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Concetti Chiave

  • L'approccio neo-olista vede i pazienti anziani come complessi, con più patologie interagenti, e richiede una visione unitaria per la loro cura efficace.
  • L'internista è fondamentale nel trattamento di pazienti complessi, grazie alla sua capacità di vedere oltre le singole patologie e considerare il paziente nel suo insieme.
  • La multimorbidità, priorità di ricerca, non è solo l'insieme di malattie, ma un’interazione complessa che richiede un approccio medico integrato.
  • Le malattie rare, sebbene singolarmente poco comuni, sommate rappresentano un numero significativo di casi, con circa 1 milione di affetti in Italia.
  • Esistono trattamenti efficaci per alcune patologie rare che migliorano la qualità della vita senza garantire la guarigione completa.

Indice

  1. Origini dell'iper-riduzionismo
  2. Caratteristiche degli anziani fragili
  3. Ruolo dell'internista
  4. Multimorbidità e ricerca
  5. Importanza delle malattie rare

Origini dell'iper-riduzionismo

L'iper-riduzionismo nasce storicamente con Cartesio, padre della scienza moderna, che pensava gli esseri viventi come delle macchine con dei pezzi dentro (gli organi) che, in caso di “guasto”, potevano essere cambiati facendo riacquistare un buon stato di salute alla persona.

Non precedenti anamnestici di rilievo (non ha una storia familiare di rilievo, i genitori che non sono consanguinei stanno bene), nessuna terapia farmacologica abitualmente.

Caratteristiche degli anziani fragili

L'anziano dal punto di vista medico è un paziente "fragile", complesso, con frequenti riacutizzazioni di pluripatologie croniche (multimorbidità -> un singolo soggetto presenta molte patologie d'organo). Nella nostra popolazione sono presenti anche degli anziani "wellderly", cioè anziani che "invecchiano bene" (ad esempio svolgono buona attività fisica...), ma ci sono anche tanti anziani che sono fragili.

Ruolo dell'internista

Gli anziani sono destinati ad aumentare sempre di più negli anni e i medici devono imparare a curare questo tipo di pazienti, che devono essere guardati nella loro unitarietà. I malati complessi sono quelli con diagnosi indefinita e quelli cronici, fragili e affetti da più patologie tra loro interagenti e sinergizzanti. Sono quelli che oggi impegnano maggiormente il Ssn e sono spesso destinati a lunghe peregrinazioni tra visite specialistiche, ripetuti ricoveri e alla continua frequentazione di affollati. L'internista è una specie di "prestigiatore" che sa un po' di tutto (cioè conosce un po’ di tutte le patologie) e spesso di trova ad avere a che fare con pazienti con multimorbità.

Multimorbidità e ricerca

La multimorbidità è una priorità di ricerca, non è solamente la somma di diverse malattie ma è l’insieme delle stesse.

Ad esempio nei pazienti con malattia coronarica:

    • il 52% ha ipertensione

    • il 14% ha scompenso cardiaco

    • il 13% ha stroke

    • l'11% ha fibrillazione atriale

    • il 22% ha diabete

Quindi un paziente con una malattia presenta di solito molte altre malattie, tra cui spesso la depressione. L'internista è quindi colui che si occupa del background del paziente, si occupa di un po' di tutto ed è colui in grado di pensare in maniera diversa.

Ci vuole tuttavia qualcuno che riunisca tutte queste figure e questa persona è l'internista.

L'internista ha la capacità di vedere il malato "complesso" non come un insieme di singole patologie d'organo, ma come un unicum, e di curarlo occupandosi di tutti i suoi bisogni di salute, accompagnandolo nel suo intero percorso di cura, in fase acuta, nelle sue riacutizzazioni e nelle fasi avanzate della malattia.

Importanza delle malattie rare

Le malattie rare in realtà sono rare singolarmente, ma se sommate rappresentano un numero cospicuo (circa 6.200 malattie in Italia a inizio 2020). In Italia sono circa 1 milione i pazienti affetti da patologie rare. Per una certa quota di questa patologie oggigiorno c'è un trattamento efficace che non permette di guarire il paziente ma di migliorare le sue condizioni di vita.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine storica dell'iper-riduzionismo e come si contrappone al neo-olismo?
  2. L'iper-riduzionismo ha origine con Cartesio, che vedeva gli esseri viventi come macchine con pezzi intercambiabili. Il neo-olismo, invece, promuove una visione unitaria del paziente, specialmente negli anziani con multimorbidità.

  3. Quali sono le sfide principali nel trattamento degli anziani con multimorbidità?
  4. Gli anziani con multimorbidità sono pazienti complessi e fragili, spesso con diagnosi indefinite e molte patologie interagenti. Richiedono un approccio olistico e un internista che li segua nel loro percorso di cura.

  5. Qual è il ruolo dell'internista nel trattamento dei pazienti complessi?
  6. L'internista è fondamentale nel vedere il paziente complesso come un unicum, gestendo tutte le sue patologie e bisogni di salute, e coordinando il suo percorso di cura in tutte le fasi della malattia.

  7. Qual è l'importanza della ricerca sulla multimorbidità?
  8. La multimorbidità è una priorità di ricerca perché non è solo la somma di diverse malattie, ma un insieme complesso che richiede un approccio integrato per migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Domande e risposte