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Concetti Chiave

  • La giovane età e una breve durata della malattia sono fattori prognostici positivi per l'anoressia, aumentando le possibilità di guarigione.
  • Comorbidità mediche e psichiatriche trascurate sono fattori negativi che peggiorano la prognosi dell'anoressia.
  • L'anoressia ha il più alto tasso di mortalità tra i disturbi psichiatrici, con una durata media di circa 7 anni e remissione legata alla qualità dell'intervento.
  • Più del 70% delle persone con disturbi alimentari presenta comorbidità con altri disturbi psichiatrici, come ansia e disturbi dell'umore.
  • Il suicidio è la seconda causa di morte nei pazienti anoressici, spesso legato all'ossessione del controllo e a condotte di eliminazione.

I fattori prognostici sono;

Fattori positivi: giovane età e breve durata della malattia: se si agisce precocemente su una persona giovane si hanno buone possibilità di guarigione.

Fattori negativi: presenza di comorbidità mediche e psichiatriche trascurate, si crea un nucleo misto che va a determinare una prognosi negativa.

Fattori in discussione: clima familiare (l’esempio familiare interferisce molto e può determinare un assetto psicologico non favorevole all’equilibrio psichico, ma dati certi del ruolo della famiglia non sono ancora stati evidenziati).

Fattori biologici di esito negativo: alti livelli di creatinina, bassi livelli di albumina.

Indice

  1. Durata e remissione della malattia
  2. Comorbidità e disturbi associati
  3. Adolescenza e percezione corporea
  4. Prevenzione e rischi adolescenziali
  5. Suicidio e anoressia

Durata e remissione della malattia

L’an è un disturbo psichiatrico grave, il tasso di mortalità è il più elevato tra tutti i dca e i disturbi psichiatrici in generale. La durata media di malattia è di circa 7 anni; tuttavia, la remissione è strettamente correlata alla precocità e qualità dell’intervento. Statisticamente il 50% dei casi dopo 7 anni è in remissione completa, il 30% in parziale e solo un 20% rimane grave.

Comorbidità e disturbi associati

Più del 70% delle persone con dca presenta comorbidità con altri disturbi psichici, in particolare disturbi d’ansia e dell’umore, del neurosviluppo se l’anoressia è precoce, di personalità o abuso di sostanze.

Anche quadri clinici che obbligano ad un’attenzione importante dell’alimentazione, come il diabete, possono favorire l’insorgenza di dca.

I sintomi depressivi possono essere sia causa sia conseguenza di un dca, in particolare nell’anoressia nervosa.

Talvolta i disturbi dell’umore possono sfociare anche in bipolarità (comorbidità nel 3-11% dei casi di dca) o nella tendenza verso episodi maniacali, nei quali il nodo principale è quello della disregolazione affettiva (impulsività e instabilità) e della negazione del vissuto corporeo.

Adolescenza e percezione corporea

Per definizione l’adolescenza è un contesto critico, gli adolescenti tendono ad amplificare emozioni e stati d’animo così come il loro modo di manifestare il disagio. Ciò può far sospettare una componente patologica anche dove non è presente: è quindi opportuno valutare a fondo la situazione al fine di discriminare la transitorietà e le trasformazioni fisiche e mentali tipiche di questo periodo. Ci possono essere però degli elementi che favoriscono un primo nucleo di alterata percezione corporea, come disturbi d’ansia e dell’umore che possono precedere i dca; per questo è fondamentale la prevenzione in tale età, nelle scuole in primis.

Prevenzione e rischi adolescenziali

Si può fare prevenzione monitorando la tendenza al perfezionismo e all’ossessività degli adolescenti, che sono precursori di un’evoluzione verso un quadro anoressico, ma anche i sintomi depressivi, più frequenti nel sottotipo bulimico.

L’esprimere pensieri di morte può rappresentare per l’adolescente una richiesta di aiuto senza necessariamente un’intenzionalità; sono comuni, infatti, momenti depressivi connessi a sentimenti di perdita. In alcuni casi però è anche presente una pericolosa componente autodistruttiva, che può portare al suicidio e che si manifesta con digiuno estremo, indifferenza verso i danni causati al proprio organismo e senso di onnipotenza (“io sono talmente forte che domino il mio corpo e gli faccio fare quello che voglio, sono a digiuno da una settimana ma sono ancora nel pieno delle forze”).

Suicidio e anoressia

Ad oggi due metanalisi evidenziano come il suicidio sia la seconda causa di morte in pz anoressici: esso, infatti, rappresenta la manifestazione estrema dell’ossessione del controllo (“io sono in grado di decidere anche la mia morte”). In particolare, il tentato suicidio si presenta maggiormente nei dca con condotte di eliminazione.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i fattori prognostici positivi nel decorso dell'anoressia?
  2. I fattori prognostici positivi sono la giovane età e la breve durata della malattia.

  3. Quali sono i fattori prognostici negativi nel decorso dell'anoressia?
  4. I fattori prognostici negativi sono la presenza di comorbidità mediche e psichiatriche trascurate.

  5. Qual è l'effetto del clima familiare sul decorso dell'anoressia?
  6. Non ci sono dati certi sul ruolo del clima familiare nel decorso dell'anoressia.

  7. Quali sono i fattori biologici di esito negativo nell'anoressia?
  8. I fattori biologici di esito negativo sono alti livelli di creatinina e bassi livelli di albumina.

  9. Qual è la durata media della malattia nell'anoressia?
  10. La durata media della malattia nell'anoressia è di circa 7 anni.

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