Concetti Chiave
- Le fibre che trasmettono il prurito si dividono in istaminergiche, non istaminergiche e fibre Aδ, ognuna con specifici recettori e funzioni.
- La Prurigo nodulare è una condizione caratterizzata da prurito intenso che porta a noduli escoriati e ulcere, comune nei pazienti co-atopici, specialmente nelle donne.
- Il trattamento del prurito può includere l'eliminazione dei fattori scatenanti e l'uso di farmaci specifici come antistaminici, antidepressivi e antiepilettici.
- Le ittiosi sono malattie genetiche che causano ipercheratosi e desquamazioni cutanee, distinguibili in sindromiche e non sindromiche, e colpiscono prevalentemente i maschi.
- L'ittiosi legata all'X, causata da una mutazione del gene STS, comporta desquamazioni e manifestazioni cutanee severe, con possibili complicazioni oculari e labiali.
Indice
Fibre del prurito
Le fibre che trasmettono la sensazione di prurito si distinguono in:• Istaminergiche: l’istamina fu una delle prime molecole di cui venne riconosciuto il ruolo nella generazione del prurito;
• Non istaminergiche: fibre C che percepiscono il prurito tramite recettori per altri mediatori che non siano l’istamina
• Fibre Aδ, meccanocettori implicati nella ricezione del tocco lieve. Sono localizzate prevalentemente a livello del follicolo pilifero (sono eccitati dalla stimolazione del pelo). Sono molto sensibili nei pazienti che hanno dermatite atopica.
Nella Prurigo nodulare, ad esempio, il prurito è tale che la malattia si manifesta con noduli escoriati che evolvono in ulcere a causa del continuo grattarsi del paziente (anche di notte). Viene considerata una neuropatia periferica ed è più comune nei pazienti co-atopici. Colpisce soprattutto le donne.
Trattamento
• Eliminazione dei fattori scatenanti: la cura della malattia di base (che può essere cutanea o extracutanea) porta alla scomparsa del prurito. Per esempio, nel caso della prurigo atopica, si usano i farmaci che contrastano IL-4, IL-13 e IL-31, citochine implicate anche nel prurito;• Farmaci “contro il prurito” usati in casi gravi in cui si arriva anche ad una sensibilizzazione. Alcuni esempi:
• Antistaminici (funzionano molto poco)
• Antidepressivi: triciclici o inibitori del re-uptake della serotonina (paroxetina, duloxetina);
• Antiepilettici (pregabalin e gabapentin).
Sono le malattie genetiche più comuni, il cui nome deriva dal greco “ichthys” (pesce), infatti l’aspetto della cute ricorda le squame dei pesci. Le manifestazioni cliniche sono ipercheratosi e/o desquamazioni. Possiamo distinguere le ittiosi in sindromiche e non sindromiche. È la seconda forma di ittiosi per frequenza (1/2000-1/6000), colpisce solo i maschi, perché è trasmessa con modalità recessiva legata all’X ed è legata alla mutazione del gene STS, che causa deficit di solfatasi steroidea. È più grave della forma volgare. Si manifesta nelle prime settimane di vita con desquamazioni diffuse sottili e chiare, che successivamente diventano scure. In alternativa il bambino può nascere con l’eritrodermia ittosiforme, ovvero un arrossamento della pelle che viene ricoperto di squame aderenti e spesse che poi evolvono in una forma più specifica e caratteristica. Sono presenti, inoltre, l’ectropion (estroversione delle palpebre) ed eclabion (estroversione delle labbra); la pelle andrà a formare poi crepe e fessure da trattare con pomate.
Domande da interrogazione
- Quali sono le fibre coinvolte nella trasmissione del prurito?
- Come si manifesta la Prurigo nodulare e chi colpisce maggiormente?
- Quali trattamenti sono disponibili per il prurito grave?
Le fibre coinvolte nella trasmissione del prurito sono istaminergiche, non istaminergiche (fibre C) e fibre Aδ, che sono meccanocettori sensibili al tocco lieve, specialmente nei pazienti con dermatite atopica.
La Prurigo nodulare si manifesta con noduli escoriati che evolvono in ulcere a causa del continuo grattarsi. È considerata una neuropatia periferica e colpisce soprattutto le donne, essendo più comune nei pazienti co-atopici.
Per il prurito grave, si possono eliminare i fattori scatenanti e utilizzare farmaci specifici come antistaminici, antidepressivi triciclici o inibitori del re-uptake della serotonina, e antiepilettici come pregabalin e gabapentin.