paoletz00
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Concetti Chiave

  • La clinica chirurgica si focalizza sul paziente e sui sintomi, seguendo un percorso diagnostico per formulare un sospetto diagnostico, mentre la diagnosi definitiva è compito del patologo.
  • È fondamentale per i chirurghi imparare a lavorare in equipe e considerare il paziente nella sua interezza, specialmente quando si tratta di pazienti anziani con comorbidità.
  • La preparazione pre-operatoria richiede una valutazione multidisciplinare accurata per decidere se procedere con un intervento, includendo un consenso informato e piani alternativi.
  • I chirurghi trascorrono più tempo nella gestione pre-operatoria e post-operatoria che in sala operatoria, dove si concentrano sull'attività chirurgica vera e propria.
  • La gestione post-operatoria è essenziale per garantire il successo complessivo dell'intervento, poiché un ricovero prolungato e procedure invasive possono compromettere i risultati chirurgici iniziali.

Indice

  1. Introduzione alla clinica chirurgica
  2. La responsabilità del chirurgo

Introduzione alla clinica chirurgica

In questo primo frangente, il prof domanda cosa è per noi la clinica chirurgica e che differenza c’è con la patologia chirurgia. La risposta è che la clinica chirurgica si concentra sul paziente: la persona è al centro e si presenta con dei sintomi. Partendo da questi, dobbiamo seguire (con una certa progressività e logicità) un percorso diagnostico, cercando di arrivare ad un Sospetto Diagnostico (per poi pensare ad eventuali trattamenti). Pero bisogna pensare anche al paziente: se questo è un anziano di 85 aa, cardiopatico con storia di infarto, in terapia antiaggregante e si arriva ad un sospetto di massa neoplastica al colon dx, in questo caso non potrà essere operato e bisognerà pensare a delle alternative (qualora ce ne siano), discutendone con il pz stesso. Inoltre è fondamentale imparare a lavorare in equipe.
Ripetizione: concetto ribadito dal prof è che i chirurghi arrivano ad un sospetto diagnostico, non fanno diagnosi: quella la fa il patologo 15 gg dopo che gli è stato consegnato il pz operatorio. saremo valutati all’ esame con 3 domande (di cui la prima è a piacere). Si discuterà di casi clinici ai quali dobbiamo cercare di arrivare ad una possibile diagnosi. Il prof riferisce che gli interessa vedere che si ragioni sul pz.

La responsabilità del chirurgo

Generlamente ci si immagina che il chirurgo passi le sue giornate in sala operatoria a fare un intervento chirurgico. In realtà il tempo che questi spendono in sala operatoria è molto limitato rispetto al monte ore che passano in ospedale.
Nella gestione quotidiana delle cose, non c'è solo l'intervento chirurgico, ma c'è soprattutto:
▪ Fase di preparazione pre-operatoria: è particolarmente complesso stabilire in un team multidisciplinare, sia da parte nostra che insieme al malato, quando non procedere con un intervento chirurgico oppure quando procedere all'intervento chirurgico. Ripetizione: È essenziale valutare il malato come essere umano, nella sua interezza, e confrontiarsi con altri colleghi. Questo ci permette di arrivare in sala operatoria, avendo fatto non solo un adeguato consenso informato, ma anche una valutazione multidisciplinare del malato, multidimensionale, e poi concentrarci in un secondo momento sull'attività chirurgica vera e propria che si fa in sala operatoria. La maggior parte del lavoro di “scelta operatoria” si fa prima dell'intervento (Planning Chirurgico): si arriva in sala operatoria, avendo una roadmap da seguire e bisogna avere anche dei piani A, B e C.
▪ Poi c'è tutta la gestione post-operatoria (che è quella di cui si parlerà in questa lezione) che è ugualmente importante.

Parentesi: il dottorando fa un esempio: immaginate un pz che viene da un percorso di un anno (o meno) di chemio-radioterapia. I chirurghi spendono 8-10 ore per fare un intervento chirurgico ad alta complessità. L'intervento tecnicamente riesce, ma il malato resta ricoverato altri 4 mesi e, nel mentre, viene sottoposto a numerose procedure invasive. Capite bene che tutto questo rischia di vanificare l'intervento chirurgico (cioè quella buona riuscita in sala operatoria).

Domande da interrogazione

  1. Qual è la differenza tra clinica chirurgica e patologia chirurgica?
  2. La clinica chirurgica si concentra sul paziente e sui suoi sintomi, seguendo un percorso diagnostico per arrivare a un sospetto diagnostico, mentre la patologia chirurgica si occupa della diagnosi definitiva, che viene fatta dal patologo.

  3. Qual è il ruolo del chirurgo nella gestione pre-operatoria?
  4. Il chirurgo deve valutare il paziente come un essere umano nella sua interezza, lavorare in un team multidisciplinare per decidere se procedere o meno con l'intervento e preparare un piano chirurgico dettagliato con piani alternativi.

  5. Quanto tempo trascorre un chirurgo in sala operatoria rispetto ad altre attività ospedaliere?
  6. Il tempo trascorso in sala operatoria è limitato rispetto al tempo totale passato in ospedale, poiché gran parte del lavoro riguarda la preparazione pre-operatoria e la gestione post-operatoria.

  7. Perché è importante la gestione post-operatoria?
  8. La gestione post-operatoria è cruciale perché, nonostante un intervento tecnicamente riuscito, il paziente può rimanere ricoverato per mesi e sottoposto a procedure invasive, rischiando di vanificare il successo dell'intervento chirurgico.

Domande e risposte

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