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Concetti Chiave

  • Non esistono esami specifici per la BPCO, ma alcuni test possono escludere altre malattie o monitorare esacerbazioni.
  • Il test dell’alpha-1 antitripsina è significativo per individuare un deficit associato a danni epatici e polmonari precoci.
  • La scala mMrc permette ai pazienti di valutare la propria autonomia respiratoria senza esami strumentali.
  • Prima della terapia medica, è fondamentale modificare lo stile di vita eliminando il fumo e praticando attività fisica.
  • Il monitoraggio continuo della terapia è essenziale per adattare la cura, aggiungendo o riducendo farmaci in base alla risposta del paziente.

Indice

  1. Esami di laboratorio per la Bpco
  2. Test dell'alpha-1 antitripsina
  3. Classificazioni cliniche della Bpco
  4. Modifiche dello stile di vita
  5. Terapie farmacologiche per la Bpco

Esami di laboratorio per la Bpco

Per quanto riguarda invece gli esami di laboratorio, non ci sono esami specifici per la Bpco. Tali esami vengono effettuati per escludere altre patologie, come una broncopolmonite, o per monitorare eventuali esacerbazioni della Bpco stessa. In questo caso si possono monitorare gli indici infiammatori come Ves e Pcr, l’emocromo per valutare la conta dei globuli bianchi, la funzione renale, gli indici epatici e infine l’emogasanalisi, per capire che tipo di insufficienza respiratoria è presente (nei pz con Bpco è frequente un’insufficienza r4espiartoria ipossica ipercapnica).

Test dell'alpha-1 antitripsina

Un’eccezione significativa è rappresentata dal test dell’alpha-1 antitripsina, il cui deficit è correlato a precoce danno epatico e polmonare. Nel primo caso, c’è possibilità di sviluppo di cirrosi, epatite e i sufficienza epatica. Nel secondo caso, possiamo avere sviluppo di broncopneumopatia cronica ostruttiva con spiccata caratterizzazione enfisematosa. Questo viene osservato soprattutto nei pz giovani sotto i 45 anni, senza esposizione a fattori di rischio (per esempio non fumatori). In questi pazienti si può pensare di effettuare il test dell’alpha-1 antitripsina e qualora fosse confermato il deficit si può andare più a fondo effettuando un sequenziamento del gene stesso.

Classificazioni cliniche della Bpco

Esistono anche altre classificazioni più dirette, che non richiedono un esame strumentale perché si basano sulla clinica del paziente o che il paziente stesso può valutare nella vita di tutti i giorni, come la scala mMrc. Con questa scala il paziente valuta la propria autonomia respiratoria:

    - grado 0: dispnea da sforzo intenso

    - grado 1: il paziente comincia a percepire una fatica respiratoria quando deve accelerare il passo in piano o fare una camminata con dislivello in salita.

    - grado 2: il paziente riferisce di camminare più lentamente in piano rispetto al solito o rispetto alle altre persone della sua fascia di età, perché si rende conto di fare più fatica.

    - grado 3: fa fatica a camminare in piano e questa difficoltà si manifesta anche dopo pochi metri o minuti di cammino.

Modifiche dello stile di vita

Prima di intervenire con terapia medica è necessario che il pz corregga le proprie abitudini di vita: no fumo, alimentazione corretta per ridurre l’obesità e attività fisica aerobica:

    - Se il quadro progredisce possiamo utilizzare broncodilatatori a lunga durata d’azione

    - Se non c’è risposta adeguata si possono associare i farmaci e in caso aggiungere corticosteroidi.

Terapie farmacologiche per la Bpco

Nel percorso terapeutico è importante monitorare il paziente e valutare se la terapia è adeguata. Se la terapia è efficace, si può valutare se ridurla progressivamente, riducendo il numero di principi attivi. Se invece la terapia non è sufficiente, si va ad aumentare progressivamente, magari associando più broncodilatatori o aggiungendo il corticosteroide. Queste associazioni sono importanti quando abbiamo esacerbazioni con dispnea persistente. In particolare, le terapie inalatorie con corticosteroidi si sono dimostrate essere particolarmente efficaci in quei pazienti che hanno delle conte degli eosinofili plasmatici elevate.

Domande da interrogazione

  1. Quali esami di laboratorio sono utilizzati per monitorare la BPCO?
  2. Gli esami di laboratorio per la BPCO includono il monitoraggio degli indici infiammatori come Ves e Pcr, l’emocromo, la funzione renale, gli indici epatici e l’emogasanalisi. Un test specifico è quello dell’alpha-1 antitripsina per pazienti giovani senza fattori di rischio.

  3. Come viene valutata l'autonomia respiratoria nei pazienti con BPCO?
  4. L'autonomia respiratoria nei pazienti con BPCO viene valutata utilizzando la scala mMrc, che classifica la dispnea in gradi da 0 a 3, basandosi sulla capacità del paziente di svolgere attività fisiche quotidiane.

  5. Quali sono le raccomandazioni iniziali prima di iniziare una terapia medica per la BPCO?
  6. Prima di iniziare una terapia medica per la BPCO, si raccomanda di correggere le abitudini di vita, come smettere di fumare, seguire un'alimentazione corretta e praticare attività fisica aerobica.

  7. Come viene gestita la terapia nei pazienti con BPCO?
  8. La gestione della terapia nei pazienti con BPCO prevede il monitoraggio continuo e l'adattamento della terapia. Se efficace, si può ridurre progressivamente; se insufficiente, si aumenta, associando broncodilatatori o aggiungendo corticosteroidi, specialmente in caso di esacerbazioni con dispnea persistente.

Domande e risposte