Concetti Chiave
- I fibroadenomi e le cisti sono considerate le principali lesioni benigne della mammella, mentre il tumore filloide richiede un'analisi anatomopatologica completa per differenziarlo.
- Le microcalcificazioni e le lesioni stellate possono indicare una possibilità di malignità, anche se a volte possono essere benigne.
- L'intervento chirurgico per lesioni benigne è necessario solo se causano alterazioni estetiche, profilo ghiandolare anormale o crescita nel tempo.
- La chirurgia delle lesioni benigne mira alla massima preservazione del tessuto ghiandolare, eccetto in casi particolari come il fibroadenoma gigante.
- Durante l'intervento, un repere metallico o coloranti vitali aiutano a identificare e asportare accuratamente la lesione dalla mammella.
Lista delle lesioni
A livello mammario si possono riscontrare lesioni francamente benigne come:-
1. Fibroadenomi;
2. Cisti;
3. Tumore filloide (in realtà non è un tumore benigno);
4. Lipoma;
5. Amartoma;
6. Microcalcificazioni;
7. Lesioni stellate.
Descrizione delle lesioni
I fibroadenomi e le cisti mammarie sono per eccellenza le lesioni benigne della mammella, mentre il tumore filloide è stato inserito perché, da un punto di vista bioptico (ovvero per tutta la fase pre-resezione chirurgica), è perfettamente identico nella sua definizione al fibroadenoma. Ciò che permette di differenziarlo dal fibroadenoma, è l’analisi dell’intera lesione dal punto di vista anatomopatologico: quindi non si può avere già all’inizio dalla biopsia la diagnosi di tumore filloide, ma è solo all’evidenza da parte del patologo di tutta la lesione che si ha questo tipo di diagnosi.Il tumore filloide viene quindi classificato inizialmente come fibroadenoma e poi successivamente, grazie ad alcune caratteristiche istopatologiche, come tumore filloide.
L’amartoma è una lesione benigna che non ha un impatto anatomopatologico. Essendo una lesione morbida, nella stragrande maggioranza dei casi non crea un’alterazione estetico-cutanea a livello ghiandolare.
Le microcalcificazioni e le lesioni stellate, invece, sono perlopiù dei precursori di malignità (anche se in alcuni casi possono anche essere solo lesioni benigne) e quindi spostano l’attenzione verso il trattamento di una lesione maligna.
Eccezioni alla regola
Ad eccezione del tumore filloide, delle microcalcificazioni e delle lesioni stellate, nessuna di queste lesioni ha un’indicazione puramente chirurgica, a meno che non creino delle alterazioni del profilo ghiandolare o non tendano a crescere nel tempo. Infatti, qualunque cosa che abbia tendenza a crescere nel tempo deve porre il sospetto di una lesione maligna sottostante e quindi necessita di una maggiore attenzione dal punto di vista chirurgico.In generale, tutte le lesioni benigne, se operate, devono avere l’obiettivo massimo della preservazione ghiandolare: le uniche lesioni in cui questo principio viene meno sono proprio il fibroadenoma gigante o multiplo. Inoltre, laddove la lesione crei delle alterazioni cutanee importanti oppure il volume ghiandolare residuo diventi minoritario rispetto alla ghiandola controlaterale tanto da creare un’alterazione estetica severa, ci può essere l’indicazione ad una mastectomia nonostante si tratti di lesioni di tipo benigno. In questi casi, però, è assolutamente necessario procedere ad una mastectomia nipple-sparing, cioè con la preservazione di una quota di tessuto a livello del capezzolo, per permettere una ricostruzione contestuale alla demolizione adeguando laddove sia necessario il volume controlaterale a quello protesico.
Per via mammografica viene rilasciato a livello dell’area contenente la lesione un repere metallico. Il chirurgo esegue una macrobiopsia nell’area identificata radiologicamente o ecograficamente, in quanto il repere metallico risulta visibile. Per conferma, una volta asportato il pezzo anatomico, lo si invia in radiologia prima di richiudere la cute: viene ripetuta la radiografia del pezzo anatomico per confermare che a livello della biopsia chirurgica effettuata sia presente il repere metallico.
La stessa cosa può essere fatta con dei coloranti vitali che rimangono a livello ghiandolare: il chirurgo segue il colore a livello ghiandolare e asporta la porzione di ghiandole e tessuto mammario all’interno del quale è raccolto il colorante vitale.
Domande da interrogazione
- Quali sono le lesioni mammarie considerate francamente benigne?
- Come si differenzia il tumore filloide dal fibroadenoma?
- Quali lesioni mammarie possono essere precursori di malignità?
- Quando è indicato l'intervento chirurgico per le lesioni benigne?
- Qual è l'obiettivo principale quando si opera su lesioni benigne?
Le lesioni mammarie francamente benigne includono fibroadenomi, cisti, lipomi, amartomi, microcalcificazioni e lesioni stellate.
Il tumore filloide si differenzia dal fibroadenoma attraverso l'analisi anatomopatologica dell'intera lesione, poiché inizialmente appare identico al fibroadenoma nella fase bioptica.
Le microcalcificazioni e le lesioni stellate possono essere precursori di malignità, anche se in alcuni casi possono essere solo lesioni benigne.
L'intervento chirurgico è indicato se le lesioni benigne creano alterazioni del profilo ghiandolare, tendono a crescere nel tempo, o causano alterazioni estetiche significative.
L'obiettivo principale è la preservazione ghiandolare, tranne nei casi di fibroadenoma gigante o multiplo, o quando le alterazioni estetiche richiedono una mastectomia nipple-sparing.