Concetti Chiave
- La pressione sanguigna normale negli adulti varia, con valori sistolici tra 110 e 140 mm Hg e diastolici tra 70 e 80 mm Hg, influenzati da vari fattori come età, peso e stato d'animo.
- L'ipotensione è definita come una pressione sistolica inferiore a 100 mm Hg, spesso senza preoccupazioni cliniche, ma può indicare uno shock circolatorio acuto in casi severi.
- L'ipertensione cronica è una condizione pericolosa che aumenta la resistenza periferica, danneggiando il cuore e le arterie nel tempo senza sintomi evidenti iniziali.
- L'ipertensione primaria rappresenta circa il 90% dei casi, senza cause organiche specifiche, ma con fattori contribuenti come dieta, obesità, ereditarietà e stress.
- Le persone obese sono più inclini all'ipertensione a causa della maggiore lunghezza complessiva dei loro vasi sanguigni, aumentando il carico di lavoro del cuore.
Ipotensione ed ipertensione
Negli adulti normali a riposo la pressione sistolica varia tra 110 e 140 mm Hg, e la pressione diastolica tra 70 e 80 mm Hg. Tuttavia la pressione sanguigna varia considerevolmente da un individuo all’altro e si modifica ciclicamente nelle 24 ore, raggiungendo il massimo al mattino. Quello che è normale per noi può non esserlo per nostro nonno o per il nostro vicino. La pressione sanguigna varia con l’età, il peso, la razza, lo stato d’animo, l’attività fisica, la postura.
Quasi tutte queste variazioni possono essere spiegate sulla base dei fattori che influenzano la pressione sanguigna di cui si è già trattato. Si considera generalmente ipotensione, o bassa pressione sanguigna, una pressione sistolica inferiore a 100 mm Hg. In molti casi questa è semplicemente espressione di differenze individuali e non causa preoccupazione. L’ipotensione acuta è uno dei più importanti segnali d’allarme di uno shock circolatorio, una condizione in cui il riempimento dei vasi sanguigni è insufficiente e il sangue non può circolare normalmente. La causa più comune è un’emorragia. Un breve aumento della pressione sanguigna è una normale risposta alla febbre, a uno sforzo fisico, a un forte turbamento emotivo come un accesso di collera o uno spavento. L’ipertensione, o alta pressione sanguigna, persistente è patologica ed è definita come una condizione di alta pressione arteriosa prolungata con valori pari o superiori a 140/90.L’ipertensione cronica è una malattia comune e pericolosa che segnala un aumento della resistenza periferica. Progredisce senza dare sintomi per i primi 10 o 20 anni, ma lentamente e certamente affatica il cuore e danneggia le arterie; per questo motivo viene spesso chiamata «il killer silenzioso». Il cuore, essendo costretto a svolgere l’azione di pompa contro una resistenza aumentata, deve lavorare più vigorosamente e con il tempo il miocardio si ingrandisce. Quando infine è sforzato al di là delle sue capacità di risposta, il cuore si indebolisce e le sue pareti diventano flaccide. L’ipertensione devasta anche i vasi sanguigni, provocando piccolo rotture dell’endotelio che accelerano la progressione dell’aterosclerosi. Sebbene l’ipertensione e l’aterosclerosi siano spesso associate, è difficile dare all’ipertensione la colpa di ogni distinta alterazione anatomica. In realtà circa il 90% delle persone ipertese ha un’ipertensione primitiva, o essenziale, che non può essere attribuita ad alcuna causa organica specifica; tuttavia possono apparire implicati fattori quali la dieta, l’obesità, l’ereditarietà, la razza e lo stress. Per esempio, le donne sono affette da ipertensione più degli uomini e i neri più dei bianchi. L’ipertensione è ricorrente nelle famiglie. I figli di un genitore iperteso hanno una probabilità doppia di diventare ipertesi rispetto ai figli di genitori con pressione arteriosa normale. Una elevata pressione sanguigna è comune nelle persone obese perché la lunghezza complessiva dei loro vasi sanguigni è maggiore di quella degli individui più magri. Per ogni chilogrammo di grasso sono necessari chilometri di vasi sanguigni in più, che rendono più gravoso il lavoro del cuore nel pompare sangue su distanze più lunghe.
Domande da interrogazione
- Quali sono i valori normali di pressione sanguigna negli adulti a riposo?
- Cosa si intende per ipotensione e quali sono le sue cause comuni?
- Quali sono le conseguenze dell'ipertensione cronica sul cuore e sui vasi sanguigni?
- Quali fattori possono contribuire all'ipertensione essenziale?
Nei adulti normali a riposo, la pressione sistolica varia tra 110 e 140 mm Hg, mentre la pressione diastolica varia tra 70 e 80 mm Hg.
L'ipotensione è considerata una pressione sistolica inferiore a 100 mm Hg. Può essere espressione di differenze individuali e non causare preoccupazione, ma l'ipotensione acuta può indicare uno shock circolatorio, spesso causato da un'emorragia.
L'ipertensione cronica affatica il cuore, che deve lavorare più vigorosamente, portando all'ingrandimento del miocardio. Danneggia anche i vasi sanguigni, accelerando l'aterosclerosi e causando rotture dell'endotelio.
Fattori come dieta, obesità, ereditarietà, razza e stress possono contribuire all'ipertensione essenziale. Le donne e i neri sono più colpiti, e l'ipertensione è ricorrente nelle famiglie. L'obesità aumenta la pressione sanguigna a causa della maggiore lunghezza dei vasi sanguigni.