Concetti Chiave
- La BPCO è una delle malattie respiratorie croniche più diffuse a livello globale, con un'incidenza significativa nella popolazione.
- Il caso descritto evidenzia una diagnosi tardiva di endocardite batterica, complicata da emboli settici che hanno causato ascessi polmonari.
- Una diagnosi precoce con indagini radiologiche adeguate avrebbe potuto prevenire l'evoluzione fatale del quadro clinico del paziente.
- L'emottisi massiva, causata dall'erosione di un'arteriola polmonare da parte di un ascesso, ha portato rapidamente al decesso del paziente.
- Il caso sottolinea l'importanza di considerare diagnosi alternative nei casi di broncopolmoniti recidivanti e l'uso appropriato di tecniche diagnostiche avanzate.
Broncopneumopatia cronica
La Bpco è la patologia respiratoria cronica più rappresentata al mondo, circa i casi sono: 10/15.000 soggetti su 100.000, ossia tanti. Quando il quadro sembra ben stabilizzato e si sta per completare il ciclo di terapia antibiotica il paziente va a sviluppare un quadro di addome acuto che alla Tc risulta un infarto splenico esteso per cui il paziente viene avviato all’intervento di splenectomia la notte stessa. L’intervento viene discretamente tollerato e trona in reparto per completare il ciclo antibiotico e andare in cardiochirurgia.Nel frattempo viene completata la diagnostica del quadro polmonare con una Tc torace con mdc che mostra multipli ascessi polmonari cavitati giustificati dagli emboli settici ematogeni disseminati dalle vegetazioni dalla valvola tricuspide.
Non era quindi un quadro di polmonite a lenta risoluzione come era stato diagnosticato in precedenza, ma una complicanza di una patologia sottostante. La storia clinica del paziente avrebbe dovuto orientare già dal principio a questa diagnosi, ma il continuo controllo radiologico in un paziente che avrebbe dovuto eseguire una TC agli accessi in ps precedenti ha ritardato la diagnosi.
Una volta superata la crisi embolica il paziente va in contro ad un’altra complicanza: la notte prima dell’intervento di sostituzione valvolare il paziente chiama dispnea acuta che nel giro di pochi minuti si complica con emottisi massiva.
Va in terapia intensiva dove cercano di intubarlo ma l’emottisi è talmente massiva che non si riesce ad inserire il laringoscopio e il paziente va in contro a decesso nel giro di pochi minuti.
L’esame autoptico conferma l’endocardite batterica mostrando una valvola mitralica completamente distrutta e sostituita da vegetazioni, ma la causa di morte non è stata una complicanza da parte degli emboli settici ma era collegata alle localizzazioni polmonari precedenti.
Altri aspetti
Uno degli ascessi cavitati aveva eroso un’arteriola polmonare che aveva improvvisamente ceduto causando l’emottisi massiva.Questo caso clinico deve portarci a porre sempre attenzione alle presunte broncopolmoniti recidivanti. Questo paziente doveva rientrare più rapidamente nella flow-chart discussa prima, perché trovare la persistenza di infiltrati a 3 mesi non era un dato atteso.
Rivalutando la storia clinica avrebbe dovuto far pensare ad una possibile endocardite, o anche passando direttamente ad un’indagine radiologica di secondo livello con una TC avrebbe verosimilmente documentato già un quadro di ascessi cavitati multipli. Questo avrebbe potuto impedire l’evoluzione del quadro clinico e la morte del paziente.
Se c’è un interessamento polmonare isolato in paziente febbrile e non ci sono altri elementi che possono aiutare nella diagnostica differenziale il rischio di confusione clinica è reale; non tutti i pazienti si presentano con eritema nodoso associato o linfoadenopatie mediastiniche ilari caratteristiche, e quindi è facilmente e comprensibilmente confondibile con una comune broncopolmonite e va trattata come tale inizialmente, ma va poi monitorato per conferma.
A volte è meglio usare il MdC se si sospettano cause infiammatorie e neoplastiche, ma non è sempre indispensabile. Inoltre vanno ricordate le controindicazioni all’utilizzo del MdC tra cui si ricordano allergie, danno renale, nefropatia da mezzo di contrasto iodato e distiroidismi non controllati.
Domande da interrogazione
- Qual è la prevalenza della Bpco nel mondo?
- Quali complicanze ha sviluppato il paziente durante il trattamento?
- Qual è stata la causa di morte del paziente?
- Quali errori diagnostici sono stati commessi nel caso clinico?
- Quali precauzioni diagnostiche sono suggerite per evitare errori simili?
La Bpco è la patologia respiratoria cronica più rappresentata al mondo, con circa 10/15.000 casi su 100.000 soggetti.
Il paziente ha sviluppato un infarto splenico esteso, ascessi polmonari cavitati, e una crisi embolica che ha portato a dispnea acuta e emottisi massiva.
La causa di morte è stata collegata alle localizzazioni polmonari precedenti, non direttamente agli emboli settici, ma a un ascesso cavitato che ha eroso un'arteriola polmonare.
La diagnosi iniziale di polmonite a lenta risoluzione era errata; il quadro clinico era una complicanza di endocardite batterica non riconosciuta tempestivamente.
È importante considerare la possibilità di endocardite in caso di broncopolmoniti recidivanti e utilizzare indagini radiologiche di secondo livello come la TC per documentare eventuali ascessi cavitati multipli.