipidemia aterognea (70%), trombofilia (40%), iperuricemia (circa 20%), stress ossidativo, infiammazioni croniche, steatosi epatica (60-70%, NAFLD correlato ad un aumentato rischio di aterosclerosi) ecc. A questi, è possibile aggiungere una serie di fattori di rischio non tradizionali, che non sempre vengono misurati, ma contribuiscono ad un aumento del rischio:

Prevenzione delle complicanze croniche

Prevenzione delle complicanze croniche nel diabete

Per prevenire le complicanze croniche del diabete non bisogna agire solamente sull’iperglicemia, ma anche sui fattori di rischio predisponenti:

• Controllo meticoloso della glicemia: spesso viene corretta con l’utilizzo di farmaci.

• Miglioramento del profilo lipidico: abbassamento LDL e trigliceridi, aumento HDL (LDL in particolare devono essere bassissime 

• Correzione dell'ipertensione.

• Riduzione della trombofilia con utilizzo di antiaggreganti piastrinici (acido acetilsalicilico a basse dosi).

• Astensione dal fumo, perchè amplifica enormemente il danno dell’iperglicemia.

Tutto ciò per evitare scompenso e altri danni, come trombosi, aterosclerosi, aneurismi e tutte le conseguenze che ne derivano (es. infarto).

Esempi di danni cardiovascolari

Alcuni esempi di danni cardiovascolari su base diabetica:

1- arteria coronaria semi-occlusa in un diabetico deceduto per infarto miocardico.

2- aorta addominale con severa aterosclerosi in soggetto deceduto per rottura dell'aneurisma

Domande da interrogazione

  1. Qual è la prevalenza delle complicanze croniche nei pazienti con nuova diagnosi di diabete insipido a Verona?
  2. Nei pazienti con DMT2 a Verona, circa il 5% presenta retinopatia, il 13% ha albumine abbondanti nelle urine, il 9% ha malattia renale con EGFR a 60, e quasi il 20% presenta neuropatia somatica o autonomica e malattia cardiovascolare pregressa.

  3. Come cambia la prevalenza delle complicanze croniche nel diabete nel corso di 10 anni?
  4. In un decennio, la prevalenza di CVD nei soggetti con DMT2 in Italia raddoppia, così come la malattia renale e l'albuminuria, mentre la retinopatia aumenta di 4 volte.

  5. Quali fattori contribuiscono allo sviluppo delle complicanze nel diabete?
  6. L'iperglicemia, insieme a fattori come fumo, ipertensione, trombofilia, dislipidemia, eccesso di peso, stress ossidativo e infiammazioni croniche, contribuisce allo sviluppo delle complicanze nel diabete.

  7. Quali misure preventive sono suggerite per evitare le complicanze croniche del diabete?
  8. Le misure preventive includono il controllo meticoloso della glicemia, miglioramento del profilo lipidico, correzione dell'ipertensione, riduzione della trombofilia, e astensione dal fumo.

  9. Quali sono alcuni esempi di danni cardiovascolari su base diabetica?
  10. Esempi di danni cardiovascolari includono un'arteria coronaria semi-occlusa in un diabetico deceduto per infarto miocardico e un'aorta addominale con severa aterosclerosi in un soggetto deceduto per rottura dell'aneurisma.

Domande e risposte