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Concetti Chiave

  • La storia medica del paziente, compresi interventi chirurgici precedenti e eventuali condizioni oncologiche, è fondamentale per la diagnosi di occlusione intestinale occulta.
  • La differenza tra un'occlusione intestinale semplice e complicata si basa sulla presenza di segni flogistici e la sofferenza dell'ansa, rilevabili tramite esami fisici e di laboratorio.
  • La tomografia computerizzata (Tc) è essenziale per confermare la diagnosi, distinguere tra occlusioni semplici e complesse e pianificare eventuali interventi chirurgici.
  • La Tc permette di identificare le zone di occlusione evidenziando il passaggio da anse dilatate a anse chiuse, utile per preparare l'intervento in urgenza.
  • In caso di sindrome aderenziale o occlusioni complesse, è cruciale valutare attentamente il caso e considerare l'esperienza dell'equipe chirurgica prima di intervenire.

Indice

  1. Diagnosi di occlusione intestinale occulta
  2. Altri aspetti

Diagnosi di occlusione intestinale occulta

In paziente con sospetto di occlusione intestinale è importante chiedere se ci sono stati interventi precedenti, di che tipo sono stati e con che tecnica sono stati eseguiti: tutti gli interventi pregressi sono importanti, anche quelli più banali perché anche un’appendicite trattata in laparoscopia può complicarsi in occlusioni per la formazione di aderenze.
È inoltre importante valutare se c’è una storia oncologica.
All’esame obiettivo è invece fondamentale controllare le porte erniarie, valutando la presenza di ernie incarcerate. Paziente femmina arriva da Milano con dolori addominali in progressivo aumento durante la giornata. La sera arriva in ospedale con un’occlusione su aderenza da appendicectomia e un’ansa in sofferenza, per cui è stato necessario eseguire una resezione del tratto ischemico e non solo una derotazione dell’ansa.
Una paziente femmina viene operata per appendicite acuta e una delle clip esploratrici non viene recuperata: dal decubito della clip si forma un’aderenza, con torsione successiva di un’ansa.
La differenza tra le due pazienti è la sofferenza d’ansa associata all’occlusione, che distingue le occlusioni in semplici o complicate:
    - Se c’è sofferenza, ci sono di solito dei segni flogistici infiammatori che un’occlusione semplice non dà (es. leucocitosi, PcrR aumentata)
    - All’esame obiettivo l’addome è trattabile se l’occlusione è semplice, mentre c’è risentimento peritoneale se è presente sofferenza d’ansa, con palpazione dolorosa e iniziale resistenza di parete.
Vanno sempre fatti, perché si può valutare l’infiammazione tramite i globuli bianchi e lo squilibrio elettrolitico. Inoltre, aiutano a distinguere le forme semplici da quelle complesse.
Fino a 15 anni fa si faceva una Rx in bianco dell’addome, ma al giorno d’oggi si richiede una Tc, che oltre a confermare la diagnosi aiuta anche nella diagnosi differenziale: alla Tc la sofferenza ischemica viene vista come un accumulo di mdc dovuta alla congestione venosa della zona occlusa.
La Tc può consentire di individuare il punto di occlusione, dove si vede il passaggio da anse dilatate e ripiene di liquido ad anse chiuse e diradate: avendo un passaggio di calibro ben preciso si può già prepararsi per l’intervento in urgenza (come nel caso clinico 1).

Altri aspetti

Se invece non si può evidenziare bene un passaggio di calibro, come può avvenire in caso di sindrome aderenziale, prima di intervenire chirurgicamente è importante valutare il caso, perché probabilmente l’occlusione è più complessa e potrebbe servire un’equipe con esperienza. Tempistiche del trattamento.
L’intervento chirurgico in urgenza si effettua se c’è una chiara sintomatologia, gli esami ematochimici sono alterati e se alla Tc vedo il passaggio di calibro e magari un inizio di sofferenza ischemica. In caso contrario, con occlusione semplice si può eseguire in urgenza differita.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i fattori importanti da considerare nella diagnosi di occlusione intestinale occulta?
  2. È importante considerare interventi chirurgici precedenti, la storia oncologica del paziente e controllare le porte erniarie per la presenza di ernie incarcerate.

  3. Come si distinguono le occlusioni intestinali semplici da quelle complicate?
  4. Le occlusioni complicate presentano segni flogistici infiammatori come leucocitosi e PCR aumentata, mentre l'addome è trattabile nelle occlusioni semplici e presenta risentimento peritoneale nelle complicate.

  5. Qual è il ruolo della Tc nella diagnosi di occlusione intestinale?
  6. La Tc conferma la diagnosi, aiuta nella diagnosi differenziale e individua il punto di occlusione, mostrando il passaggio da anse dilatate a chiuse e diradate.

  7. Quando è necessario un intervento chirurgico in urgenza per occlusione intestinale?
  8. L'intervento in urgenza è necessario se c'è chiara sintomatologia, esami ematochimici alterati e segni di sofferenza ischemica alla Tc; altrimenti, si può optare per un'urgenza differita.

Domande e risposte