Concetti Chiave
- La ghiandola mammaria si origina durante lo sviluppo embrionale dall'ectoderma, formando gemme mammarie che evolvono in ghiandole mammarie.
- Il parenchima funzionale è composto da alveoli, strutture cave che si sviluppano principalmente durante la gravidanza per la produzione di latte.
- Ogni alveolo è circondato da cellule mio-epiteliali e una fitta rete vascolare, essenziali per la spremitura e produzione del latte.
- Il capezzolo collega il sistema interno di produzione del latte all'esterno e si sviluppa sia nei maschi che nelle femmine.
- La struttura dei dotti e il numero di ghiandole mammarie variano tra le specie, influenzando il numero di sbocchi per capezzolo.
Indice
Origine e sviluppo della ghiandola
La ghiandola mammaria si origina durante lo sviluppo embrionale e si sviluppa a partire dall’ectoderma. Si ha dapprima un addensamento/inspessimento continuo e parallelo al solco ventrale addominale, dopodiché da queste zone si generano per divisione delle strutture tondeggianti definite gemme mammarie; dalle gemme mammarie si svilupperanno poi le ghiandole mammarie.
Struttura e funzione del parenchima
La parte funzionale, ovvero il parenchima, deriva da cellule epiteliali che si organizzano durante la gravidanza (massimo sviluppo) in strutture cave, dette alveoli.
Dopo la gravidanza (massima funzione) la ghiandola presenta una struttura a grappolo d’uva dove l’unità funzionale è rappresentata dall’alveolo. Gli alveoli sono uniti a dotti di calibro sempre maggiore. Ogni alveolo è avvolto da una rete di cellule mio-epiteliali (con capacità contrattili, che permettono la spremitura degli alveoli e la fuoriuscita del latte) e da un’intensa vascolarizzazione, infatti il processo di produzione del latte richiede nutrienti e segnali ormonali.Formazione e funzione del capezzolo
In superficie si sviluppa un’area di epitelio, denominata capezzolo. Il capezzolo rappresenta il collegamento tra il sistema interno che produce il latte e l’esterno. Si forma anche nel maschio, mentre non si ha lo sviluppo del sistema ghiandolare sottostante.
I dotti che uniscono i singoli alveoli possono per alcune specie unirsi in un unico dotto comune e uscire nel capezzolo in un’unica apertura (bovina, capra, pecora), mentre in altre specie si formano 2 dotti (cavalla, scrofa) e in altre specie ancora si formano anche più di 10 dotti/sbocchi (gatto, cane, donna).
Ad ogni sbocco sul capezzolo fa capo 1 ghiandola mammaria:
• nella donna: 10 sbocchi = 10 ghiandole mammarie per capezzolo/mammella x2 capezzoli = 20 ghiandole;
• nella bovina 1 sbocco = 1 ghiandola mammaria per capezzolo x4 capezzoli = 4 ghiandole.
Non solo il numero di mammelle/mammelle e quindi di ghiandole mammarie è caratteristica per ogni specie, ma anche la posizione delle mammelle può essere diversa (toracica, addominale, tronco-addominale, inquinale...).
Domande da interrogazione
- Come si sviluppa la ghiandola mammaria durante la gravidanza?
- Qual è la funzione delle cellule mio-epiteliali nella ghiandola mammaria?
- Come varia il numero di dotti e sbocchi nel capezzolo tra le diverse specie?
Durante la gravidanza, le cellule epiteliali del parenchima si organizzano in strutture cave chiamate alveoli, che rappresentano l'unità funzionale della ghiandola mammaria. Questi alveoli si uniscono a dotti di calibro crescente, formando una struttura a grappolo d'uva.
Le cellule mio-epiteliali, che avvolgono ogni alveolo, hanno capacità contrattili che permettono la spremitura degli alveoli e la fuoriuscita del latte, supportate da un'intensa vascolarizzazione necessaria per il processo di produzione del latte.
Il numero di dotti e sbocchi nel capezzolo varia tra le specie: alcune hanno un unico dotto comune (bovina, capra, pecora), altre due dotti (cavalla, scrofa), e altre ancora più di 10 dotti/sbocchi (gatto, cane, donna). Nella donna, ad esempio, ci sono 10 sbocchi per capezzolo, corrispondenti a 10 ghiandole mammarie per capezzolo.