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Concetti Chiave

  • Le infezioni sono un trigger comune per le risposte immunitarie aberranti, potenzialmente portando a malattie autoimmuni o immunodeficit, richiedendo una predisposizione genetica per svilupparsi.
  • La sclerosi sistemica, tra le altre malattie autoimmuni, può essere innescata da agenti infettivi diversi attraverso fenomeni come il mimetismo molecolare.
  • Le malattie autoimmuni e autoinfiammatorie condividono vie infiammatorie comuni, ma differiscono nella loro manifestazione e nei sintomi.
  • Le malattie autoinfiammatorie coinvolgono l'attivazione del nucleasoma e una cascata infiammatoria mediata da Il-1, con sintomi specifici e aspecifici.
  • La diagnosi e l'identificazione delle malattie autoimmuni e autoinfiammatorie richiedono un'analisi clinica dettagliata e la misurazione di marker come la Saa.

Indice

  1. Infezioni come trigger di malattie autoimmuni
  2. Altri aspetti

Infezioni come trigger di malattie autoimmuni

Le infezioni sono i più frequenti trigger di risposta immunitaria aberrante, che può esitare in una malattia autoimmune o in un immunodeficit.
I meccanismi che possono portare a malattie autoimmuni a causa di agenti infettivi sono diversi e ogni malattia autoimmune è associata a più agenti infettivi diversi; quindi non esiste un marcatore infettivologico che sia strettamente e univocamente associato ad una specifica malattia autoimmune (es.
sclerosi sistemica: associata a Cmv per mimetismo molecolare e produzione di 2 diversi autoanticorpi. Vale sempre la stessa regola: perché si sviluppi la patologia autoimmune non basta il virus, serve anche la predisposizione genetica. Quando c’è un’omologia di sequenza, quindi una stretta somiglianza tra un epitopo di una proteina virale/batterica e un epitopo di una proteina self, il S.I. può erroneamente attaccare anche la proteina self.
Il mimetismo molecolare può anche far sì che una proteina prima non “visibile” perché con conformazione diversa possa essere rivelata al S.I. e quindi attaccata. Gruppo di malattie estremamente eterogenee che condividono fra loro le vie comuni dell’infiammazione e riguardano in particolare una disregolazione dell’immunità innata (macrofagi, neutrofili, cellule dendritiche) unita all’attivazione di una cascata citochinica.
Sono patologie rare, con una bassa incidenza (circa 5-7% nella società occidentale).

Altri aspetti

Questo è visibile anche nei sintomi/segni: la febbre è un fenomeno relativo alle malattie con una componente autoinfiammatoria, quindi se la si ritrova in una malattia puramente autoimmune indica più che altro un fenomeno infettivo intercorrente. Nelle malattie autoinfiammatorie si attiva il nucleasoma, che ha un ruolo centrale nella cellula neutrofilica; il nucleasoma porta poi all’attivazione della cascata infiammatoria. La cascata tipica delle malattie autoinfiammatorie è quella Il-1 mediata.
I neutrofili sono presenti in una componente costitutiva (endotelio, epitelio) e in una componente inducibile (legata alla situazione in atto).
L’esito della patologia autoinfiammatoria, così come quello della patologia autoimmune, è la distruzione del tessuto bersaglio; i sintomi possono essere specifici (es. alterazioni della vista per interessamento dei tessuti dell’occhio, rash infiammatorio, dermatosi neutrofilica, pericardite…) o aspecifici (es. febbre, stanchezza, affaticabilità). Sono malattie multiorgano, ma non tutti gli organi sono colpiti in tutti i pazienti. Il pz in Ps spesso può essere etichettato come paranoico e che si autoprovoca delle crisi febbrili fittizie, ma osservando la sua storia clinica si osserva che ogni volta che si è recato in Ps aveva flogosi; quello che si può fare è dosare la Saa, che risulterà aumentata anche nel periodo di benessere nel caso di una malattia autoinfiammatoria (più bassa rispetto alla fase acuta, ma comunque aumentata anche nelle fasi intercritiche). Sarà poi la clinica a orientare verso il tipo specifico di malattia autoinfiammatoria.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo delle infezioni nello sviluppo delle malattie autoimmuni?
  2. Le infezioni possono fungere da trigger per una risposta immunitaria aberrante, portando a malattie autoimmuni. Tuttavia, oltre alla presenza di un agente infettivo, è necessaria una predisposizione genetica per lo sviluppo della patologia.

  3. Cosa si intende per mimetismo molecolare nelle malattie autoimmuni?
  4. Il mimetismo molecolare si verifica quando c'è una somiglianza tra un epitopo di una proteina virale/batterica e un epitopo di una proteina self, portando il sistema immunitario ad attaccare erroneamente la proteina self.

  5. Quali sono i sintomi comuni delle malattie autoinfiammatorie?
  6. I sintomi delle malattie autoinfiammatorie possono includere febbre, stanchezza, affaticabilità, rash infiammatorio, dermatosi neutrofilica e pericardite. Queste malattie possono colpire diversi organi, ma non tutti i pazienti presentano gli stessi sintomi.

  7. Come si può distinguere una malattia autoinfiammatoria da una autoimmune?
  8. La distinzione può essere fatta osservando i sintomi e la storia clinica del paziente. Nelle malattie autoinfiammatorie, la febbre è un sintomo comune e la proteina Saa risulta aumentata anche nei periodi di benessere. La clinica aiuta a orientare verso il tipo specifico di malattia.

Domande e risposte