paoletz00
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Concetti Chiave

  • La diagnostica mammaria di primo livello include mammografia ed ecografia, utilizzate in modo complementare per individuare lesioni.
  • L'ecografia è preferita prima dei 40-45 anni per il maggiore trofismo ghiandolare, mentre la mammografia è consigliata dopo a causa dell'aumento della componente adiposa.
  • La mammografia utilizza radiazioni a bassa dose per valutare il trofismo ghiandolare e le alterazioni sospette di lesioni neoplastiche.
  • L'ecografia aiuta a definire i limiti delle lesioni e i rapporti con il muscolo grande pettorale, oltre a individuare microcalcificazioni sospette.
  • Le indagini di secondo livello, come la risonanza magnetica mammaria, identificano aree sospette e distinguono tra lesioni maligne e benigne.

Indice

  1. Esami di primo livello
  2. Indagini di secondo livello
  3. Esame cito-istologico

Esami di primo livello

La sola palpazione ha chiaramente solo un’efficacia di base nella diagnostica mammaria, dopodiché subentrano ulteriori esami ed indagini. Il primo livello della diagnostica mammaria è rappresentato dalla mammografia e dall’ecografia. I due esami devono viaggiare in maniera simbiotica nell’approccio diagnostico mammario e non sono alternativi. Prima dei 40-45 anni viene principalmente effettuata l’ecografia per via del più elevato trofismo ghiandolare. Dopo quest’età il trofismo ghiandolare va diminuendo e la componente adiposa della ghiandola va a sostituire una buona parte di quella lobulare: a questo punto si va a preferire la mammografia, mentre l’ecografia diventa un esame di supporto.
La mammografia è un esame radiografico, quindi con emissione di radiazioni a bassa dose.
Viene eseguito in tre proiezioni: antero-posteriore, latero-laterale e obliquo (immagine 4). Va a valutare il trofismo ghiandolare, la presenza della normale e fisiologica lobulatura ghiandolare oppure la presenza di alterazioni che possano lasciare il sospetto della presenza di una lesione neoplastica.
L’ecografia (immagine 5) ha anch’essa l’obiettivo di andare ad evidenziare l’eventuale presenza di una lesione, di cui va a definire i limiti e i rapporti con il piano muscolare sottostante (muscolo grande pettorale).
Altro aspetto importante da valutare con questi esami di primo livello è l’identificazione delle microcalcificazioni, ovvero depositi di calcio in cluster ravvicinati a livello dei dotti. Questi si possono verificare soprattutto come conseguenza di una reazione infiammatoria legata a una possibile lesione neoplastica sottostante.

Indagini di secondo livello

Per le indagini di secondo livello, l’esame principe è rappresentato dalla risonanza magnetica mammaria. La posizione con cui la donna viene posta sul lettino della Rmn è visibile nell’immagine: il seno penzola a livello del trasduttore magnetico della risonanza. (Immagine 6). Dalle immagini ottenute tramite Rmn si studiano le ghiandole mammarie in maniera bilaterale, andando a identificare la presenza di aree sospette o suggestive per tumefazioni neoplastiche, la presenza di multifocalità o si studia la differenziazione franca fra un sospetto di lesione maligna e quello invece di lesioni più benigne di tipo cistico (immagine 7). Una volta evidenziata la presenza di una lesione mammaria con una delle metodiche precedentemente descritte, è assolutamente necessario cercare di ottenere una conferma cito-istologica del sospetto diagnostico. che è emerso con l’esame ecografico, mammografico o con la Rmn. Si procede quindi con gli altri esami di secondo livello: esame cito-istologico e biopsia chirurgica.

Esame cito-istologico

L’esame cito-istologico consta di una semplice puntura del nodulo sospetto mediante guida ecografica. Questa tecnica ha ormai perso importanza in ambito senologico, poiché le sola citologia nella stragrande maggioranza dei casi non riesce a dare delle definizioni in termini di caratteristiche ormonali e recettoriali, informazioni molto utili nella gestione della patologia.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono gli esami di primo livello nella diagnostica mammaria?
  2. Gli esami di primo livello nella diagnostica mammaria sono la mammografia e l'ecografia, che devono essere utilizzati in modo complementare.

  3. Quando si preferisce l'ecografia rispetto alla mammografia?
  4. L'ecografia è preferita prima dei 40-45 anni a causa del più elevato trofismo ghiandolare, mentre dopo questa età si preferisce la mammografia.

  5. Qual è l'esame principale delle indagini di secondo livello?
  6. L'esame principale delle indagini di secondo livello è la risonanza magnetica mammaria, che permette di identificare aree sospette o tumefazioni neoplastiche.

  7. Perché l'esame cito-istologico ha perso importanza in ambito senologico?
  8. L'esame cito-istologico ha perso importanza perché la sola citologia spesso non fornisce informazioni sufficienti sulle caratteristiche ormonali e recettoriali della patologia.

Domande e risposte

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