Concetti Chiave
- L'esofago di Barrett è una metaplasia intestinale che predispone all'adenocarcinoma esofageo, necessitando di un follow-up regolare.
- La metaplasia è una risposta difensiva in cui l'epitelio esofageo si trasforma in epitelio intestinale per proteggersi dall'acido gastrico.
- La diagnosi dell'esofago di Barrett richiede riscontri sia istologici che endoscopici, distinguendosi per un colore omogeneo senza infiammazione.
- La classificazione di Praga misura l'estensione della metaplasia con due parametri: C (circonferenziale) e M (massima estensione delle lingule).
- Le complicazioni includono difficoltà nel localizzare la displasia durante le biopsie e possono essere influenzate da fattori come la radioterapia e patologie sistemiche.
Indice
Metaplasia intestinale e rischio di tumore
La mucosa dell’esofago da pavimentosa stratificata diventa colonnare = metaplasia intestinale (non gastrica) ma ciò predispone all’adenocarcinoma dell’esofago. Una metaplasia di tipo gastrico non aumenta il rischio di tumore e non devo fare un follow up mentre per quella di tipo intestinale devo farlo dato che il rischio di tumore aumenta di molto.
Il motivo per cui si genera una metaplasia in esofago è di natura difensiva: l’epitelio esofageo danneggiato si trasforma in epitelio intestinale in grado di produrre muco e proteggere sé stesso dall’acido.
Diagnosi e caratteristiche del Barrett
Il Barrett è una lesione tipica sia istologicamente che endoscopicamente infatti per fare diagnosi è necessario un riscontro sia istologico che endoscopico.
Da un punto di vista endoscopico, il Barrett potrebbe somigliare ad una lesione di grado C della classificazione Los Angeles tuttavia nel primo caso non c’è infiammazione. Il colore del Barrett è molto omogeneo, a differenza della lesione di grado C in cui il colore è disomogeneo (ciò dipende dal grado di infiammazione e dalla presenza di tessuto connettivale depositato).
Classificazione e rischio del Barrett
La classificazione dell’esofago di Barrett utilizza la classificazione di Praga che considera 2 parametri:
-Parametro C (circonferenziale): limite dove tutta la mucosa è metaplastica, quindi l’estensione circonferenziale rispetto al Les; la lettera C è seguita da un numero che indica i centimetri di distanza (es. C2 significa che la metaplasia occupa tutta la circonferenza dell’esofago dal LES fino a 2 cm di distanza);
- Parametro M, massima estensione delle lingule dal Les; la lettera M è seguita dai centimetri di altezza della lingula (es. M5).
Questo esofago di Barrett è dunque classificato come C2-M5. Così conosco l’estensione del Barrett e ciò è importante perché tanto più esteso è il Barrett (quindi tanto più alti saranno i numeri associati ai parametri C ed M), tanto maggiore è il rischio di cancro.
Complicazioni e biopsie nel Barrett
Risulta, però, abbastanza complicato calcolare la quantità e la localizzazione delle biopsie da fare in un Barrett esteso perché si possono fare anche numerose biopsie senza riuscire a prendere il punto particolare in cui si sta sviluppando la displasia e quindi non riconoscere il cancro effettivamente presente:
• Da radioterapia: la radioterapia contro i linfomi mediastinici può determinare maggiore irrigidimento dell’esofago (diventa più fibrotico). Meno frequenti di una volta perché le nuove metodiche sono più precise e c’è un maggior controllo della zona irradiata, della durata e della dose della procedura;
• Associate a patologie sistemiche (tra cui tutte le connettivopatie) come la sclerodermia nelle quali le alterazioni del tessuto connettivo si riflettono in alterazioni della motilità.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza tra metaplasia intestinale e metaplasia gastrica nell'esofago di Barrett?
- Qual è la funzione della metaplasia nell'esofago?
- Come viene classificato l'esofago di Barrett secondo la classificazione di Praga?
- Quali sono le difficoltà nel diagnosticare il cancro in un Barrett esteso?
La metaplasia intestinale predispone all'adenocarcinoma dell'esofago e richiede un follow-up, mentre la metaplasia gastrica non aumenta il rischio di tumore e non necessita di monitoraggio.
La metaplasia ha una funzione difensiva, trasformando l'epitelio esofageo danneggiato in epitelio intestinale capace di produrre muco e proteggersi dall'acido.
L'esofago di Barrett è classificato utilizzando i parametri C (circonferenziale) e M (massima estensione delle lingule), che indicano l'estensione della metaplasia rispetto al LES.
È complicato calcolare la quantità e la localizzazione delle biopsie necessarie, poiché si possono eseguire numerose biopsie senza individuare il punto esatto di sviluppo della displasia.