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Concetti Chiave

  • Le linfoadeniti granulomatose possono essere suddivise in diverse categorie, tra cui purulente, necrotizzante, caseosa, non necrotizzante, con materiale lipidico e da reazione da corpo estraneo.
  • Le forme unicentriche di linfoadenite includono la forma ialino vascolare e la forma plasmacellulare, ciascuna con caratteristiche istologiche specifiche.
  • I linfonodi possono ospitare neoplasie primitive, con i linfomi classificati in diverse categorie come linfomi a cellule precursori, neoplasie delle cellule B mature, delle cellule T mature e NK, e linfomi di Hodgkin.
  • I fattori di rischio per le neoplasie del linfonodo includono agenti virali, fattori ambientali, stato immunodepressivo, agenti batterici e malattie autoimmuni.
  • Il linfoma di Hodgkin rappresenta una parte significativa dell'epidemiologia dei linfomi, mentre i linfomi non Hodgkin si dividono in tipi aggressivi e indolenti, come il linfoma diffuso a grandi cellule e il linfoma follicolare.

Possono essere:

• Purulente: all’interno dei granulomi la necrosi ha accumulo di PMN (malattia da graffio di gatto, linfogranuloma venereo, linfoadenite mesenteriale, ulcera molle);

• Necrotizzante: senza PMN (peste, antrace, tularemia);

• Caseosa (TBC);

• Non necrotizzante (sarcoidosi, morbo di Chron, patologie autoimmuni, linfonodi che drenano metastasi);

• Con materiale lipidico (malattia di Whipple);

• Da reazione da corpo estraneo (silicone da rottura di protesi).

Indice

  1. Forme unicentriche dei linfonodi
  2. Neoplasie e fattori di rischio
  3. Epidemiologia dei linfomi

Forme unicentriche dei linfonodi

La forma unicentrica, invece, si divide in ialino vascolare e plasmacellulare:

1. Nella forma vascolare, a livello istologico abbiamo delle lesioni che sono note da molto tempo, con depositi ialini di strutture vascolari che entrano nei centri germinativi, i quali sono involuti, non hanno più centroblasti e centrociti, sono sclerotici.

2. Nella forma plasmacellulare ci sono più plasmacellule interfollicolari e iperplasia vascolare, che porta alla difficoltà di diagnosi in quanto questo quadro è presente anche in condizioni molto reattive.

Quindi, analizzando un linfonodo si vedono i vasi che entrano nei follicoli ingranditi (aspetto a bulbo di cipolla attorno al follicolo). In immagine il linfonodo del medico stesso.

Neoplasie e fattori di rischio

Si intendono patologie neoplastiche primitive nel linfonodo, altrimenti se la neoplasia primitiva è altrove il linfonodo è “solo” sede di metastasi e costituisce la N del TNM nella stadiazione.

Le neoplasie del linfonodo sono tipicamente i linfomi e vengono classificati secondo la WHO in linfomi a cellule precursori (sia B che T), neoplasie delle cellule B mature, neoplasie delle cellule T mature e NK e linfomi di Hodgkin.

I fattori di rischio sono:

Agenti virali: hanno spesso un ruolo patogenetico importante;

Fattori ambientali;

Stato immunodepressivo: non solo dovuto ad immunodeficienze congenite, ma anche a stati del paziente trapiantato che viene trattato farmacologicamente con immunosopressori;

• Agenti batterici;

• Malattie autoimmuni.

Si può vedere come ci siano fattori di rischio comuni a tutte le neoplasie, ma anche un fattore predisponente di tutte le patologie infettive ed autoimmunitarie che portano alcuni organi a dotarsi di un MALT particolarmente esuberante su cui si può sviluppare il linfoma MALT, in cui spesso tolta la causa regredisce.

Epidemiologia dei linfomi

Una grossa fetta dell’epidemidiologia dei linfomi (15-20%) è rappresentata dal linfoma di Hodgkin, il resto da quelli che vengono classificati come non Hodgkin. Questi si dividono in aggressivi o indolenti. Tra i linfomi B e T non Hodgkin, si ricordano il linfoma diffuso a grandi cellule (31%, aggressivo) e il linfoma follicolare (22%).

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le diverse forme di linfoadeniti granulomatose descritte nel testo?
  2. Le linfoadeniti granulomatose possono essere purulente, necrotizzanti, caseose, non necrotizzanti, con materiale lipidico, o da reazione da corpo estraneo.

  3. Come si classificano le neoplasie del linfonodo secondo la WHO?
  4. Le neoplasie del linfonodo sono classificate in linfomi a cellule precursori (sia B che T), neoplasie delle cellule B mature, neoplasie delle cellule T mature e NK, e linfomi di Hodgkin.

  5. Quali sono i fattori di rischio comuni per lo sviluppo dei linfomi?
  6. I fattori di rischio includono agenti virali, fattori ambientali, stato immunodepressivo, agenti batterici e malattie autoimmuni.

Domande e risposte