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Concetti Chiave

  • Le lesioni traumatiche delle vie biliari possono essere causate da interventi medici o traumi non iatrogeni, con il coledoco spesso coinvolto insieme a pancreas e duodeno.
  • Le lesioni delle vie biliari vengono generalmente scoperte nel post-operatorio attraverso drenaggi che segnalano eventuali perdite.
  • La diagnosi e il trattamento delle lesioni biliari includono l'uso di accessi percutanei e cateterismo per mappare l'anatomia biliare e gestire complicazioni come lo shock settico.
  • In caso di lesioni iatrogene, come la lacerazione del duodeno, possono formarsi raccolte di sangue e aria nello spazio retroperitoneale, trattabili tramite embolizzazione.
  • La rigenerazione del fegato può avvenire una volta eliminate infezioni e sanguinamenti, facilitando il recupero post-lesione.

Indice

  1. Lesioni traumatiche delle vie biliari
  2. Cause e trattamento delle lesioni
  3. Rigenerazione del fegato e complicazioni
  4. Procedure chirurgiche e complicazioni

Lesioni traumatiche delle vie biliari

Le lesioni traumatiche delle vie biliari sono suddivise in:

    ● Lesioni del coledoco (intrapancreatico);

    ● Lesioni del confluente biliare e dell’epatico comune (sovraprancreatici).

Cause e trattamento delle lesioni

E’ impossibile avere una lesione traumatica al coledoco senza che siano coinvolti pancreas e duodeno.

La prima causa di lesioni traumatiche alle vie biliari è l’intervento medico, ma ci possono essere anche cause non iatrogena (ad esempio traumi).

Qualsiasi trauma epatico maggiore o trauma penetrante del fegato viene trattato in sala operatoria; la lesione della via biliare si scopre invece nel post-operatorio tramite i drenaggi, posizionati appositamente per vedere se c’è qualche perdita.

Il paziente viene passato ad un accesso percutaneo. In immagine si vede l’ago che punge la via biliare e facendo cateterismo si evidenzia che il posteriore destro va a finire nel dotto di sinistra (a cui si aggiunge un dotto segmentale per una ulteriore variante anatomica), e la protesi è nell’anteriore e drena solo l’anteriore, a questo punto si ha una idea precisa dell’anatomia delle vie biliari del paziente. Utilizzando queste informazioni si può arrivare all’ascesso e drenarlo e il paziente, in questo modo, uscirà dallo shock settico.

Rigenerazione del fegato e complicazioni

Altra cosa da tenere presente è che il fegato ha la capacità di rigenerarsi, e nel momento in cui si eliminano stato settico e sanguinamento la parte lesionata può ricostituirsi. mostra una tipica lesione iatrogena del coledoco intrapancreatico: l’endoscopista ha lacerato il duodeno tentando di estrarre un calcolo; si notano:

    ● Una grossa raccolta di sangue, contenuto enterico e aria che si accumula nello spazio retroperitoneale (che solitamente è sottile e quasi invisibile);

    ● Duodeno dilatato per la presenza di ematoma di parete;

    ● Sanguinamento (che è il più facile da trattare perché si embolizza in angiografia).

Procedure chirurgiche e complicazioni

Il paziente viene portato in sala operatoria e, siccome la lacerazione del duodeno è troppo estesa, non riescono a trovare la via biliare ed eseguono una manovra chiamata zaffatura: chiusura mediante zaffo, ovvero un tampone di garze che riempiono la cavità e blocca l’emorragia. Nell’immagine si può notare quello che sembra un fil di ferro: sono i reperi delle garze, che servono nel caso in cui il conteggio delle garze a fine intervento è in difetto, ed è necessario ricercare le garze mancanti dentro il paziente: si effettua una radiografia in sala o, se questa non individua la garza, si deve portare il paziente aperto a fare la Tac. Bisogna sempre assicurarsi di non lasciare garze dentro il paziente perché altrimenti si forma il garzoma, che si infetta e può dare occlusione intestinale e shock settico a distanza di tempo dall’intervento.

Bisogna tenere presente che, quando c’è una stenosi, le vie biliari sono dilatate e l’accesso è semplice sia entrando alla cieca, seguendo i reperi anatomici, che sotto guida ecografica.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali cause delle lesioni traumatiche delle vie biliari?
  2. Le principali cause delle lesioni traumatiche delle vie biliari includono interventi medici, che rappresentano la prima causa, e traumi non iatrogeni.

  3. Come viene scoperta una lesione della via biliare nel post-operatorio?
  4. Una lesione della via biliare viene scoperta nel post-operatorio tramite i drenaggi posizionati durante l'intervento, che permettono di rilevare eventuali perdite.

  5. Qual è il trattamento per un paziente con lesione della via biliare scoperta nel post-operatorio?
  6. Il trattamento prevede un accesso percutaneo, durante il quale si utilizza un ago per pungere la via biliare e, tramite cateterismo, si ottiene una mappatura precisa dell'anatomia biliare del paziente per drenare eventuali ascessi e trattare lo shock settico.

  7. Cosa si fa in caso di lacerazione estesa del duodeno durante un intervento chirurgico?
  8. In caso di lacerazione estesa del duodeno, non riuscendo a trovare la via biliare, si esegue una manovra chiamata zaffatura, che consiste nella chiusura della cavità con un tampone di garze per bloccare l'emorragia, e si prendono precauzioni per assicurarsi che non rimangano garze all'interno del paziente.

Domande e risposte