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Concetti Chiave

  • Nella diverticolite in stadio 3 e 4, il paziente è settico con peritonite e necessita di un intervento chirurgico urgente per evitare il rischio di mortalità al 14%.
  • L'infezione del peritoneo porta a sepsi e shock settico, che possono causare un'insufficienza multiorgano e il decesso del paziente.
  • Dopo un breve periodo di osservazione ospedaliera di 48/72 ore, il paziente può essere dimesso con una dieta leggera e terapie antibiotiche e antinfiammatorie.
  • Il trattamento degli ascessi intraddominali avviene tramite drenaggio percutaneo guidato da TC o ecografia, con un tasso di successo dell'80%.
  • Le tecniche di drenaggio includono la Tecnica One-Shot e la Tecnica Seldinger, utilizzate a seconda della profondità e localizzazione degli ascessi.

Indice

  1. Diverticolite stadio 3 e 4
  2. Altri aspetti

Diverticolite stadio 3 e 4

Dal punto di vista chirurgico, gli stadi 3 e 4 non presentano differenze: il pz è settico e ha una peritonite che richiede un intervento chirurgico in urgenza (mortalità del 14%).
L’insulto dato dall’infezione del peritoneo, che può essere localizzata o diffusa, e la presenza di batteri nel torrente ematico portano alla sepsi e successivamente allo shock settico, con conseguente Mof che portano il paziente al decesso.
Solitamente si trattiene il pz in un reparto medico (Sdc) per un tempo di osservazione breve di 48/72 ore; successivamente, se il pz è migliorato dal punto di vista clinico si procede con la dimissione con le seguenti indicazioni:
    - Dieta leggera (povera di scorie) fino alla totale risoluzione del processo infiammatorio; in seguito, dieta ricca di scorie per evitare recidive
    - Terapia antibiotica per 5 giorni
    - Terapia antinfiammatoria di mantenimento per 1 mese

Altri aspetti

Nel caso in cui il pz si dimostri compliante, è possibile far proseguire la terapia a domicilio, senza il periodo di osservazione ospedaliero.
Per definizione è una diverticolite complicata, data la presenza di bolle d’aria e ridotte raccolte fluide a livello peri-colico, tuttavia, nella pratica clinica si tratta come una diverticolite semplice. A differenza dello stadio 0, in questo caso il paziente va ricoverato per monitorarlo. Si procede, quindi, con la terapia medica: digiuno + dieta idrica o idratazione parenterale + antibioticoterapia o antinfiammatorio per os; tale terapia deve essere eseguita in regime di ricovero ospedaliero per 48/72h per il monitoraggio della sintomatologia. Sono stadi caratterizzati dalla presenza di ascessi che, essendo raccolte purulente, devono essere drenati.
Il problema principale di questi ascessi è la loro localizzazione intraddominale, che rende la loro evacuazione meno semplice. Drenaggio per via percutanea sotto guida Tc e/o eco: intervento di prima scelta, si svolge in anestesia locale e con il radiologo si sceglie il percorso migliore per non danneggiare gli organi circostanti alla raccolta da drenare. In questi casi la percentuale di successo è dell’80%. Tecnica One-Shot: prevede l’utilizzo di un ago cannula (normalmente utilizzato per gli accessi periferici perché a questo livello un errore causerebbe solo un piccolo ematoma) Non si usa per ascessi profondi perché durante l’inserimento si può sbagliare e bucare (5mm circa) un’ansa intestinale
la Tecnica Seldinger: prevede l’utilizzo di un ago cavo più sottile, all’interno del quale si inserisce il filo guida, che permette poi l’inserimento del catetere (utilizzata negli accessi centrali perché utilizzando un ago cavo più sottile in caso di errore non si formano ematomi importanti; utilizzata anche nei drenaggi con cateteri a pig-tail), incluso in questa categoria perché, pur non presentando un ascesso, la presenza di aria a distanza fa presupporre una perforazione più ampia/duratura che è indice di una più facile evoluzione a peritonite diffusa (comunque non ancora presente).

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche principali della diverticolite stadio 3 e 4?
  2. Gli stadi 3 e 4 della diverticolite sono caratterizzati da sepsi e peritonite, richiedendo un intervento chirurgico urgente con una mortalità del 14%. L'infezione del peritoneo e la presenza di batteri nel sangue portano a shock settico e Mof, che possono risultare fatali.

  3. Qual è il protocollo di trattamento per un paziente con diverticolite stadio 3 e 4?
  4. Il trattamento prevede un breve periodo di osservazione ospedaliera di 48/72 ore, seguito da una dieta leggera e terapia antibiotica per 5 giorni, oltre a una terapia antinfiammatoria di mantenimento per un mese.

  5. Come si gestiscono gli ascessi nei pazienti con diverticolite complicata?
  6. Gli ascessi, essendo raccolte purulente, devono essere drenati. Il drenaggio per via percutanea sotto guida TC o ecografica è l'intervento di prima scelta, con un successo dell'80%. Si utilizza la tecnica Seldinger per evitare danni agli organi circostanti.

  7. Quali sono le differenze tra la tecnica One-Shot e la tecnica Seldinger nel drenaggio degli ascessi?
  8. La tecnica One-Shot utilizza un ago cannula per accessi periferici, mentre la tecnica Seldinger impiega un ago cavo più sottile con un filo guida per inserire il catetere, riducendo il rischio di ematomi importanti e adatta per drenaggi con cateteri a pig-tail.

Domande e risposte