Concetti Chiave
- I linfociti B si dividono in tre categorie, con i linfociti B follicolari come i più rappresentati, responsabili della produzione di anticorpi con diversa specificità.
- Le altre due classi di linfociti B, più rare, includono i linfociti B della zona marginale e i linfociti B1, con un repertorio anticorpale limitato.
- L'immunità attiva, sviluppata nell'ospite, genera una memoria immunologica duratura e richiede l'attivazione dei linfociti T e B.
- L'immunità passiva si ottiene tramite trasferimento di anticorpi o linfociti T, senza sviluppare memoria immunologica nel ricevente.
- La memoria immunologica è assente nell'immunità passiva poiché gli effettori vengono persi nel tempo, diversamente dall'immunità attiva.
Indice
Categorie dei linfociti B
I linfociti B sono distinti in tre categorie principali e tutti hanno la funzione di produrre anticorpi.
La classe dei linfociti B più rappresentata è quella dei linfociti B follicolari perché si trovano all’interno delle strutture anatomiche chiamate follicoli. Questi rappresentano il 50% dei linfociti presenti nella milza e il 25% di quelli presenti nei linfonodi, che producono anticorpi con diversa specificità e di diversa classe e sono i linfociti più importanti nella risposta anticorpale specifica.
Linfociti B rari
Le altri due classi sono rappresentati da linfociti più rari e localizzati in strutture anatomiche particolari come i linfociti B della zona marginale e i linfociti sierosi chiamati B1.
Questi producono un repertorio di anticorpi molto più limitato con una specificità di riconoscimento più bassa, hanno marcatori di superficie che consentono di discriminare le diverse popolazioni.
Questi sono più vicini al sistema di immunità innata.
Immunità attiva e memoria
L’immunità attiva si verifica nello stesso ospite e porta ad una memoria persistente che in alcuni casi può durare per tutta la vita; quindi è di fatto la risposta ad ogni antigene o microbo con cui l’organismo possa essere venuto a contatto o per infezione naturale o in seguito a vaccinazione. La risposta attiva richiede tempo, dipende dall’attivazione dei linfociti T e B e porta all’eradicazione dell’infezione e quindi al recupero dell’organismo e alla generazione della memoria; è una risposta altamente specifica che mantiene una memoria immunologica nell’ospite con una durata differente.
Immunità passiva e trasferimento
L’immunità passiva è invece sostanzialmente una pratica medica; uno dei pochi casi di immunità passiva “naturale” è il trasferimento di anticorpi dalla madre al feto. Il soggetto che non ha ancora incontrato l’antigene in questione può essere aiutato a far fronte all’infezione tramite la somministrazione di siero (che può contenere anticorpi) o il trasferimento di linfociti T (pratica molto più recente) provenienti da un soggetto che è stato infettato. Gli effettori solubili (anticorpi) e gli effettori cellulari (linfociti T) possono essere prelevati da un donatore o essere ottenuti in laboratorio ed essere poi trasferiti in maniera passiva (il sistema immunitario del ricevente non sta infatti compiendo alcuno sforzo attivo). Questi anticorpi o linfociti permettono nel soggetto una risposta immunitaria che porta al recupero funzionale dell’organismo ma non alla memoria immunologica perché gli effettori vengono persi nel tempo. I linfociti T possono in realtà permanere per anni mentre gli anticorpi vengono eliminati come qualsiasi altra proteina introdotta nell’organismo. La memoria non è una conseguenza dell’immunità passiva.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali categorie di linfociti B e quale funzione svolgono?
- Come si differenziano l'immunità attiva e passiva?
- Qual è il ruolo dei linfociti T nell'immunità passiva?
- In che modo l'immunità passiva può essere ottenuta?
I linfociti B si dividono in tre categorie principali: linfociti B follicolari, linfociti B della zona marginale e linfociti B1 sierosi. Tutti producono anticorpi, ma i linfociti B follicolari sono i più rappresentati e importanti nella risposta anticorpale specifica.
L'immunità attiva si sviluppa nell'ospite stesso, creando una memoria persistente e specifica contro antigeni o microbi, mentre l'immunità passiva è una pratica medica che fornisce anticorpi o linfociti T da un donatore, senza generare memoria immunologica.
I linfociti T, trasferiti passivamente da un donatore, possono rimanere nel ricevente per anni, contribuendo alla risposta immunitaria senza creare memoria immunologica, poiché gli effettori vengono persi nel tempo.
L'immunità passiva può essere ottenuta tramite la somministrazione di siero contenente anticorpi o il trasferimento di linfociti T da un donatore infettato, permettendo una risposta immunitaria nel ricevente senza sforzo attivo del suo sistema immunitario.