paoletz00
Ominide
4 min
Vota

Concetti Chiave

  • La cistoscopia operativa è utilizzata per confermare il sospetto di tumore alla vescica e permette la resezione del tessuto sospetto mediante un cistoscopio rigido o resettoscopio.
  • La cistoscopia rigida è generalmente eseguita in anestesia generale a causa del dolore associato, specialmente nei pazienti maschi, per via della complessità dell'uretra maschile.
  • L'ureteropielografia retrograda è un esame uro-radiologico che coinvolge l'iniezione di un mezzo di contrasto nell'uretere per visualizzare l'alto apparato urinario.
  • L'ureteropieloscopia retrograda può essere sia diagnostica che operativa, utilizzando strumenti flessibili o rigidi per eseguire biopsie e trattare lesioni o calcoli.
  • Le procedure endoscopiche per il tratto urinario superiore richiedono l'anestesia, che può variare da generale a locale, in base alle esigenze del paziente e alla complessità dell'intervento.

Indice

  1. Iter diagnostico del tumore alla vescica
  2. Ureteropielografia retrograda
  3. Ureteropieloscopia retrograda

Iter diagnostico del tumore alla vescica

Nel momento in cui il sospetto di tumore alla vescica sia fondato, si passa alla cistoscopia operativa. Avviene grazie all’utilizzo di un cistoscopio rigido o resettoscopio che oltre a verificare la diagnosi permette di effettuare la terapia che a sua volta consiste nella resezione del tessuto che è stato individuato. La visione avviene sempre sull’oculare, ora guardato con una telecamera applicata, e l’immagine è trasmessa attraverso un sistema di lenti cilindriche che sta all’interno dello stelo. Quello che si vede nel lume vescicale, attraverso queste lenti, è veicolato lungo lo strumento. La cistoscopia rigida viene generalmente effettuata in anestesia generale perché è un esame che può essere molto doloroso e mal tollerato soprattutto nel paziente maschio.
L’uretra maschile è lunga circa 20cm e ha delle curve e delle rigidità; infatti, l’uretra pendula che sta all’interno del pene è flessibile, stirabile e rettilineizzabile, mentre dall’angolo oltre lo sfintere l’uretra è più rigida, può essere rettilineizzata ma con un cerco traumatismo. Invece, nella donna l’uretra è lunga 3 cm e l’accesso è diretto; questa problematica dell’accesso alla vescica è molto semplificata perché l’accesso è più immediato.
Di seguito altre tecniche che possono essere molto utili in questo frangente.

Ureteropielografia retrograda

Fa parte degli esami uro-radiologici che studiano l’alto apparato urinario. Il MdC è iniettato nell’uretere a risalire fino alle cavità renali, in senso inverso a quello fisiologico di discesa delle urine.
l’esame ureteropieloendoscopia si fa in anestesia generale? Questo esame si fa in anestesia. L’anestesia può essere generale e il paziente viene addormentato. Tendenzialmente serve un’anestesia nel quale non è necessario produrre anche la miorisoluzione e togliere la contrazione muscolare con la curarizzazione. Può essere fatto in sedazione profonda con un’assistenza ventilatoria attraverso la maschera facciale.
In casi particolari si necessita di una sedazione più profonda con necessità di intubazione endotracheale o di ventilazione assistita attraverso maschera laringea, come nei casi quali ci sia un paziente particolarmente delicato, la procedura sia prolungata o preveda un traumatismo maggiore.
Altra modalità con cui si possono condurre questi accertamenti è con anestesia loco regionale o spinale. Viceversa la valutazione del basso tratto urinario si può fare anche in caso di cistoscopia operativa in anestesia locale. Ci sono procedure per infiltrare la parete vescicale ma sono poco praticate perché non hanno un’efficacia massimale e completa.

Ureteropieloscopia retrograda

Gli stessi esami endoscopici si possono fare anche sull’alta via urinaria, sempre in anestesia. In questo caso lo strumento rigido o flessibile risale per le vie naturali dall’uretra alla vescica, attraverso l’ostio ureterale, e attraverso l’uretere fino alle papille renali. È un esame che può essere diagnostico e operativo. Attraverso questi strumenti si possono inserire delle sonde, delle pinze per fare biopsie o delle fonti energetiche ad esempio laser o delle fonti meccaniche che producono piccoli colpi e servono per vedere e contemporaneamente, fare prelievi/biopsie, frammentare lesioni e rompere dei calcoli. Questa via endoscopica nel caso dell’ematuria viene utilizzata come modalità diagnostica ma può anche diventare operativa.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo della cistoscopia operativa nel processo diagnostico del tumore alla vescica?
  2. La cistoscopia operativa è fondamentale per confermare la diagnosi di tumore alla vescica e permette di effettuare la terapia tramite la resezione del tessuto individuato.

  3. Perché la cistoscopia rigida viene generalmente effettuata in anestesia generale?
  4. La cistoscopia rigida è spesso dolorosa e mal tollerata, specialmente nei pazienti maschi, a causa della lunghezza e delle curve dell'uretra maschile, rendendo necessaria l'anestesia generale.

  5. In cosa consiste l'ureteropielografia retrograda e quale è il suo scopo?
  6. L'ureteropielografia retrograda è un esame uro-radiologico che studia l'alto apparato urinario iniettando un mezzo di contrasto nell'uretere per visualizzare le cavità renali.

  7. Quali sono le opzioni anestetiche per l'ureteropieloscopia retrograda?
  8. L'ureteropieloscopia retrograda può essere eseguita in anestesia generale, sedazione profonda, o anestesia loco regionale o spinale, a seconda delle necessità del paziente e della complessità della procedura.

  9. Quali strumenti e tecniche vengono utilizzati durante l'ureteropieloscopia retrograda?
  10. Durante l'ureteropieloscopia retrograda si utilizzano strumenti rigidi o flessibili per inserire sonde, pinze per biopsie, e fonti energetiche come laser per diagnosticare e trattare lesioni o calcoli.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community