Concetti Chiave
- Le infezioni postoperatorie raggiungono il picco una settimana dopo l'intervento, coinvolgendo sia il sito chirurgico superficiale che profondo.
- L'infezione del sito chirurgico si classifica in tre categorie: superficiale, profonda e d'organo o spazio, in base alla profondità dell'infezione.
- Il caso clinico descrive una paziente con storia di adenocarcinoma e complicazioni post-chirurgiche, inclusa una fistola e recidiva di laparocele.
- L'uso di una protesi ha portato a complicazioni, tra cui la colonizzazione da infezioni e l'ascesso della parete che ha provocato una recidiva del laparocele.
- La PET ha evidenziato una raccolta sottofasciale, ma la protesi non è stata visibile, suggerendo dislocazione.
Infezioni postoperatorie
Solamente dopo una settimana dall’intervento abbiamo il picco di febbri causate da infezioni del sito chirurgico, sia superficiali che profonde.ùNell’immagine sottostante è possibile vedere le diverse infezioni e cause di febbre come sono epidemiologicamente spalmate nei diversi giorni dopo l’intervento.
L’infezione del sito chirurgico (ssi) può essere classificata in tre categorie sulla base della profondità dell’infezione stessa:
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• superficiale, comunemente definita infezione di ferita e coinvolge solamente il tessuto sottocutaneo;
• profonda, coinvolge anche la fascia e il muscolo;
• d’organo o spazio, ovvero gli ascessi profondi.
Caso clinico
Presentazione:-
• Paziente F di 54 anni con laparocele mediano permagno e orifizio fistoloso al fianco destro da cui fuoriesce da circa 3 anni liquido purulento, non quantificabile. La paziente riferisce febbre serotina di basso grado (37,6 °c), e da tre anni almeno due episodi/anno di febbre intermittente (picco di 39°c) trattati con antibioticoterapia.
• Non comorbidità di rilievo.
• Nel 2014 storia di pregresso adenocarcinoma del colon destro sottoposto a emicolectomia destra laparotomica. Non segni attuali di recidiva.
• Nel 2015 comparsa di laparocele mediano.
• Nel 2016 episodio di occlusione intestinale con necrosi dell’ansa digiunale. Relapaotomia mediana e resezione dell’ansa necrotica e ripristino della continuità intestinale con anastomosi latero-laterale. Riparazione del laparocele con protesi “dual mesh” (prolene e Ptfe).
• Dopo circa un mese drenaggio cutaneo di ampia raccolta fasciale con persistenza di orifizio fistoloso e recidiva di laparocele.
• di fronte alla mancanza di tessuto, il chirurgo ha optato per l'utilizzo di una protesi, probabilmente a causa di una limitata fiducia nelle metodiche di separazione delle parti della parete addominale (component separation). Tuttavia, va evidenziato che la protesi, essendo un materiale privo di capacità difensive contro le infezioni, è stata successivamente colonizzata. La sovrainfezione protesica ha dato un ascesso della parete che si è fistolizzato sulla cute del fianco destro. A questo è seguita una recidiva di laparocele in quanto l’infezione non ha permesso alla protesi di rimanere ancorata ai tessuti dove è stata impiantata.
Successivamente, alla visita:
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• Presenza di cicatrice cutanea mediana ben consolidata xifo-pubica sotto cui è visualizzabile tumefazione mediana di circa 20x15cm, di forma irregolarmente ellittica, a limiti distinti, a superficie non liscia, di consistenza molle, mobile, riducibile solo parzialmente, non pulsante, non fluttuante, dolente e dolorabile.
• In fianco destro presenza di orifizio fistoloso, a margini eritematosi e sollevati con tessuto di granulazione facilmente sanguinante, specillabile (si riesce ad entrare con un ferro e a percorrere la sua lunghezza) per buon tratto, da cui fuoriesce liquido purulento misto a sangue.
Domande da interrogazione
- Quali sono le categorie di infezioni del sito chirurgico (SSI) descritte nel testo?
- Qual è la storia clinica della paziente descritta nel caso clinico?
- Quali complicazioni sono emerse dopo l'uso della protesi nel caso clinico?
- Cosa ha rivelato la PET nel caso clinico?
Le infezioni del sito chirurgico sono classificate in tre categorie: superficiale, che coinvolge solo il tessuto sottocutaneo; profonda, che coinvolge anche la fascia e il muscolo; e d’organo o spazio, che riguarda gli ascessi profondi.
La paziente di 54 anni ha un laparocele mediano permagno e un orifizio fistoloso al fianco destro con fuoriuscita di liquido purulento da circa 3 anni. Ha una storia di adenocarcinoma del colon destro trattato con emicolectomia e successivi interventi per occlusione intestinale e riparazione del laparocele con protesi.
La protesi è stata colonizzata da infezioni, portando a un ascesso della parete che si è fistolizzato sulla cute del fianco destro, e ha causato una recidiva del laparocele poiché l'infezione ha impedito alla protesi di rimanere ancorata ai tessuti.
La PET ha mostrato una raccolta sottofasciale che si estrinseca superficialmente, con limiti apprezzabili, mentre la protesi non è evidenziabile poiché dislocata.